POLITICANDO/ Ancora sul ‘caso’ della professoressa Dell’Aira: ma i sindacati che fanno?

21 maggio 2019

In tanti hanno manifestato solidarietà alla docente di Palermo, Maria Teresa dell’Aira, colpita da un provvedimento iniquo. A questo punto viene fuori l’interrogativo: perché, dopo questo caso eclatante, i sindacati della Scuola non si sono messi d’accordo per organizzare una manifestazione di protesta sotto la sede del Provveditorato agli Studi di Palermo?

di Carmelo Raffa

Emergenza democratica nelle Scuole. Perché i sindacati non protestano?

Il caso della professoressa Maria Teresa Dell’Aira sembra non essere l’unico in cui si denota una chiara censura da parte dei superiori che prediligono usare maniere forti con i deboli per accattivarsi le simpatie dei forti.

Sul caso Dell’Aira abbiamo notato, tranne qualche caso isolato, un coro di solidarietà da parte della società civile, di partiti che stanno in maggioranza e all’opposizione.

Manifestazioni spontanee si sono realizzate non solo a Palermo, ma anche nelle principali città d’Italia.

Mentre il vice Premier Luigi Di Maio ha telefonato alla vittima dell’accaduto per esprimerle piena solidarietà ed auspicio per l’annullamento del provvedimento, il suo compagno di partito e Presidente della Camera, Roberto Fico, ha messo nero su bianco e con una lettera ha elogiato la serietà e la professionalità della docente.

Le senatrici a vita Liliana Segre e Elena Cattaneo hanno invitato nelle sedi istituzionali la Professoressa e, addirittura, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato che la incontrerà in occasione della sua visita in settimana a Palermo. Anche il Ministro della Pubblica Istruzione, Marco Busetti, ha fatto dichiarazione analoga.

A questo punto viene fuori l’interrogativo da parte di tanti sui social sul perché, dopo questo caso eclatante, i sindacati della Scuola non si sono messi d’accordo per organizzare una manifestazione di protesta sotto la sede del Provveditorato agli Studi di Palermo.

Tutto questo avviene mentre il provveditore agli studi, Marco Anello, continua a fare il duro non ammettendo di avere esagerato e revocando l’iniquo provvedimento.

Cari sindacalisti della Scuola non sottovalutate il caso, perché oggi è toccato alla professoressa Dell’Aira e domani potrebbe toccare ad altri docenti. Ricordatevi il detto siciliano “cu pecora si fa, ‘u lupu sa mancia” e agite di conseguenza perché ancora non è tardi.

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