Se, come dice il portavoce di Mediterranea, Lampedusa “è il porto più sicuro”, se ormai, dopo il ‘caso’ Sea Watch, è corretto forzare il blocco italiano ed entrare nel porto di Lampedusa, se milioni di migranti sono pronti ad essere “salvati” dalle navi ONG tanto vale cedere Lampedusa alle stesse ONG…
Ma alla fine a che serve l’isola di Lampedusa? Ce lo chiediamo dopo aver letto le dichiarazioni dei protagonisti del veliero Alex di Mediterranea Saving Humans. E’ l’imbarcazione che, sul modello Sea Wattch, che evidentemente ha fatto scuola, ha forzato il blocco italiano ed è entrata nel porto di Lampedusa con 41 migranti ‘salvati’ dalle onde del mare.
Dice il portavoce di Mediterranea che quello di Lampedusa è il porto più sicuro. E quindi non si possono bloccare le imbarcazioni che salvano i migranti e li portano a Lampedusa.
A questo punto:
considerato che Lampedusa è il porto più sicuro di tutto il Mediterraneo;
rilevato che altre imbarcazioni salva-migranti hanno tutto il diritto di dirigersi a Lampedusa, di forzare il blocco italiano, di entrare nel porto di quest’isola e di far sbarcare i migranti;
accertato che in Libia c’è la fila di migranti pronti a farsi ‘salvare’ dalle navi ONG per toccare terra a Lampedusa;
appurato che non mancano ONG con le rispettive navi in grado di trasferire migranti a Lampedusa;
evidenziato che Lampedusa – isola di origine calcarea – qualche deglaciazione fa non era un’isola, ma era attaccata all’Africa e, quindi, è stata africana a tutti gli effetti;
tutto ciò considerato e rilevato si propone:
di cedere Lampedusa alle ONG;
di trasferire tutti gli abitanti di Lampedusa nei centri di accoglienza, SPRAR e No-SPRAR da costituire in Sicilia (in alternativa si potrebbero sistemare nel fu CARA di Mineo);
indire un referendum tra gli animali dell’isolotto di Lampione e a tra gli abitanti di Linosa per chiedergli se, anche loro, vogliono passare con le ONG o restare italiane.
Il tutto andrebbe fatto senza navi da guerra, ma con navi di pace…
Foto tratta da tpi.it
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