POLITICANDO/… e adesso il presidente Musumeci vuole fa’ l’autonomista con la Lega di Salvini…

10 giugno 2019

E’ dai primi anni del 2000 che, in Sicilia, il trasformismo politico veste i panni dell’Autonomia siciliana per tradirla. Lo ha fatto Raffaele Lombardo, l’ha fatto Gianfranco Miccichè. Ora sembra che anche l’attuale presidente della Regione, Nello Musumeci, ci voglia provare sotto l’egida della Lega di Salvini. Operazione molto rischiosa, perché ‘sgamata’ in partenza…

di Carmelo Raffa

Autonomisti veri e autonomisti improvvisati. I primi si contano sulla punta delle dita, i secondi, invece, abbondano.

In Sicilia c’è tanta vocazione autonomista, ma purtroppo la Gente si confonde facilmente e quando va a scegliere non sa discernere tra il grano e la gramigna e resta infatuata da Personalità politiche che, nel tempo, si sono distinte, si sono fatte conoscere, apprezzare ed eleggere grazie alla pacca sulla spalla dei propri big, per poi indossare l’abito di veri autonomisti siciliani.

Questa è una storia che dura da secoli e secoli. Mentre prima si assisteva a moti, vespri e rivoluzioni, negli ultimi anni tutto si è svolto sulla base di parole, parole e parole a cui, purtroppo e nostro malgrado, migliaia e migliaia di elettori siciliani hanno creduto ed hanno ‘abboccato’ all’amo preparato a regola d’arte: per esempio, da Raffaele Lombardo che, dopo aver militato per tanti anni nella Democrazia Cristiana e dopo lo scioglimento nel CCD e nell’UDC, a metà degli anni 2000 lasciava il suo partito per dare vita al Movimento per l’Autonomia (MPA).

L’esperimento gli riuscì in pieno con un grande successo elettorale che lo portò, grazie all’appoggio di Forza Italia, UDC e alleati, a conquistare la più alta carica della Regione siciliana nel 2008.

Dopo qualche anno la stessa vocazione inebriò Gianfranco Miccichè, che dopo avere portato con pieno successo la missione assegnatagli dal suo leader Silvio Berlusconi di costruire Forza Italia in Sicilia e dopo aver contribuito al cappotto del 61 a 0 del 2001 alle elezioni politiche, negli anni successivi risultò non compreso all’interno del suo partito e intensificò la sua vocazione per la Sicilia e il Sud creando un altro partito ‘autonomista’.

In questi giorni apprendiamo che l’attuale presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, è stato folgorato dall’autonomismo e si appresterebbe a rilanciare il suo movimento col motto “Prima i siciliani”.

Purtroppo, però, questa formazione non sarebbe completamente autonoma, ma nascerebbe sotto la grondaia della Lega di Salvini.

Ma se Salvini, con la sua lista, ha ottenuto già alle recenti elezioni europee il 20% di voti nella nostra Isola, a cosa gli servirebbe questa nuova aggregazione? Sicuramente gli servirebbe in caso di elezioni politiche anticipate. E Musumeci potrebbe tentare la riconferma con questa nuova alleanza lasciando al suo destino il Gianfranco Miccichè antileghista.

E i veri autonomisti come la prenderebbero questa sua nuova presunta vocazione?

Se leggiamo ciò che ha scritto al riguardo Massimo Costa sul suo profilo di Facebook, certamente non bene e ci limitiamo a pubblicare le prime frasi:

“Ecco il mio principale nemico.
Ora ti riconosco. Sei il peggiore di tutti.
Peggio, mille volte peggio degli ascari che militano nei partiti italiani. Persino peggio dei piddini. Persino peggio dei leghisti siciliani (non credevo fosse possibile)…..omissis, omissis e sempre più omissis…”.

Caro Nello Musumeci, i suoi predecessori in campo politico, Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè, hanno avuto un po’ di fortuna con l’autonomismo, ma Ella deve stare attento ai “mali passi”, perché uno sbaglio di questa portata potrebbe determinare la sua fine politica.

Foto tratta da blogtaormina.it

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