L’Italia che va a rotoli: dopo il flop di Renzi arriva Salvini appoggiato dalla dabbenaggine dei meridionali!

28 aprile 2019

Cinque anni fa Matteo Renzi sembrava irresistibile. Oggi, anche se ancora giovane, l’ex segretario del PD è scomparso dal cuore degli italiani che non lo seguono più. Prima di sparire Renzi ha fatto fallire la possibilità di un Governo Movimento 5 Stelle-PD, aprendo la porta al Governo Giallo-Verde. Dove il leader della Lega, Salvini, emerge con i voti del Centro Nord e – così sembrerebbe – anche con quelli del Sud! 

di Antonino Privitera

È una nefanda consolazione, ma seguendo, anche se con distacco, le quotidiane “trombonate” da quanto ci è dato capire, le prospettive che dobbiamo attenderci non sono alquanto promettenti. Nonostante si tenti di essere ottimisti dobbiamo farcene una ragione. E meno male che l’estate si avvicina, le scuole chiuderanno, i sensi si risvegliano e le attività connesse con le vacanze, il mare e un panino ci faranno risvegliare ad ottobre.

Nel frattempo, con spirito italico, dobbiamo trovare il modo di trovare il alternative e allenarci “sportivamente” ad ingoiare rospi. Anche se proprio il settore sportivo non ci esime da episodi che deprimono l’ambiente e non solo quello.

La squadra nazionale esclusa dal campionato del Mondo; l’orgoglio italiano nel campo dei motori (oramai americanizzata) non la spunta con i competitori; squadre di società (nonostante imbottite di super campioni super pagati!) sono regolarmente “trombate” dalle manifestazioni internazionali anche da compagini di semi sconosciuti che, dopo averle umiliate negli stadi, ne determinano anche le perdite in campo finanziario.
Vedi la Juventus che, a seguito dell’eliminazione prima dalla Coppa Italia e poi dalla coppa dei Campioni, ha subito perso il 25% in Borsa!

Pazienza, i tifosi fanno presto a consolarsi… quantomeno ha vinto il campionato italiano (anche se le squadre italiane sono costituite da giocatori non nati in Italia (attenzione a non definirli stranieri… non è inclusivo e si rischia di essere tacciati per razzisti).

Ma tralasciamo lo scenario sportivo che ho citato solo nel tentativo di sdrammatizzare il preludio e guardiamo un po’ altri settori che fanno perdere il sonno agli italiani… a dire il vero non a tutti, infatti c’è una categoria che, nonostante tutto, sicuramente riesce a dormire abbastanza tranquillamente.

Certo non possono dormire con tranquillità soprattutto coloro che, avendo acquisito il diritto, non riescono a entrare nel mondo del lavoro. Nella identica situazione si pensa che dovrebbero trovarsi anche coloro che, pur rendendosi conto dei bisogni della gente, non riescono a dare e giuste risposte alle sacrosante aspettative della nostra società.

E’ vero che, a volte, le situazioni contingenti sovrastano la volontà, ma è altrettanto vero che spesso le volontà sono annientate da provvedimenti poco accorti e colpevolmente irresponsabili o, peggio, da decisioni sottomesse alla speculazione ad al profitto che da qualche decennio viene inglobato nel termine super abusato di globalizzazione.

Nessun altro termine può più sostituire questa parola magica per indicare: la possibilità di comunicazione senza confini, di spostarsi, il mancato controllo dei mercati finanziari, il libero scambio di merci, la creazione di bisogni, la grande distribuzione di prodotti di consumo da parte delle multinazionali, la omologazione delle mode e dei costumi, le necessità di creare dipendenza da oggetti e comportamenti, anche se le risultanti determinano effetti negativi per l’umanità.

Oramai siamo tutti omologati e guai a pensarla diversamente, saresti retrogrado, antico nel pensiero e anacronistico, non saresti moderno, aperto, disponibile e democratico, a meno che non riesci ad essere un gran pifferaio o un gran trombone .

Per eccellere oramai non si può prescindere dal possesso di queste qualità ed invero dobbiamo costatare che anche in Italia, di questi superdotati, ne abbiamo. A volte, più che per loro capacità, lo diventano grazie all’improvvido spazio creatosi o dato dagli organi di stampa che, più che fornire un servizio, esercitano un potere da mettere a loro disposizione.
Di questi campioni ne possiamo citare alcuni che hanno dato e danno dimostrazione di sapere diventare protagonisti e capaci di determinare il nostro futuro.

Da alcune generazioni tutti abbiamo modo di ricordarci dell’eterno ex Cavaliere – che ha anche monopolizzato l’incitamento che tutti gli sportivi gridavano alla squadra Nazionale di Calcio chiamando il partito: Forza Italia! – e che ha saputo inculcare in quanti lo hanno seguito il miraggio del “self made man”, cosicché tutti ci siamo inorgogliti nel pensare che ciascuno poteva veramente realizzarsi e riuscire a creare imprese, per tutti… ville esclusive in ogni dove… aerei ed elicotteri personali, due o tre mogli…possibilità di avere grande ascendente su giovani e meno giovani e tanti amici che ti adulano e ….come canta Mahmood: soldi, soldi, soldi.

A farci tornare un po’ alla realtà ci ha pensato l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (grande sostenitore della globalizzazione, uomo politico che – nonostante la veneranda età – non perdeva occasione per dirci che questo moderno impulso serviva e creare tante opportunità) con il regalo del nostro futuro al Professore Mario Monti.

Ma come sempre accade l’alternanza dei cicli è una cruda realtà e così, tra i tanti tentativi, ecco spuntare un altro personaggio dal cilindro pieno di promesse: Matteo Renzi. Questi, in virtù delle chiacchiere alla Berlusca e per avere fatto il sindaco a Firenze, dopo avere vinto le “primarie” del suo partito – il PD – ha avuto riconosciuto dal presidente Napolitano il merito di ricoprire la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ovviamente anche questa volta non potevano mancare le promesse: lavoro per tutti, eliminazione della burocrazia, ma soprattutto riforme costituzionali e, tra una tassa e l’altra, perché no?, qualche regaluccio da 80 euro o giù di lì!

Poi i sogni svaniscono e dopo una sonora sberla al referendum costituzionale del dicembre 2016 e la cocente disfatta alle elezioni nazionali del marzo 2018 l’emulo berlusconiano della sinistra italiana si dissolve. Strano ma vero riesce a rientrare in un posto di fila nell’assemblea del Senato della Repubblica che la sua riforma avrebbe voluto cancellare!

A marzo dello scorso anno ecco il cataclisma. L’imprevedibile si avvera con la rivalsa del popolo italiano che con i voti al Movimento 5 Stelle dona sonni agitati al Presidente della Repubblica. La storia recente ci porta quindi ai vagheggiamenti ed agli sproloqui dei seguaci di Matteo I° che, in forza delle loro grandi capacità e della loro purezza, non ritengono minimamente di potere considerare la possibilità di affiancarsi agli impreparati novizi del MoVimento per formare un Governo, mettendo quindi il Presidente Mattarella nella unica possibilità di far nascere il cosiddetto governo Giallo/Verde.

Da allora ne vediamo di tutti i colori, forse anche perché, contrariamente al giallo che è un colore primario, il verde si ottiene mescolando il giallo con il blu… quel blu che Luigi Di Maio ha pensato di avere definitivamente escluso dal coinvolgimento nelle scelte governative con il veto a Berlusconi.

In varie circostanze abbiamo visto però che l’elemento blu è alquanto presente nella compagine verde, in particolare l’animo che propende per le grandi opere. Abbiamo rilevato gli interessi per le imprese, le trivellazioni, la TAP, le Flax Tax, il TAV, il tentativo di secessione mascherata da autonomia delle Regioni del Nord.

Proprio sul TAV è tornata l’offensiva della Lega (non più Lega Nord …forse per non avere riferimenti ai 49 milioni scomparsi?). Salvini, forte dei sondaggi e della dabbenaggine dei meridionali, ha levato la maschera dicendo chiaramente che, a seguito della vittoria in Piemonte, il TAV si farà!
E’ un ulteriore braccio di ferro per una ulteriore umiliazione del MoVimento 5 Stelle o, più semplicemente, una manifestazione di arroganza in vista dell’acquisizione del potere assoluto grazie anche ai voti che avrà al Sud?

E’ verok ha sempre sostenuto il TAV che – nonostante la sua anacronistica storia e la attuale non convenienza – darebbe lavoro alle imprese e le maestranze del Nord! Ma gli italioti del Sud che sbavano per Matteo II° considerato che i soldi sono a carico di tutto il Paese, compresa quella parte del resto del Paese che con i soldi non spesi al Sud ha sempre pagato anche per le opere realizzate al Nord?

Certo che a contrapporsi a tali prospettive non è che possiamo vantare personaggi capaci di contendere con la sagacia e la prepotente strategia di Salvini… Il recente passato è pieno di statisti nostrani… meteore del 3%, di ombre fugaci o di personaggi a loro volta in declino… coppie deleterie Renzi/Crocetta… o Berlusconi/Alfano… o eccellenze nel non avere mai inciso in provvedimenti per il Sud: Lima, Drago, Gullotti e poi in tempi più recenti, nonostante i ruoli ricoperti: Schifani, Miccichè, Grasso, Faraone… e, con tutto rispetto: omissis!

Foto tratta da re.repubblica.it

 

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