Il ‘caso’ Siri: se i grillini hanno pronto il Governo con il PD hanno già perso/ MATTINALE 273

8 maggio 2019

L’accelerazione impressa dai grillini alla crisi del Governo Giallo-Verde non annuncia nulla di buono. La sensazione è che, sotto, ci sia già un accordo con l’Unione europea dell’euro per dare vita a un nuovo Governo con il PD, annacquato dalla presenza di altre forze politiche: una sorta di Governo nel nome di una malintesa unità nazionale: tutti uniti contro la Lega, insomma. Sarebbe l’ultimo regalo ai leghisti

Cominciamo col dire che a noi il sottosegretario Armando Siri e la Lega di Matteo Salvini non fanno alcuna simpatia. Anzi. Detto questo, quello che sta avvenendo in queste ore a Roma non ci convince molto. Il perché è presto detto. In questo momento i leghisti sono sotto scacco. Salvini ha più volte criticato la magistratura. E siamo più che certi che ogni atto degli amministratori della Lega viene controllato minuziosamente.

Anche la retata di ieri in Lombardia – che ha coinvolto politici di Forza Italia – ci dice che se i leghisti al governo di questa Regione (ma anche di altre Regioni e dei Comuni) avessero commesso qualcosa di illecito sarebbero stati arrestati.

Di fatto – stando a quello che si conosce – l’unico personaggio di peso della Lega coinvolto in una vicenda giudiziaria è il citato sottosegretario Siri. Ma è un coinvolgimento strano: viene chiamato in causa da altri e, da quello che si capisce, non ci sono prove concrete di un suo coinvolgimento diretto, altrimenti la sua posizione giudiziaria sarebbe molto diversa. 

La nostra sensazione è che Siri venga tenuto a ‘bagnomaria’ per creare tensioni politiche. Con il Movimento 5 Stelle – il vice premier Luigi Di Maio in testa – che chiedono le sue dimissioni.

Il gioco che sta conducendo Di Maio è molto azzardato. A meno che, di questa storia, non conosca più cose di quello che fino ad ora si conoscono. Perché scriviamo questo? Perché se in questa storia si dovesse scoprire che il sottosegretario non c’entra nulla, i contraccolpi per il Movimento 5 Stelle sarebbero durissimi.

Tutti i protagonisti, in questa storia, stanno giocando con il fuoco.

Il leader della Lega, Salvini, agisce come se sapesse che Siri è innocente.

I grillini, con Di Maio in testa, si comportano invece come e sapessero che il sottosegretario è colpevole.

Colpisce e stupisce l’assenza di mediazione politica da parte dei grillini.

Ribadiamo: in assenza di prove concrete l’accelerazione che Di Maio – appoggiato dal capo del Governo Giuseppe Conte – sta imprimendo a questa vicenda non è normale. La sensazione è che Di Maio stia cercando, a tutti i costi, la crisi di Governo.

Sia chiaro che noi non stiamo difendendo la Lega e il suo sottosegretario. Stiamo solo cercando di capire che gioco sta giocando il Movimento 5 Stelle a venti giorni dal voto per le elezioni europee.

Il nostro retropensiero è che dietro l’uso strumentale del ‘caso’ Siri ci possa essere un possibile accordo politico tra i grillini e il PD, magari sfumato dalla presenza di altre forze politiche: tutti uniti – contro la Lega di Salvini – nel nome di una malintesa unità nazionale per fronteggiare la crisi. 

Non sappiamo se l’esito del ‘caso’ Siri darà luogo a questa sceneggiata con il PD. Ma avvertiamo in questa crisi di Governo strisciante un gioco molto pericoloso che, tra venti giorni, potrebbe moltiplicare i voti della Lega di Salvini, che già sono tanti.

Noi non crediamo ai sondaggi, che quasi sempre non descrivono gli umori dell’elettorato ma, al contrario, cercano di orientarne il voto.

Crediamo, invece, agli stessi umori elettorali, che invece si percepiscono benissimo. E gli umori elettorali ci dicono che, nel Centro Nord, assisteremo al crollo quasi definitivo della vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra e a un’avanzata della Lega di Salvini.

Il fenomeno è presente anche nel Sud e in Sicilia, dove l’avanzata della Lega verrà attenuata dalla probabile minore affluenza alle urne dovuta alla mancanza di un partito del Sud. Nel Mezzogiorno c’è ormai la piena consapevolezza che la vecchia politica è al capolinea, ma non c’è una credibile alternativa.

Anche nel Mezzogiorno i voti alla Lega arriveranno, ma non saranno tanti.

E i grillini? Il Movimento 5 Stelle, nel Meridione, è un fallimento pressoché totale. Non si tratta, come blaterano gli esponenti di centrodestra e di centrosinistra, di una forza politica di incompetenti che non sanno amministrare; si tratta, al contrario, di una forza politica che, al Sud, Reddito di cittadinanza a parte, ha seguito, pedissequamente, quanto fatto dalla vecchia politica. 

La vecchia politica non ha mai messo in discussione l’ottusa politica economica dell’Unione europea dell’euro e i grillini si guardano bene dal chiedere l’unscita dell’Italia dall’euro e dalla UE.

La vecchia politica non voleva chiudere l’ILVA di Taranto e l’acciaieria è ancora aperta.

La vecchia politica non voleva bloccare la TAP in Puglia e il Governo Giallo-Verde non l’ha bloccata.

La vecchia politica ha penalizzato il Sud e grillini hanno fatto lo stesso, gettando al Mezzogiorno solo la mancia del Reddito di cittadinanza.

La vecchia politica ha penalizzato l’agricoltura del Sud e il governo dei grillini ha continuato a penalizzare l’agricoltura del Sud (emblematico il nulla del grillini sul grano duro, sulla vicenda della varietà Senatore Cappelli e sulla CUN, la Commissione Unica Nazionale per il controllo del prezzo del grano duro: CUN bloccata dal passato Governo nazionale di centrosinistra e bloccata oggi dal Governo Giallo-Verde).

La vecchia politica non ha mai messo in discussione il MUOS di Niscemi e l’attuale Governo Giallo-Verde non ha nemmeno provato ad aprire una discussione sul MUOS.

Non parliamo della situazione in Sicilia, dove i grillini – e questo è veramente incredibile! – difendono l’ISMETT, una struttura sanitaria americana che costa alla Regione oltre 100 milioni di euro all’anno, con risultati commentati – ovviamente in positivo – dagli stessi protagonisti dell’ISMETT e da chi lo foraggia. Una farsa.

Al Sud i grillini non sono affatto incompetenti: al contrario, sono molto competenti nel fare quello che, fino ad oggi, hanno fatto gli esponenti della vecchia politica. 

Per carità, sarebbe ingeneroso dire che tutto il Movimento 5 Stelle in Sicilia e nel Sud è così. Ci sono grillini, nella nostra Isola, che si fanno valere; persone che – anche nel Parlamento siciliano – lavorano bene.

Anche la vicenda delle liste per le elezioni europee – con l’esclusione di soggetti che avrebbero potuto imprimere una svolta a un Movimento oggi un po’ troppo ‘ingessato’ da Di Maio e compagni – ci dice che il mondo grillino ha grandi potenzialità, che vengono però frenate da chi utilizza i metodi della vecchia politica.

Purtroppo, un eventuale accordo dei grillini con il PD andrebbe nella direzione del vecchio modo di fare politica.

Non che l’accordo con la Lega di Salvini sia una bella soluzione. Ma la crisi dell’attuale Governo per buttare fuori la Lega da Palazzo Chigi sarebbe un ulteriore, grandissimo regalo ai leghisti, che ‘rischierebbero’ di prendere il 70% dei voti!

 

 

 

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