La Lega tiene alla Sicilia? Restituisca i soldi scippati alla nostra Isola dal Governo Renzi-PD

31 maggio 2019

Dopo l’analisi elettorale arriva anche il momento dell’analisi e, soprattutto, della sintesi politica. La Lega di Salvini ha superato il 20% dei consensi in Sicilia. Bene. Dimostri, adesso, di volere il bene della Sicilia e non soltanto i voti. Sull’ANAS i grillini hanno ‘toppato’, se è vero che la stessa ANAS continua a trattare malissimo la nostra Isola. I leghisti faranno qualcosa? Salvini e compagni restituiranno alla Regione siciliana i fondi scippati da Renzi e compagni? 

di Adriana Vitale

Parrebbe che dopo lo tsunami elettorale delle ultime competizioni europee, che ha cambiato la geografia politica italiana interna alla maggioranza, tutto sia ritornato nei canoni di una quotidianità per così dire normale. L’astensionismo impressionante e lo spostamento di voti in Sicilia, che sarebbe stato di gran lunga superiore se Salvini non avesse, nel recente passato, insultato ripetutamente questa terra e i suoi abitanti, ci dice, tra le altre cose, che i siciliani si sono stancati delle differenze evidenti tra il trattamento riservato al Nord rispetto a quello del Sud.

Un esempio su tutti si riassume in una domanda:

“Se le autostrade sono di competenza dello Stato, perché esiste un divario impressionante sulla rete viaria?”.

La società che gestisce le autostrade e le strade statali è ANAS per tutto lo Stivale, allora perché questa differenza di trattamento? Sui passati governi nazionali le risposte sono evidenti: la politica del PD insieme con gli ascari hanno allargato il divario a dismisura. Basti pensare agli scippi finanziari del Governo Renzi avallati dal passato Governo regionale di Rosario Crocetta.

Ricordiamo che in Sicilia ANAS gestisce l’autostrada Palermo-Catania, che è un esempio tragico di problemi creati ai cittadini e, in generale, alle attività economiche della nostra Isola; e anche l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo-Trapani, oltre alle strade statali.

Nelle ultime elezioni politiche, la Sicilia ha contribuito per il 48% di consenso alla vittoria del Movimento 5 Stelle, nella speranza che la musica cambiasse. Abbiamo potuto constatare che neppure loro riescono ad essere incisivi su ANAS, dunque la domanda è:

ANAS non tiene conto dell’autorevolezza del Governo nazionale oppure, e non sarebbe la prima volta che si verifica, si confondono ad arte le competenze per dare addosso al Governo regionale, reo di non essere amico? Considerato “nemico”, attenzione non avversario politico, ma proprio “nemico” per addossargli responsabilità non sue confondendo la gente? E se così fosse per come appare, si parla di elettorato, non di siciliani, non di uomini e donne ma di numeri, dove sarebbe la differenza con gli altri? Dunque numeri che valgono potere?

Di esempi ce ne sono a iosa, non ultimo il continuo logorio sui vitalizi, cavallo di battaglia grillino, specialmente in Sicilia, che ad arte confonde i siciliani con un accostamento infelice tra chi ha la competenza, compresi loro nella qualità di deputati, e il Governo regionale che nulla può se non dichiararsi favorevole.

Nondimeno, se da un lato i grillini hanno avuto il pregio di far partecipare il popolo alla vita politica, e di questo ne diamo merito, lo stesso popolo, che non è affatto sprovveduto, comprende, giudica, premia e punisce.

Indubbiamente, ed è qui l’inganno che prima o poi si ritorce contro, non si più approfittare sempre dell’ignoranza, nel senso di ignorare, poiché è indubbio che la gente comune non distingue le competenze istituzionali di ogni apparato, non cammina con un manuale di diritto sotto braccio, quindi si fida di ciò che gli viene detto, ma appena comprende, ecco che arriva la batosta elettorale.

Non appena la gente tocca con mano l’inconsistenza delle promesse e per certi versi il tradimento, punisce con la matita. Dunque, senza voler essere grandi analisti politici, magari la causa sta proprio nella delusione di chi aveva creduto nel cambiamento.

È indubbio che non basta la passerella elettorale per risolvere i problemi, se poi si fa di tutto per distruggere i normali rapporti istituzionale che, alla fine, si riducono in un insopportabile scarica barile, tradotto dal popolo con il tipico qualunquismo che non distingue, che giudica tutti allo stesso modo e li induce a disertare le urne.

I siciliani, che le hanno provate tutte, adesso si aspettano, per esempio, risposte vere e tangibili dalla Lega di Salvini: a partire dall’attenzione sui servizi per equipararli a canoni civili; restituendo alla Sicilia gli scippi finanziari operati nella passata legislatura dal Governo nazionale di centrosinistra, la Lega potrebbe così lavare il proprio peccato originale antimeridionale.

Quanto ai grillini, dovrebbero comprendere il segnale chiaro e inequivocabile uscito dalle urne. Le vittorie e le sconfitte vanno trattate in maniera differente: esultare su vittorie fasulle non paga e i siciliani l’hanno dimostrato in due modi: astensione e spostamento di masse di voti.

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