Oggi a Palermo si celebra una conferenza sulla transizione, negli arcipelaghi italiani, dagli idrocarburi alle energie rinnovabili (e, in generale, alle nuove tecnologie dell’energia. Ne parliamo con un grande esperto della materia, il chimico e ricercatore del Cnr, Mario Pagliaro
Si svolge oggi a Palermo, organizzata da Legambiente e Cnr, un’interessante conferenza sulla transizione delle isole italiane all’energia rinnovabile e alle nuove tecnologie dell’energia. Il tema è di grande attualità e abbiamo rivolto alcune domande a Mario Pagliaro, chimico del Cnr, fra i relatori del convegno.
Possiamo chiederle quali sono i benefici concreti delle energie rinnovabili per le nostre isole? Noi, quando leggiamo di energie rinnovabili in Sicilia non pensiamo ai benefici, ma agli affari.
“Certo. L’isolotto di Strombolicchio ormai da oltre 2 anni utilizza il fotovoltaico e le batterie per alimentare il faro necessario alla sicurezza della navigazione. Prima lo Stato era costretto a portarvi con grandi costi economici e notevole fatica fisica di chi la trasportava una bombola di GPL che serviva ad alimentare la combustione del corpo illuminante del faro”.
E per i residenti?
“A Pantelleria, ad esempio, sono già molte le famiglie, le scuole e persino il centro sanitario che beneficiano di una sensibile riduzione della bolletta elettrica grazie al fotovoltaico installato sul tetto dei loro edifici. E con l’arrivo delle batterie a basso costo è concreta la possibilità che, in molti, in tutte le isole che circondano la Sicilia, si disconnettano dalla rete elettrica consumando per l’intera giornata solo l’energia elettrica prodotta da sé con il fotovoltaico”.
Lei è un esperto, ma noi facciamo sempre molta confusione: cosa sono quei pannelli sui tetti con quello scaldabagno vicino? Servono a produrre acqua calda?
“Esatto. Ma non con il fotovoltaico, come pensano in molti. Si tratta dell’altra grande tecnologia dell’energia solare: il fototermico. Famiglie, hotel, campeggi, palestre e piscine si autoproducono l’acqua calda di cui hanno bisogno. Lei farà fatica a crederci, ma ancora oggi sono moltissimi i Lidi che in Sicilia e in Italia bruciano gas naturale o GPL per produrre acqua calda per le migliaia di docce che nei tre mesi estivi si fanno i loro clienti. Con questa tecnologia, peraltro oltremodo economica, le spese possono essere sostanzialmente azzerate. E non solo per le docce: ma anche per le cucine e tutti gli altri usi dell’acqua calda”.
Abbiamo visto sulla sua pagina Facebook un dammuso con un pannello solare sulla facciata. Può spiegarci di che si tratta?
“Certo. E’ un pannello solare che produce aria calda e poi la veicola all’interno del dammuso, liberandolo dal grave problema dell’eccesso di umidità che da Settembre ed Aprile affligge praticamente tutti gli edifici delle isole a causa della loro prossimità al mare. Adesso, quando questa famiglia riapre il dammuso tornandoci nei fine settimana, lo trova sempre con temperature gradevoli e con l’aria pulita: è sparita la formazione di muffa che affligge tutte le case delle isole quando vengono lasciate chiuse anche per pochi giorni”.
Un’ultima domanda. Quest’anno a Linosa l’unico distributore di benzina è rimasto chiuso per settimane fra grandi proteste della popolazione. Abbiamo persino letto che i bambini dovevano camminare per quasi un’ora per raggiungere la scuola. Ma è possibile che non si riesca a fare nulla, con queste nuove tecnologie dell’energia?
“E’ sufficiente che il Comune acquisti un autobus elettrico come quelli più piccoli che circolano a Treviso o a Messina, facendo costruire sulla pensilina del capolinea una piccola stazione di ricarica fotovoltaica da 30 kW (chilowatt) e potrà offrire il servizio di trasporto pubblico gratuitamente. La Regione siciliana dispone di enormi fondi comunitari dedicati a questo tipo di investimenti: e potrà finanziare questo Comune come ha fatto con Messina con i suoi nuovi bus elettrici. Oggi i pannelli fotovoltaici sono diventati ‘bifacciali’ e raggiungono una potenza di 450 Watt. Significa che con 70 pannelli e poco più di 100 metri quadri di tetto della pensilina in questione, a Salina come in qualsiasi altra isola che passerà ai bus elettrici non sarà più necessario importare gasolio per offrire il servizio di trasporto pubblico locale”.
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