La Sicilia si mobilita per Biagio Conte: petizione su change.org al Presidente Mattarella

14 maggio 2019

Tra i promotori della petizione c’è Pino Apprendi, figura storica della sinistra post comunista della Sicilia. Per la cronaca, da 16 giorni Biagio Conte, il fondatore della “Missione Speranza e Carità” di Palermo digiuna per opporti all’inumana espulsione di chi, da anni, lavora a Palermo a fianco degli ultimi

La Sicilia si mobilita per Biagio Conte che, da 16 giorni, è in sciopero della fame per difendere chi rischia di essere espulso.

Riportiamo un comunicato diffuso da Pino Apprendi, esponente storico della vera sinistra siciliana post comunista.

“Oggi 13 maggio (ieri per chi legge ndr) – scrive Apprendi – è il 15° giorno di digiuno di Biagio Conte, per evitare che Paul, da 10 anni ospite e collaboratore della Missione e i tanti immigrati presenti nella ‘Missione Speranza e Carità’ vengano espulsi. Un gruppo di giovani rimasto scosso dalle condizioni di salute di Biagio Conte, prima firmataria Laura Gangitano, avvocato e Presidente del Consiglio comunale di Alia, ha avviato una petizione su change.org, indirizzata al Presidente della Repubblica Mattarella e al Presidente del Consiglio Conte, per intervenire sul provvedimento di espulsione”.

“Confidiamo nella solidarietà dei tanti cittadini che vorranno esprimere vicinanza a Biagio Conte – conclude Pino Apprendi – che nelle comunità a lui affidate ospita tutti i bisognosi a prescindere dal colore della pelle e dalla nazionalità di provenienza”.

Pino Apprendi fa parte del gruppo di persone promotore della petizione.

Ecco il testo della petizione su change.org che si rivolge al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

“Preg.mo Sig. Presidente,
questo documento è finalizzato a chiedere un Suo autorevole intervento, affinché la protesta di Fratello Biagio Conte possa essere ascoltata e le sue richieste possano essere accolte.

Dal 29 aprile, si trova a Palermo, in Piazza Anita Garibaldi, proprio lì, davanti alla casa Museo di Padre Pino Puglisi. È accanto alla sua statua e a due passi dal punto in cui il sacerdote siciliano di Brancaccio è stato ucciso, per mano mafiosa.

Biagio Conte ha scelto questo posto perché, dice, “… ancora oggi si vuole togliere la vita all’umanità”.

Dal 29 aprile, Fratel Biagio non tocca cibo. Lo sta facendo per protestare in favore di Paul, un uomo ghanese che, pur essendosi speso, per ben dieci anni, nella missione “Speranza e carità”, al servizio dei più bisognosi, e pur essendosi distinto per grandi qualità umane, è stato destinatario di un decreto di espulsione, in virtù del quale è obbligato a lasciare l’Italia, l’Italia che lui, col suo lavoro e con la sua onestà, ha onorato.

Fratel Biagio ha caricato sulle sue spalle non solo il dolore di Paul, ma anche il disagio di una società dilaniata dall’odio e dall’esclusione, di una società che, vittima di decadimento morale ed umano, ha il dovere di recuperare i valori perduti.

Nei suoi occhi azzurro cielo si respira l’amore di Dio per tutto il creato e noi non possiamo rimanere sordi di fronte a tutto questo.

Dobbiamo abbattere i muri dell’indifferenza e del pregiudizio.

Preg.mo Sig. Presidente, Le rivolgiamo questo appello, carica di solidarietà per Fratel Biagio, per chiederLe di volersi adoperare, affinché la nostra Italia possa distinguersi per leggi più giuste ed umane, per leggi che tutelino, prima tra tutti, gli ultimi”. 

QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

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