Finite le elezioni la Commissione europea torna a chiedere ‘sacrifici’ all’Italia

3 giugno 2019

La verità è che le regole economiche europee sono troppo strette per l’Italia. Una ‘camicia di forza’ che impedisce al nostro Paese politiche economiche e sociali di ampio respiro in grado di creare nuovi posti di lavoro. In questo scenario la Sicilia di Nello Musumeci dovrebbe riuscire a spendere bene i fondi europei, facendo dimenticare il poco o nulla fatto dai precedenti Governi di Rosario Crocetta e Raffaele Lombardo    

di Carmelo Raffa

C’è posta per Te. Non è il postino di Maria De Filippi, ma questa volta arriva per conto della Commissione europea. La missiva chiede al nostro Governo notizie sul mancato rispetto delle regole con riferimento all’aumento del debito pubblico che, anziché diminuire in rapporto al Pil (Prodotto interno lordo) è lievitato al 132,2%, dal 131,4% del 2017. Ciò è dovuto alla debole crescita economica del Paese Italia.

Passate le elezioni si fanno sentire i censori dell’Europa per mettere in riga i Governanti dell’Italia:

“O rispettate le regole o scattano le scansioni”.

E se il solito Matteo Salvini vorrebbe andare avanti per mantenere gli impegni con gli elettori, impegni che, se attuati, aggraverebbero la situazione del debito pubblico, il Ministro dell’Economia promette alla cattiva Europa che non verrà superata la percentuale già fissata e concordata con la Commissione.

Il fatto vero che i limiti fissati per il nostro Paese sono molto stretti e rappresentano una camicia di forza che non consente politiche economiche di sviluppo e quindi non solo non facilitano la creazione di nuovi posti di lavoro, ma addirittura creano nuovi disoccupati e nuovi poveri.

L’Europa creata per essere dei popoli si trasforma così in un cappio al collo per gli esseri umani.

C’è però da dire che i Governanti negli ultimi anni e in particolare quelli della nostra Regione non hanno agito nell’interesse dei propri amministrati.

Quanti milioni e milioni di euro potevano essere investiti in Sicilia se chi di dovere sistemava bene i progetti per realizzare opere finanziate dall’Unione europea?

E se il Governo della precedente legislatura presieduto da Rosario Crocetta ha fatto poco al riguardo ci chiediamo cosa stia facendo quello presieduto da una persona il cui programma era e rimane che la Sicilia diventerà bellissima?

L’Europa ci sembra stretta per le rigide regole, per i danni causati alle Banche e alla nostra economia, ma sta a noi sfruttare almeno le cose buone che mette a disposizione delle zone povere e disagiate.

Caro Nello Musumeci agisca in fretta e ci faccia dimenticare l’inefficienza dimostrata al riguardo dai Governi Crocetta e Lombardo.

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