Palermo-Catania: come gestire un’autostrada per distruggere l’economia e la vita dei cittadini

31 maggio 2019

Quella che vi raccontiamo è la cronaca fedele di un cittadino che, per un paio di giorni, è stato costretto a percorrere il primo tratto di autostrada che va da Palermo a Catania e le strade alternative in ‘compagnia’ di Google Map. Appello ad ANAS, Rfi, Presidente della Città Metropolitana, assessore regionale, Presidente della Regione, Commissario Straordinario, Ministri e pure al Presidente della Repubblica (che è palermitano!)   

di Antonino Privitera

I poveri cittadini che sono costretti a percorrere le strade e, soprattutto, l’autostrada Palermo-Catania da qualche giorno e chissà per quanto tempo ancora sono belli e serviti! Provare per credere. Se non siete costretti, non correte il rischio di fare il pieno di stress ed il vuoto del serbatoio della vostra automobile: potere benissimo rendervi conto semplicemente attraverso l’applicazione Google Map del telefonino che monitorizza il traffico.

Invero tale ausilio è nato per aiutare l’utente suggerendo sia il percorso veloce che quello ottimale. Nel caso nostro è perfettamente inutile; l’ausilio potrebbe giungere solo dai mezzi aerei: elicottero, dirigibile, idrovolante… andrebbe bene anche una mongolfiera!

L’autostrada sembra che sia interessata, come qualche mese fa, da lavori di sostituzione ed adeguamento dei guardrail autostradali nel tratto compreso tra Villabate e Bagheria. A dire il vero avevo pensato, con tanto ottimismo, che finalmente fossero iniziati i lavori del tanto atteso “sbloccantieri”.

Eh sì, dopo la venuta in Sicilia del Ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli (che ha anche promesso un commissario straordinario per l’emergenza viabilità), dopo la presa di posizione dell’assessore regionale che si è accorto del problema per essere rimasto imbottigliato anche lui (pur avendo l’auto blu ed il lampeggiante…) e del Presidente della Regione, Nello Musumeci che, da catanese, se non arriva a Palermo in aereo, anche lui dovrebbe arrivare percorrendo l’autostrada Palermo-Catania, era giusto pensare che, finalmente, le cose sarebbero cambiate.

Sono cambiate? Ma quando mai: carenze prima e carenze dopo, disagi prima e disagi oggi, interruzioni prima ed interruzioni dopo, blocchi in autostrada prima ed in tutto il circondario oggi, chiacchiere prima e…silenzio ora!

Per motivi inderogabili, per due giorni di seguito, ho dovuto “provare” ad affrontare l’ardua prova ed ecco il resoconto della prima prova: Palermo-  Bagheria. Secondo Google Map alle 17.00 circa il tratto sarebbe stato percorribile in 37 minuti via autostrada, a causa di un “rallentamento”…

Ebbene, giunto in via Oreto la situazione aggiornata consigliava di percorrere la strada uno uno tre (la via Messina Marina…) e così sia! Di fatto sul monitor il tratto autostradale era di un rosso cupo cupo, quasi nero, cioè: traffico bloccato!

Giunti ad Acqua dei Corsari la suadente voce di Google Map confermava la bontà del suggerimento avvisando di qualche rallentamento sulla strada uno uno tre tra ottocento metri…

Il caro Google Map evidentemente conosce bene le distanze, ma non conosce tanto bene l’automobilista palermitano… E’ vero che mancavano ottocento metri, ma c’era di mezzo l’incrocio ad inizio del centro abitato di Ficarazzi!
Chi si trovato da quelle parti almeno una volta sa di cosa si tratta…

Ad ogni modo con tanta rassegnazione e pazienza sono arrivato dove Google Map mi consigliava insistentemente di girare a sinistra per via Giovanni Meli… Evidentemente l’abitato di Ficarazzi è da scartare a prescindere!

Orbene, tra una disputa e l’altra, tra una interruzione e l’altra su viale Europa (il lungomare di Ficarazzi ogni trenta metri ha uno scavo aperto) dopo oltre un’ora di viaggio sono riuscito a coprire la enorme distanza che separa Palermo da Bagheria!

Obbiettivamente il ritorno, è stato molto più semplice (l’amico Google Map mi mostrava l’autostrada tutta verde…) per via dei flussi veicolari in controtendenza e così ho potuto vedere la riduzione della carreggiate in entrambi i sensi di marcia e la presenza di mezzi posteggiati sullo spartitraffico, ma l’assenza totale di maestranze al lavoro!

Oggi ho dovuto ripetere l’esperienza per andare a Cefalù… Partenza alle 9.00…

L’amico Google Map, oramai in confidenza, mi consiglia sempre la strada uno uno tre per via dei lavori sulla A/19, ma stranamente l’attraversamento di Ficarazzi era di un bel verde con qualche spruzzatina di giallo: tempo previsto per giungere a destinazione 1 ora e 8 minuti… non male!

Percorro la strada uno uno tre e, finalmente, entro nella A/19 allo svincolo di Altavilla così come consiglia il mio amico Google Map. Finalmente a Cefalù!

Hops: passaggio a livello chiuso… pazienza. Abbiamo evitato il blocco autostradale e qualche minuto si può anche restare fermi per vedere passare uno dei rari treni che ancora RFI ci lascia… ma quando ma, che grande delusione! Cose da non credere: siamo rimasti fermi oltre 20 minuti a vedere la sbarre del passaggio a livello che si sono più volte alzate ed abbassate senza vedere passare nessun treno!

Ad ogni modo in due ore meno qualche minuto abbiamo, questa volta sì, percorso quasi 70 chilometri, alla fantastica media di 35 Km/h, altro che Palermo Bagheria a 15 Km/h!

Al ritorno il mio amico Google Map mi ha dato un consiglio che non ho disatteso A/19, e così è stato! Tempo previsto 1 ora e 10 minuti, e così è stato! Rallentamento tra Bagheria e Villabate, e così è stato! Presenza maestranze e mezzi sul tratto? Te lo dico io caro amico Google Map: un camion, una ruspa, due furgoni, tre auto con la scritta ANAS, quattro addetti con tuta fosforescente ANAS e tre operai con giacchetta rifrangente colore arancio che rappresenta la “forza lavoro operativa”.

Ma con queste spiegamento di mezzi ed uomini in campo… quanto dureranno i lavori?

Direttore ANAS, Presidente della Città Metropolitana, assessore regionale, Presidente Musumeci, Commissario Straordinario, Ministro Toninelli, Presidente della Repubblica (che è pure palermitano!) perché continuate a trattare i cittadini siciliani da sudditi? Perché non considerate i disagi che siamo costretti a sopportare a causa della vostra insensibilità ed incapacità di sapere gestire la cosa pubblica?

Certo, i lavori si devono fare, specialmente quando c’è in ballo la sicurezza, ma i lavori si eseguono in tempi umani e senza mettere alla prova la sopportazione di quanti giornalmente hanno necessità di spostarsi, che sia per lavoro, per necessità, per esigenze sanitarie e, perché no?, anche per svago!

Si parla tanto anche di turismo: che razza di immagine si dà di questa terra martoriata non solo dagli eventi e dalla mafia, ma anche dalla incapacità gestionale?

Sarà che i bilanci devono essere a posto, sarà che bisogna non sperperare il denaro, sarà che i lavori si appaltano con i costi ridotti al minimo al massimo ribasso e, magari, i lavori di notte costano di più…ma il costo di un ingorgo perpetuo a quanto ammonta? Quanto vale una ora di stress, di imprevisti, di ritardo nelle cure, di carburante sprecato in quattro chilometri di fila?

Questi costi non vengono imputati alla pubblica amministrazione: restano a carico del cittadino, di quel cittadino che se ne accorge ed impreca in circostanze del genere ma che – come dimostrato alle recenti elezioni – ha preferito rinunciare al proprio diritto di votare, preferendo magari di trascorrere il suo tempo a dialogare sui social o chiuso in un abitacolo col suo amico Google Map…

Foto tratta da blogsicilia.it

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