Perché da decenni, in Sicilia, la Scheda bianca è il mio voto pulito

19 maggio 2019

L’attuale Europa di oggi parla lingue diverse anche rispetto alla clamorosa e “armoniosa” offerta sviluppista cinese, sulla Via della Seta. Non reggerà a lungo. La crisi dell’UE non è solo “ideologica” e i nodi verranno presto al…collo: al di là dei carnevali elettorali e delle faide massmediali

di Mario Di Mauro
portavoce di “TerraeLiberAzione”

In questa euro-democratura massonico-massmediale e oltre la palude di nazional-sovranismi reazionari e “telecomandati da remoto” contro l’UE, nella condizione neocoloniale che vivo da Siciliano cosciente, il voto è una pistola caricata a salve! Ma la mia pallottola la sparo lo stesso… perché mi diverte. Da decenni, la Scheda bianca è il mio voto pulito, senza macchia, senza responsabilità sui danni futuri. Ed è una democratica secessione dallo Spettacolo, una scelta “liberal” e intellettualmente alla mia altezza: il mio voto perfetto.

Vuol dire che non c’è nessun candidato siciliano meritevole? Non lo credo: i miei amici Matteo Iannitti (Sinistra) e Ignazio Corrao (M5S), l’ottimo dottor Pietro Bartolo di Lampedusa (PD)… sono splendide persone, onesti “servitori sociali”, e votabilissimi. Ma sarebbe un buon voto personale, non un voto politico.

La Sicilia, l’Isola Contesa – fin dalle “guerre puniche”- coi suoi Tre Mari, è cruciale “piattaforma girevole”: e chi la “controlla” ha il Mediterraneo in pugno. Questa “piattaforma girevole” non appartiene ai Siciliani. Né alcuna lista presente alle elezioni europee si pone questo cruciale problema di autentica sovranità popolare.

Quanto all’Europa, senza lo “spazio mediterraneo” è ormai solo una piccola penisola dell’Asia; e senza l’Asia è un “parco giochi” delle malefiche Forze Mentali “atlantiste”. Nelle future “collisioni storiche” ne potrebbe risultare del tutto annichilita.

L’attuale “ciclo storico europeo” è determinato strutturalmente dagli esiti della seconda Guerra Mondiale. Altro che Novecento, il “Secolo breve”! In Sicilia più che altrove è un “passato che non passa”.

E il lungo e controverso processo di unificazione neoimperialista del “Vecchio Continente” è stato reso possibile dall’implosione russa del “1989” che fece svanire l’Ordine di Yalta permettendo la rapida riunificazione tedesca culminata in appena un decennio nell’adozione della “moneta unica”.

Ma l’UE è ancora un “campo di battaglia” e il suo motore tedesco è tuttora “un gigante economico, ma un nano politico”, per quanto non privo di “proiezioni globali” e di abili “neutralismi”. Mentre, al di là della Brexit e del relativo declino dell’imperialismo USA, questa UE resta del tutto intrappolata nell’Ordine atlantista (NATO). La Sicilia ne costituisce un esempio clamoroso, per quanto incompreso.

Nelle sue faglie storiche e nei suoi movimenti profondi è ancora l’Europa uscita devastata dalla sua Guerra Civile del 1939-1945. Una Europa che parla lingue diverse anche rispetto alla clamorosa e “armoniosa” offerta sviluppista cinese, sulla Via della Seta.

Quanto al mito pacifista che in qualche modo ha legittimato l’UE – nelle Tempeste del Secolo XXI – non reggerà a lungo. La crisi dell’UE non è solo “ideologica” e i nodi verranno presto al…collo: al di là dei carnevali elettorali e delle faide massmediali.

Sì, ma allora per chi votate? Non ce lo ha chiesto il dottore di avvelenarci con pillole scadute. Nel caso, cambieremmo medico! Un voto omeopatico non lo escludiamo: contro il “salvinismo” e la peste razzista, che è la peggiore nebbia tricolorata che può avvelenare quel che resta del popolo siciliano. Ci mancava solo la Lega 2.0. Quando è troppo è troppo.

Ma non basta: tra tutti i candidati antirazzisti, chi è almeno contro la mala-privatizzazione degli Aeroporti siciliani? Almeno questo lo pretendiamo. Sennò non c’è manco il “voto personale”. E se ci muoviamo siamo migliaia: per quanto sui generis è un “voto di scambio”!.

Foto tratta da genteditalia.org

 

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