Governo Giallo-Verde: Conte vuole aprire la crisi? Sarebbe un regalo alla Lega

3 giugno 2019

In questo articolo proviamo a ipotizzare cosa succederebbe se il capo del Governo, Giuseppe Conte, dovesse aprire la crisi. Detto questo, a noi meridionali, in assenza di un partito del Sud, quello che succederà a Roma interessa poco. Quello che sappiamo è che non possiamo votare la vecchia politica – PD e Forza Italia. E non possiamo votare Movimento 5 Stelle e Lega, due forze politiche antimeridionali quanto PD e Berlusconi   

In queste ore tutti a commentare le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che, improvvisamente, dopo una campagna elettorale contrassegnata da polemiche al vetriolo tra grillini e leghisti, ha convocato una conferenza stampa per dire che il Governo che presiede non vivacchierà. Insomma, vuole chiarezza da Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Altrimenti sarebbe pronto a dimettersi.

Che dire? Che a noi il discorso di Conte sembra una mezza sceneggiata preparata con il soggetto politico del quale è espressione: il Movimento 5 Stelle. Che cos’hanno in testa i grillini? Le elezioni politiche anticipate? A nostro modesto avviso, questo scenario non va escluso.

Però, a noi, le elezioni politiche anticipate sembrano un azzardo. perché se la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia danno vita al centrodestra unico, beh, non crediamo ci sarebbe partita: vincerebbero senza problemi. Con la Lega di Salvini che potrebbe volare al 40%.

Ebbene, questo scenario, però, sembra troppo scontato. Cosa ci potrebbe essere sotto, di altro? Sempre a nostro modesto avviso, ci potrebbe essere la ‘minestra’ messa in cantiere con la candidatura e l’elezione di Nicola Zingaretti alla guida del Partito Democratico: ovvero un alleanza tra Movimento 5 Stelle e lo stesso PD. Alla fine, se ci riflettiamo, è quello che avrebbe voluto fare Di Maio subito dopo le elezioni politiche del 4 marzo dello scorso anno. Solo che, allora, arrivò il secco “No” di Matteo Renzi, che allora contava ancora.

Un anno fa i voti di grillini e PD sarebbero bastati per dare vita a un Governo.  Ce la farebbero Movimento 5 Stelle e Partito Democratico a prendere i voti per governare l’Italia? Da soli – questo almeno è quello che pensiamo noi – no. Perché si tratta di due forze politiche sempre meno gradite agli elettori. Però…

Però al tavolo di un possibile Governo potrebbero aggiungersi altri possibili commensali. Chi? Ci vorrebbe qualche nuova ‘Alfanizazione’ (da Angelino Alfano, ex Ministro specializzato nel passaggio da una parte politica all’altra).

Per dirla nuda e cruda, per governare, Di Maio e Zingaretti, avrebbero bisogno di qualcuno che si ‘immoli’ per loro. Non sappiamo cosa potrebbe venire fuori dalle urne, ma fino a questo momento l’eventuale forza politica da ‘Alfanizzare’ non potrebbe che essere Forza Italia.

Berlusconi dovrebbe rompere definitivamente con la Lega di Salvini e con Fratelli d’Italia (con i quali vincerebbe le elezioni a occhi chiusi) per andare a ‘reggere il moccolo’ a Di Maio e Zingaretti, appena usciti sconfitti dalle elezioni (anche il PD ha perso le elezioni europee: per la precisione, ha perso circa 111 mila voti rispetto alle politiche dello scorso anno e quasi il 50% dei voti rispetto alle elezioni europee del 2014).

Cosa vogliamo dire? Che a nostro avviso Di Maio e Zingaretti non hanno dove andare. Perché Berlusconi che molla il centrodestra per andare con grillini e PD è fantapolitica.

Non solo. Per ora Lega e Fratelli d’Italia, insieme, sono al 40%. Un eventuale cambio di casacca di un Berlusconi che passa, armi e bagagli, con grillini e PD, rafforzerebbe Salvini e Giorgia Meloni, che potrebbero ‘volare’ ben oltre il 50%.

Poi, per carità, potrebbe succedere di tutto.

In tutto questo c’è la variabile Sud. Che mai come in questo momento, nella storia dell’Italia repubblicana, è stato così calpestato.

Il PD, con Letta, con Renzi e con Gentiloni è stato un partito ferocemente antimeridionale.

Il Movimento 5 Stelle ha abbandonato il Sud.

La Lega di Salvini non ha bisogno di presentazione: si presenta da sé.

Oltre queste tre forza politiche vediamo poco.

Senza un partito del Sud l’unica alternativa per i meridionali resta l’astensione.

 

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