La fusione della Fiat? “Bagno di sangue e nuovi licenziamenti”

2 giugno 2019

Le retorica dominante ci magnifica l’ultima grande trovata della Fiat, il gruppo automobilistico che dopo aver dall’Italia aiuti di ogni genere e specie, ha lasciato il nostro Paese per inseguire il capitalismo onnivoro. Il filosofo e commentatore Diego Fusaro illustra il vero significato di questa ‘celebrata’ fusione

Non v’è nulla da festeggiare nella fusione della Fiat, ovviamente. Contrariamente a quanto sostenuto dall’ordine del discorso. Suddetta fusione è vantaggiosa, sì, ma per il polo dominante. Per i lavoratori sarà, come sempre, un bagno di sangue: licenziamenti e “riorganizzazione delle risorse”, come la chiama la neolingua mercatistica. La produzione si sposta ove convenga al capitale, come sempre. È l’essenza della glebalizzazione. Ed è altresì l’inveramento della tesi di Lenin: il libero mercato tende a negarsi da sé, sfociando in ultimo in monopolio assoluto. Magari tramite una serie di fusioni.

Diego Fusaro, filosofo e commentatore

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