Lega di Salvini più migranti? Servono a creare problemi all’Italia e all’Europa

8 luglio 2019

Nulla succede per caso. Soprattutto in un momento storico nel quale, con la crisi delle ideologie, il profitto e il denaro governano, oggi più di ieri, il mondo. Niente avviene per caso: nemmeno le grandi migrazioni, che ci sono sempre state, ma che nel nostro tempo servono, magari, per fare saltare equilibri geopolitici ed economici in Italia e in Europa  

di Antonino Privitera

Qualche giorno fa ho scritto delle mie considerazioni in merito all’argomento immigrati e, se le cose non fossero andate come accennavo, non sarebbe stato il caso di ripetere ciò in quanto ritengo che ciascuno sia capace – forse anche meglio di me – di interpretare quanto accade. La triste pantomima ( ho usato il termine “ammuina” nella colorita parlata napoletana…) è diventata patetica per il “grande e deciso” Ministro Salvini che – dalle figure che sta collezionando con le ONG – più che Ministro sta apparendo un “menestrello”.

Mi convinco sempre più che ciò che vediamo non dipende dalla estemporaneità delle varie ONG, ma che ci sia una unità di intenti tra “grandi fratelli” convergenti. Ogni giorno diventa più palese che la strategia in campo mira alla UE e purtroppo non ce ne accorgiamo, non solo noi ma anche i “grandi dominatori” e vassalli europei.

Ci sono voluti quasi venti anni per renderci conto dell’imbroglio monetario.
A tal proposito anche l’artefice della svendita del Bel Paese (professore Prodi) ha manifestato qualche dubbio sulla bontà dell’azione messa in campo negli anni ’90 ( … in merito alla parità valutaria di 1936, 27 lire X 1 euro!).

Oggi ci rendiamo conto che, grazie a quegli accordi, gli italiani sono più poveri rispetto ai francesi e, specialmente, rispetto ai tedeschi; le attività produttive italiane sono state “razziate” da Francia, Germania, Cina, India, Giappone, Russia, USA… Idem per i settori strategici delle comunicazioni; lo stesso per l’alimentare, la Grande distribuzione organizzata e via dicendo…

Ora mi domando: quanti anni saranno necessari per renderci conto dei fenomeni in corso, chiamati bonariamente migratori? È fuor di dubbio che i flussi migratori ci sono sempre stati; è insito nell’uomo lo spirito di scoprire, di incontrare nuovi popoli, di scambi culturali e commerciali, di migliorare le condizioni economiche, in poche parole, di rapportarsi tra esseri umani.

Certo, ci sono anche state molte varianti e trasgressioni, come le colonizzazioni da parte di cosiddetti Stati civili che, dietro il paravento delle emancipazioni e modernizzazioni, hanno depredato (a mio parere lo fanno ancora) Paesi e popoli fino a renderli poveri e schiavi. Ma torniamo alle migrazioni che oramai da anni interessano politicamente, geograficamente, economicamente e culturalmente l’Europa ed in particolare l’Italia.

È noto che molti commentatori argomentano con similitudini inappropriate portando a paragone gli emigranti italiani e di altri Stati che nel secolo scorso si sono spostati per recarsi dal Belgio alla Germania, dalla Svizzera alla Francia o dagli States all’Australia, Argentina, Venezuela… certo è proprio così; ognuno di noi sicuramente ha qualche affetto disseminato in qualche Stato nel Mondo.

Ma ritengo che un po’ di differenza ci sia stata e ci sia ancora. Non è una novità che la quasi totalità dei nostri emigranti sono andati in Paesi dove di lavoro ce n’era e, con grandi sacrifici, lavoravano duramente nelle miniere, nelle fabbriche, nelle ferrovie, nei cantieri e via continuando, spezzandosi la schiena lontani dagli affetti e dai luoghi di nascita per migliorare le proprie condizioni economiche e quelle delle proprie famiglie, alle quali facevano giungere i frutti dei loro sacrifici: sacrifici che, in definitiva, hanno permesso alla “povera” Italia di risollevarsi prima e dopo i maledetti conflitti armati.

Dicevamo degli attuali flussi migratori. Già di anni ne sono passati da quando la scrittrice Oriana Fallaci tentò di mettere in guardia l’Occidente dagli eventi che avrebbero portato in Europa migliaia di immigrati tra i quali alcuni strumenti del fanatismo religioso; da qualche anno anche lo stimato giornalista Magdi “Cristiano” Hallam non perde occasione per ribadire che la superficialità con la quale viene trattata la problematica delle immigrazioni è pericolosa e si ritorcerà sugli Stati e i popoli ed in particolare sul mondo cattolico.

Sono dei menagrami o vedono ciò che il buonismo in atto non vede? E dire che qualche esempio lo abbiamo già avuto: le Olimpiadi in Germania, la metropolitana in Gran Bretagna e in Spagna, gli attentati in Francia, Germania, Belgio, Svezia; per non parlare della Torri gemelle di New York…

Cosa fa invece il mondo cosiddetto occidentale, quello che conta? Gli USA, tenutari della conclamata democrazia, svuotano e riempiono gli arsenali militari con interventi diretti ed indiretti, ora per punire l’Iraq, ora la Siria, ora l’Afghanistan, minaccia sfaceli contro l’Iran; e, ancora, supportano l’Arabia contro lo Yemen, si immischiano in Venezuela, giochicchiano in Egitto, cazzeggiano in Europa dove mantengono basi dappertutto e col nemico/amico nordcoreano…

Di contro, la Russia, che da ex comunista dalla caduta del Muro di Berlino, è divenuta capitalista, ma sempre protetta da solida “cortina protettiva”, mentre ci strozza con le sue abbondanti riserve energetiche, di tanto in tanto ci rammenta che i muscoli ce li ha ancora!

Non meno importante è il ruolo che si è scelto il colosso cinese… Loro non hanno bisogno né di cazzeggiare, ne di mostrare i muscoli! Loro, i cinesi, hanno i muscoli, i numeri, le capacità, la determinazione ed i mezzi per dominare il Mondo!

In questo scontro tra giganti troviamo anche altri che pensano di potere ricoprire ruoli di protagonista. Così spuntano aneliti di democrazia (vedi la Primavera Araba) che poi abortiscono lasciando le situazioni più complicate di prima.

In Egitto la situazione è alquanto precaria, ma discretamente stabile grazie alla utilità del Canale di Suez che economicamente aiuta il Paese, ma soprattutto, serve al commercio delle multinazionali…

In Tunisia si è tutto si è affievolito quasi subito, forse perché il Paese è stato tutelato dall’Europa.

In Marocco non è neanche sbocciato, forse perché non indispensabile alla causa e grazie ai buoni tappa con la Francia.

Oltre a questi citati quale è il Paese più interessante ed utile ma oltremodo rompiglione che si affaccia nel mare Mediterraneo?

Ecco, la Primavera Araba deve sbocciare in Libia e per farla sbocciare bene cosa si fa? Si inviano aerei capaci di fertilizzare e spianare bene il terreno… e per fare prima di trattori e vangatrici cosa c’è di meglio di un bel poco di bombe? Così decide non una organizzazione sovranazionale (leggasi ONU), o una una coalizione di Stati e nemmeno uno Stato… decide tutto una sola persona – eletta dal popolo – il presidente della Francia Sarkosy.

Questi in nome della “Fraternite’, Egalite’, Liberte’” ha deciso quali dovevano essere i frutti da raccogliere dalla fioritura della Primavera Araba. Il resto è storia recente e per chi vuole approfondire non mancano certo gli approfondimenti e le considerazioni di autorità che ne sanno molto più di me.

Ma fu da solo Sarkosy o anche lui fu manovrato dal “Grande Fratello”?
Cosa c’entra tutto ciò con i flussi migratori? Forse sono soltanto fantasie, ma sono note alcune teorie che collegano questi avvenimenti (non fenomeni) a un progetto strategico che mira a creare le condizioni ottimali per destabilizzare gli Stati e facilitare l’acquisizione di economie collassate a prezzi stracciati…

Cosa è avvenuto in Grecia? Perché le delocalizzazioni? La disoccupazione? Le povertà dilaganti? Lo spread a go go? Le mancate misure di salvaguardia dell’ambiente? Non ultimo l’insinuarsi nei meandri della Cristianità con la insipienza del Papa.

La negazione del Crocifisso, il Presepe che inquieta… l’ora di religione a scuola… la necessità di moschee, la sottomissione della donna… è in questo contesto assistiamo anche al Papa che si dimette …

Dove eravamo giunti… ah, ai flussi migratori… cioè agli spostamenti di poveri disgraziati che fuggono per salvarsi la vita o si mettono in viaggio per migliorare le condizioni economiche? Per queste motivazioni bene fa la comunità ed i singoli ad accogliere e dare le migliori condizioni possibili…

Ma è così? Non è possibile che ci siano altri progetti nella strategia del Grande Fratello? Sono sempre più convinto e non mi stancherò di dire che questa lungimirante strategia transnazionale serve a sminuire l’Italia intera (e l’Europa…) e dare manforte alla Lega che a sua volta può essere utile per destabilizzare l’UE.

Come si fa a non pensare alle conseguenze di certe azioni? Come mai le stesse attenzioni non sono rivolte nel Continente africano e nei Paesi da dove iniziamo i traffici?

I piddini e gli “umanitari” perché non vanno in Libia a liberare i “prigionieri paganti” segregati e violentati prima di salire su gommoni cinesi non idonei alla navigazione, mossi da motorini da 20 hp senza carburante e senza viveri? I signosi Soros e Bannon c’entrano niente? Gli USA, la Cina, l’ISIS… il fanatismo musulmano?

Foto tratta da manitese.it

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