Senza un partito del Sud, se si andrà al voto anticipato, il Sud sarà obbligato all’astensione di massa

4 giugno 2019

Cari abitanti del Sud, prendiamone atto: senza un partito del Sud in grado di fare realmente gli interessi del Sud, andare a votare, in caso di elezioni politiche anticipare, sarebbe l’ennesima presa in giro verso il nostro territorio, verso la nostra storia e, soprattutto, verso noi stessi. In caso di elezioni anticipate, senza un partito del Sud, non bisogna andare a votare 

Le ultime notizie di questi giorni raccontano che, a Taranto, sono nati circa 600 bambini malformati. “Da uno stralcio dell’indagine epidemiologica – denuncia il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli all’Adnkronos – si legge che a Taranto si continua a morire e i rischi di morte legati all’inquinamento sono aumentati nonostante le rassicurazioni del governo che tutto va bene e le accuse di allarmismo fatte contro gli ambientalisti” (QUI L’ARTICOLO DELL’ADNKRONOS PER ESTESO).

L’ILVA – l’acciaieria di Taranto – era un problema quando in Italia governava il centrodestra, era un problema quando governava il centrosinistra e continua ad essere un problema oggi che al Governo ci sono grillini e leghisti.

Con la piccola variante che il Movimento 5 Stelle, in campagna elettorale, si era impegno a chiudere l’ILVA. Ma quando i grillini sono arrivati al Governo si sono rimangiati l’impegno assunto con gli abitanti di Taranto.

Del resto, parliamo del Sud, no? E chissenefrega del Sud!

Tolta la parentesi della Prima Repubblica con la Cassa per il Mezzogiorno e poi con l’Agensud – esperienze, tra l’altro, non prive di errori e di ombre – del Sud, a partire dalla Seconda Repubblica, non glien’è fregato niente a nessuno.

La ‘leggerezza’ con la quale il vice premier grillino, Luigi Di Maio, si è rimangiato gli impegni assunti sull’ILVA con gli elettori è praticamente la stessa leggerezza con la quale Berlusconi, tra il 2001 e il 2006 prendeva in giro siciliani e calabresi con il Ponte sullo Stretto di Messina e con la quale il Governo Berlusconi si rimangiava l’impegno assunto per la riapertura del Casinò di Taormina.

La stessa ‘leggerezza’ la ritroviamo in Matteo Renzi, quando, da presidente del Consiglio e segretario nazionale del PD, decide di utilizzare i fondi PAC destinati al Sud per andare a foraggiare le imprese del Centro Nord Italia: proprio la stessa ‘leggerezza’ con la quale negli anni precedenti – esattamente tra il 2008 e il 2011 – l’allora Ministro dell’Economia del Governo Berlusconi, Giulio Tremonti, utilizzava i fondi del Sud (che allora andavano sotto la dizione FAS, Fondi per le Aree Sottoutilizzate) per foraggiare le industrie del Nord che producono frigoriferi e altro ancora.

E oggi? Non è cambiato niente: cambia l’ordine degli ‘addendi politici’, ma il prodotto rimane immutato.

Il 4 marzo del 2018 i meridionali, in massa, hanno votato per il Movimento 5 Stelle. Risultato per il Mezzogiorno: la conferma della già citata acciaieria dell’ILVA, la conferma della TAP nel Salento e un accanimento senza precedenti – è successo nel dicembre dello scorso anno, in occasione dell’approvazione della legge Finanziaria 2019 – contro ogni ipotesi di tutela degli agricoltori siciliani (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

E che dire della Lega di Savini? Qualche giorno dopo aver raccolto in Sicilia oltre il 20 per cento di voti alle elezioni europee, zact!, ecco il colpo mortale inferto alla tonnara di Favignana (QUI IL NOSTRO ARTICOLO SULLA TONNARA DI FAVIGNANA AFFOSSATA DALLA LEGA).

Cosa ricaviamo da tutto questo? Che nel Sud serve un partito del Sud. Anche una federazione di partiti e movimenti del Sud. E di questo obiettivo, a nostro avviso, dovrebbero farsi carico coloro i quali, in questi anni, si sono battuti e continuano a battersi per ripristinare la verità sulla storia del Sud.

Ma se queste persone – e tra questi noi mettiamo il giornalista e scrittore Pino Aprile – non si decideranno a dare vita a un partito del Sud mettendoci la faccia, ebbene, per gli abitanti del Sud sarà perfettamente inutile andare a votare, perché i loro voti verranno utilizzati per continuare a penalizzare il Sud: come ha fatto Forza Italia, come ha fatto il PD, come ha fatto il Movimento 5 Stelle e come ha appena fatto la Lega con la tonnara di Favignana. 

Cari abitanti del Sud, se si dovesse andare al voto anticipato senza un partito del Sud per difendere realmente gli interessi del Sud, prepariamoci a un’astensione di massa dalle urne: che è l’unica forma di protesta che ormai ci rimane contro chi ci tratta come una colonia abitata da persone che valgono quanto gli impegni che, a turno, gli esponenti di Forza Italia, del PD, del Movimento 5 Stelle e della Lega si rimangiano non appena arrivano al Governo…

 

 

 

 

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