Ponte sullo Stretto di Messina: sono seri o ci prendono in giro?

14 giugno 2019

Un comunicato della parlamentare nazionale di Forza Italia, Matilde Siracusano, riporta agli onori delle cronache il Ponte sullo Stretto di Messina. La simpatica deputata, che si picca di avere memoria di quanto avvenuto tra il 2001 e il 2013, in realtà salta alcuni passaggi. Guarda caso, i passaggi che dimostrano che sul Ponte di Messina (ma anche sul Casinò di Taormina e su altro ancora) il centrodestra ha preso in giro la Sicilia e il Sud

Che si torni a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina dopo quello che hanno combinato i signori del centrodestra è veramente incredibile. E che l’argomento sia approdato in Parlamento – con riferimento al Parlamento nazionale – è ancora più incredibile! La Regione siciliana è in sostanziale default non dichiarato; le ex Province siciliane sono combinate come la Regione, se non peggio; molti Comuni della nostra Isola annaspano; le autostrade e le strade siciliane sono a pezzi; le ferrovie siciliane sono un delirio: e a cosa pensano gli ‘scienziati’ del solito centrodestra? Al Ponte sullo Stretto di Messina!

Leggiamo un comunicato della deputata nazionale di Forza Italia, Matilde Siracusano:   

“Non mi sorprende – scrive la parlamentare – il parere contrario all’ordine del giorno che ho presentato, il quale invita il Governo a valutare l’opportunità di riaprire il cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina. Non mi sorprende perché il Ministro Toninelli (Danilo Toninelli, Ministro per le Infrastrutture ndr) ha definito l’Opera come un enorme spreco di denaro pubblico, ritenendolo necessario solo ai grandi lobbisti. Il Ministro però che accusa i nostri governi non ha memoria storica, dimostrando di non conoscere i fatti. Il nostro Governo aveva avviato i lavori del Ponte sullo Stretto, con la realizzazione del progetto definitivo, stipulando i contratti e realizzando opere secondarie come la variante di Cannitello. Nel 2011, durante il Governo Monti, il Ponte sullo Stretto fu tolto dalle priorità e le risorse dirottate sull’alta velocità Milano-Genova. Ancora oggi paghiamo le conseguenze di una scelta immotivata e scellerata. Ancora oggi noi paghiamo le spese di tale scempio”.

In realtà, nemmeno l’onorevole Siracusano sembra avere esatta memoria storica: evidentemente non ricorda che il Ponte sullo Stretto è stato uno dei motivi conduttori della campagna elettorale di Berlusconi delle elezioni politiche del 2001. Anche grazie a questa promessa – oltre alla riapertura del Casinò di Taormina, alla definizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione siciliana e ad altre promesse di grandi opere pubbliche – che il centrodestra, nel 2001, vinse in Sicilia con il celebre 61 a zero.

Di tutte le promesse il centrodestra ne ha mantenuto solo mezza: lo scombicchierato completamento dell’autostrada Palermo-Messina: un mezzo disastro raffazzonato in frett’e furia, tant’è vero che, meno di un anno dopo, venivano fuori le magagne che sono visibili ancora oggi.

La riapertura del Casinò di Taormina è stata bloccato perché i signori del centrodestra, dopo essersi presi i voti, scoprirono che in Sicilia c’è la mafia…

La definizione dei rapporti finanziari Stato-Regione è finita a barzelletta: niente articolo 38, niente articolo 36, solo una sceneggiata volgare sull’articolo 37 (le imposte che le imprese non siciliane che operano in Sicilia dovrebbero pagare alla nostra Regione) bloccato dall’allora Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Quanto al Ponte sullo Stretto, dopo cinque anni di ‘annacamento’ il Governo Berlusconi, tra la fine del 2005 e il 2006, ha avviato i preliminari che sono serviti solo ai progettisti e a gruppi non meridionali.

Poi è arrivato il Governo Prodi 2006-2008, con Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che non ha bloccato i lavori del Ponte.

Poi è arrivato di nuovo il Governo Berlusconi 2008-2011: nessun beneficio per Calabria e Sicilia, solo per i gruppi del Nord. Nel complesso, altri tre anni di ‘annacamento’.

Poi, è vero, è arrivato il Governo Monti e i soldi sono stati dirottati sulla Milano-Genova. Ma chi è che appoggiava il Governo Monti? L’onorevole Siracusano si informi…

Quanto alla variante di Cannitello, ebbene, da quello che a noi risulta si tratta di uno scempio (QUI UN ARTICOLO).

“La sottoscritta, insieme al collega Germanà (Nino germanà, parlamentare nazionale di Forza Italia ndr), ai sindaci di Messina e di Villa San Giovanni, Cateno De Luca e Giovanni Siclari, abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti per valutare il danno erariale per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ecco, in questa circostanza invito il Governo a valutare l’importanza strategica dell’Opera, che non serve a collegare solo la Sicilia alla Calabria inserendosi nel corridoio europeo Palermo-Berlino. Erano arrivate rassicurazioni da esponenti leghisti del Governo, a seguito del convegno di Rete Civica per le Infrastrutture, che si è svolto recentemente a Messina. È per tale motivo che invito nuovamente il Governo a valutare la bontà dell’infrastruttura”.

Con rispetto parlando, l’unica cosa seria di questa storia è l’esposto alla Corte dei Conti. Perché fino ad oggi, di questa berlusconiana storia del Ponte sullo Stretto di Messina, Calabria e Sicilia hanno incassato solo beffe e danni.

Il resto – sempre con rispetto parlando – sono chiacchiere.

Foto tratta da ntacalabria.it

VILLA. Variante di Cannitello, la provocazione: “Meglio demolirla”

P.s.

Dopo i soldi alla solita Radio Radicale Berlusconi & amici vari pensano di convincere il ‘capo della Lega, Matteo Salvini, a riaprire la ‘manciugghia’ sul Ponte di Messina?  

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