I partiti che in Sicilia hanno ‘creato’ Salvini (PD, Forza Italia e grillini) adesso gli cercano i voti…/ MATTINALE 252

27 aprile 2019

In questo articolo proveremo a descrivere la grande ‘lungimiranza’ politica dei ‘capi’ del Movimento 5 Stelle, PD, Forza Italia ed ex democristiani non-PD che, presi dalla disperazione (assolutamente ben riposta, a dir la verità), criminalizzando i leghisti di Salvini, senza rendersene conto, stanno creando i presupposti per far diventare la Lega il primo partito in Sicilia

Per ipotizzare quello che potrebbe succedere in Sicilia con le elezioni europee di maggio bisogna partire dai dati del 2014.

Alle elezioni europee di cinque anni fa il primo partito fu il PD con il 33,6%. Bene: oggi le domande le facciamo noi a voi: quanti voti perderà il Partito Democratico nella Circoscrizione Sicilia-Sardegna?

A a fare i conti con i possibili dolori per la batosta in arrivo non è solo il PD. Cinque anni fa il Movimento 5 Stelle, sempre nel collegio Sicilia-Sardegna, raggiunse il 26,3%. Secondo voi che percentuale raggiungeranno i grillini oggi?

Andiamo a Forza Italia. Cinque anni fa, nel collegio Sicilia-Sardegna, si attestarono al 21,2%. Quanti voti perderanno oggi?

Alle elezioni di cinque anni fa, nella Circoscrizione Sicilia-Sardegna, l’accoppiata Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e l’UDC (che allora era schierata con il centrosinistra) prese il 9,1%. Non c’è nemmeno bisogno, in questo caso, di domandarsi quanti voti prenderanno queste due forze politiche, perché sono sparite entrambe.

Cinque anni fa si pensava che Tsipras fosse un uomo politico di sinistra e non l’esponente della finta sinistra greca al servizio dell’Unione europea dell’euro: così i senza fantasia della sinistra sicula si inventarono la Lista Tsipras-L’Altra Europa per Tsipras. Invece spuntò la solita Europa e anche la Lista Tsipras oggi non c’è più. Niente di tragico, perché cinque anni fa gli ‘europeisti’ pro-Tsipras siculo-sardi si fermarono al 3,6%.

Chiudiamo la nostra disamina ricordando gli ultimi due dati: il 3,2% di Fratelli d’Italia e lo 0,9% della Lega Nord (le altre forze politiche presenti cinque anni fa – Italia dei Valori, Verdi, Scelta europea e Io cambio – sono sotto l’1% come la Lega).

Dunque, la Lega, cinque anni fa, nel collegio Sicilia-Sardegna non ha raggiunto l’1%.

Le conclusioni, cari lettori, le dovete trarre voi. Dalle vostre conclusioni verrà fuori con chiarezza perché, in questo momento, Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e Berlusconi si sono improvvisamente ricordati che esiste la Sicilia.

Ribadiamo: i dati elaborateli voi. Noi ci limitiamo a esaminare il possibile crollo elettorale del PD siciliano, l’arretramento del Movimento 5 Stelle e la sconfitta di Forza Italia.

Non sappiamo quale sarà il numero di voti che queste tre forze politiche perderanno. Ma sappiamo dove, con molta probabilità, finiranno i voti persi da PD, Movimento 5 Stelle e Forza Italia: alla Lega di Matteo Salvini.

Qualche giorno fa abbiamo cercato di illustrare il perché la Lega prenderà una barca di voti in Sicilia (COME POTETE LEGGERE QUI). Oggi proviamo a capire da dove arriveranno, in maggioranza, i voti ai leghisti.

Vi anticipiamo che, mentre noi scriviamo, registriamo la scelta di PD e Forza Italia di cercare comunque voti “all’antica”; mentre dalle parti del Movimento 5 Stelle registriamo la disperazione: non tanto per l’arretramento che i grillini registreranno in Sicilia, quanto per la grande avanzata che registrerà la Lega. 

In ballo ci sono i voti in uscita da queste tre forze politiche, che non sono affatto pochi. Più il 9,1% degli scomparsi alfaniani e UDC di centrosinistra.

Agli osservatori attenti di cose politiche non sfuggirà, poi, un altro dato: per la prima volta, in queste elezioni europee, gli ex democristiani non-PD sono confluiti tutti nella lista di Forza Italia (a parte qualche sparuto gruppo di ‘disperati’ finiti con Più Europa di Fabrizio Ferrandelli).

Che significa questo? Che l’UDC di Lorenzo Cesa da una parte e il Cantiere popolare dall’altra parte sono partiti dal presupposto che, da soli, non avrebbero mai raggiunto il 4%, che è lo sbarramento da raggiungere per conquistare i seggi al Parlamento di Strasburgo.

Se ne deduce che gli ex democristiano non-PD e Forza Italia, insieme appassionatamente, sanno già che la loro sarà una sconfitta da dividere in tre, magari in parti non uguali.

Non c’è bisogno di essere esperti in ‘flussi elettorali’ per capire che, nella Circoscrizione Sicilia-Sardegna, rispetto a cinque anni fa, c’è una ‘forbice’ del 30-40% di voti vaganti che si sposteranno dalle forze politiche perdenti alle forze politiche vincenti.

Questo spiega il perché la vecchia politica e i grillini – grillini che mai come in questo momento, agli occhi degli elettori, appaiono ‘schiacciati’ sulle stesse posizioni di PD e Forza Italia – hanno aperto la ‘caccia’ ai leghisti.

Non capendo che le ‘accelerazioni’ giudiziarie (come la richiesta di dimissioni del sottosegretario Siri, le accuse di fascismo, di razzismo e chi più ne ha più ne metta), piuttosto che convincere i siciliani a desistere dalla voglia di provare anche la Lega, li spingerà ancora di più verso le braccia di Salvini.

Foto tratta da santostefanopisa.it

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