Brutte notizie per il PD: Potere al Popolo prende tanti voti in tutti i Comuni dove si è presentato

31 maggio 2019

Brutte, bruttissime notizie per il Partito Democratico e per i finti partiti di sinistra ‘alternativi’ al PD: Potere al Popolo, che non si è presentato alle elezioni europee, nei Comuni dove ha presentato la propria lista ha preso voti e seggi. Ciò significa che questa forza politica di sinistra si va radicando nel territorio, relegando il PD dove il PD deve stare: nello spazio politico della destra economica e finanziaria europea 

“Una piccola bella notizia in mezzo a tante cattive!”, leggiamo in una nota di Potere al Popolo, il soggetto politico di sinistra che non si è presentato alle elezioni europee, ma che ha presentato le proprie liste in tanti Comuni italiani dove si è votato.

“Come Potere al Popolo – leggiamo nella nota – siamo riusciti a partecipare in 14 Comuni, Firenze e Livorno fra i più grandi. E il risultato è stato positivo. Già le precedenti amministrative 2018 ci confermavano che, dopo il risultato iniziale del 4 marzo 2018, sui territori eravamo in crescita. Negli undici Comuni in cui ci eravamo presentati avevamo raddoppiato i voti delle politiche, ottenendo risultati incoraggianti. A questa tornata riusciamo persino ad andare oltre, partecipando in 14 Comuni ed eleggendo dei consiglieri!”.

Nonostante l’ostracismo e le vergogne che la vecchia politica mette in campo per tagliare la strada ai nuovi soggetti politici (più che vergognosa la norma che impone, per la partecipazione alle elezioni europee, la raccolta di 30 mila firme autenticate in ogni circoscrizione: cioè 150 mila firme: praticamente impossibile!), Potere al Popolo, piano piano, va avanti.

Bisogna riconoscere che, fino ad oggi, questa formazione politica sta mantenendo la ‘purezza’ ideologica e pratica, se è vero che non si è fatta condizionare dalla vecchia e ormai bolsa sinistra finto-alternativa al PD.

La stessa Rifondazione Comunista ha perso credibilità, se è vero che a Palermo questa forza politica governa il Comune con il PD renziano. Certo, è solo una questione di visibilità & poltrone: ma questo finisce con l’appannare l’immagine di una forza politica che si presenta espressione della sinistra: tant’è vero che gli elettori l’hanno capito.

Molto diverso lo stile di Potere al Popolo, che invece procede piano piano, e che, nei Comuni dove si è presentato, ha avuto una buona risposta da parte degli elettori:

“Una cosa importantissima per noi che ci proponiamo innanzitutto di costruire comunità – leggiamo sempre nella nota di Potere al Popolo – radicare sui territori un modo diverso di fare politica, praticare il controllo popolare, usare le istituzioni di prossimità per far partecipare i cittadini e migliorarne la qualità della vita anche nelle piccole cose. Perché, insieme alle Case del Popolo, al mutualismo, e alle lotte per il lavoro e per l’ambiente, questo è un altro tassello del potere popolare che dobbiamo subito sviluppare!”.

“Aspettiamo ancora gli ultimi risultati – leggiamo sempre nella Nota di Potere al Popolo – ma eleggiamo un consigliere comunale a San Giorgio Bigarello (Mantova), dove prendiamo il 7,43%; quattro consiglieri a Santa Sofia (Cesena), dove prendiamo l’8,17%, un consigliere a Castelnuovo Berardenga (Siena), dove prendiamo il 7,05%, una consigliera ad Appignano, dove prendiamo il 14,14%. A Firenze sfioriamo il 2% (3384 preferenze) ed eleggiamo con il 12% un consigliere di quartiere; a Livorno, dove facciamo il 5% (4030 preferenze), forse una consigliera comunale (questo dipenderà dall’esito del ballottaggio)”.

“Insomma – prosegue la nota – circa 8 consiglieri comunali e uno di municipalità, che si vanno ad aggiungere ad altri che, eletti in questi anni con liste civiche, aderiscono oggi a Potere al Popolo: un primo drappello di ‘amministratori popolari’ che a breve aprirà su questo tema spazi di confronto a livello nazionale. Inoltre in molti Comuni abbiamo appoggiato liste civiche che hanno fatto bei risultati, in totale controtendenza con la sinistra alle europee, eleggendo altri consiglieri ‘amici’: come a Firenze, dove si è fatto il 7% e dove oltre alla candidata sindaca Antonella Bundu è stato eletto un consigliere di Firenze Città Aperta, a Livorno dove si è totalizzato il 15% e oltre al candidato sindaco Marco Bruciati è stato eletto un consigliere di Buongiorno Livorno, a Ciampino dove è entrato in consiglio il candidato sindaco Dario Rose (coalizione: 6,41%), a San Miniato dove la lista “Cambiamenti” ha eletto con il 17,26%. Siamo cresciuti anche a Formigine (Sassuolo), dallo 0,93% delle politiche al 2,11, a Bagno a Ripoli (Firenze), dal 2,53% al 3,3%, a Figline e Incisa Val D’arno (Firenze), dall’1,62% al 2,26%, a Ciampino (Roma), dall’1,97% al 4,07%. Più difficile la situazione a Monterotondo (0,87), Tivoli (0,65) ed Aversa (1,1)”.

“Ma, al di là del risultato elettorale – leggiamo sempre nella nota di Potere al Popolo – la cosa più importante è, che dove abbiamo presentato delle liste, si sono aggregate persone, molti giovani, e tanti ci hanno conosciuto per la prima volta. Certo, è un piccolo test, parliamo ancora di pochissimi Comuni e di percentuali ancora insufficienti per determinare il cambiamento che vogliamo. Ma non possiamo non essere contenti. Innanzitutto perché siamo la forza politica più giovane d’Italia, sia per nascita che per anagrafe, e quindi non abbiamo rapporti consolidati sui territori, molti ancora non ci conoscono etc. Soprattutto perché per assemblee e nodi locali ancora piccoli come i nostri è difficile, senza fondi e senza coperture mediatiche, affrontare due campagne elettorali nel giro di un anno”.

“In secondo luogo perché, dopo il voto del 4 marzo 2018 e dopo la mancata presentazione alle europee – leggiamo ancora nella nota di Potere al Popolo – in tanti ci davano per morti, e invece continuiamo ad aprire Case del Popolo, diamo continuità al simbolo, entriamo nelle istituzioni. Potere al Popolo non è mai stato un cartello elettorale e lo sta dimostrando. In terzo luogo perché è difficile votare un partito piccolo, in tempi in cui la competizione politica si è ormai ridotta a tre soggetti ed è stata interiorizzata la logica del ‘voto utile’. Invece molte persone hanno deciso di votarci sia per i valori che per il lavoro materiale che portiamo avanti, perché sapevano che, eletti o non eletti, li avremmo rappresentati”.

 

“Invitiamo tutte e tutti – conclude la nota di Potere al popolo – a cogliere questo segnale positivo per aprire Case del Popolo, sedi locali, continuare con i banchetti in piazza e con l’inchiesta sociale. La strada intrapresa è quella giusta, finalmente in controtendenza con tante cose viste in quest’ultimo decennio. Ci vuole un po’ di tempo ma a poco a poco trasformeremo il sogno in realtà”.

Il nostro augurio è che Potere al Popolo faccia molta attenzione in Sicilia, dove i trasformisti della finta sinistra alternativa al PD, in realtà al servizio dello stesso PD, sono sempre in agguato. Basti pensare a quello che è successo dalle elezioni regionali ad oggi, con ‘pezzi da novanta’ della sinistra alternativa al PD che sono rientrati nell’ovile del PD.

Attenzione, perché questi, tra una poltrona in questo o quel Comune e il sostegno a questo o quel candidato del PD, sono già pronti per uscire dal PD per un altra missione nel ruolo che interpretano in modo magistrale: quello di ‘sfasciacarrozze’, pronti a sfasciare, per conto del PD, tutto quello che nasce alla sinistra del PD…

QUI LA NOTA DI POTERE AL POPOLO PER ESTESO

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