Il Governo Musumeci promuove la Dieta Mediterranea: ma con quali prodotti agricoli?

26 aprile 2019

Il presidente Musumeci e tre assessori si impegnano a rilanciare l’agricoltura siciliana e, niente poco di meno, la Dieta Mediterranea: “Faremo, diremo, agiremo, ci impegneremo, realizzeremo, presenteremo, sottoscriveremo, stigmatizzeremo, scarteremo, ipotizzeremo, cancelleremo, avremo, saremo, potremo…” 

Sull’agricoltura siciliana ormai siamo alle comiche elettorali. Il glifosato ha impestato il mondo, la pasta si fa con il grano duro canadese, i dolci con il grano tenero canadese (Abra Cadabra, Alì Babà e il grano Manitoba eccolo qua), l’olio d’oliva tunisino è stato promosso, di fatto, “olio extra vergine di oliva italiano”, pure i cani sanno che pomodori, pomodorini sono cinesi (o, in alternativa, africani), la passata di pomodoro è cinese, ma il Governo regionale di nello Musumeci punta sulla Dieta Mediterranea.

Sembra una barzelletta, invece il presidente Musumeci sembra che dica vero: se non ci credete ecco a voi un comunicato stampa di Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, e magari anche un video.

Il comunicato è lunghissimo. Per leggero ci vuole almeno una laurea. Visto che alla presidenza della Regione hanno fatto a meno della sintesi noi ve lo risparmiamo, perché l’idea che possa partire qualche ‘colpo’ verso ciò che è ‘nascosto’ ci impone la vostra tutela.

Vi diciamo che il Governo vuole far mangiare ai Sicilia i “prodotti siciliani di qualità”. Dotta tesi esposta ad una manifestazione di Catania dal titolo altisonante: “CamBio Vita – Expo del sano vivere”. Dalle nostre parti si direbbe: “E biri chi manci“… A questa manifestazione, oltre al presidente Musumeci, erano presenti ben tre assessori: alla Salute Ruggero Razza, all’Agricoltura Edy Bandiera e al Turismo Sandro Pappalardo.

I quattro governanti – che fino ad oggi per l’agricoltura siciliana non hanno fatto una mazza – adesso si sono messi in testa di puntare sulla “qualità della vita” e, addirittura!, di tutelare persino la salute dei siciliani. Minc…ia!

Leggendo il comunicato scopriamo che la Sicilia avrebbe una “vasta e articolata produzione alimentare”. Sarà vero? A noi risulta che, su circa 13 miliardi di euro che i Siciliani spendono ogni anno per mangiare, 11 miliardi di euro di prodotti alimentari arrivano dal resto d’Italia e dall’estero.

E il primo prodotto che arriva in Sicilia con le navi è proprio il grano duro: grano estero – la cui qualità va la lasciamo immaginare – che diventa pane, pizze, dolci, semola eccetera.

Dopo di che arriva il ‘notizione’: il Governo regionale si accinge a riconoscere la “Dieta Mediterranea come Patrimonio culturale immateriale condiviso parte della propria identità e di quella dei popoli del Mediterraneo”: boom!

Udite: la Dieta Mediterranea verrà inserita nei programmo scolastici. presidente Musumeci e esimi assessori: e il grano canadese, l’olio d’oliva tunisino, i pomodori cinesi e africani e l’ortofrutta che arriva da tutto il mondo dove li ‘inserirete’. Noi un’idea – rivolta ovviamente a voi – ce l’avremmo…

In arrivo con il primo treno (e quindi senza fretta, considerato che i tre siciliani vanno piano per andare sano e lontano) il “bando-tipo per le mense pubbliche scolastiche e ospedaliere, che dovrà contenere una percentuale minima di prodotti a km 0 da utilizzare”. Bella la “percentuale minima”, no?

Profondissima e densa di significazioni ‘filosofiche’ e, a tratti, anche oniriche le considerazioni dell’assessore all’Agricoltura, quello che c’è ma non si vede:

“Quella che lanciamo ai siciliani  è una grande opportunità. Da un lato per coniugare l’aspetto culturale, visto che la Dieta Mediterranea è Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, dall’altro per i riflessi produttivi e occupazionali”.

Ma l’assessore Bandiera si è mai chiesto che cosa gli agricoltori siciliani ”lancerebbero’ a lui?

Finale con uno scoop:

“Mangiare siciliano – dice l’assessore Bandiera – fa bene alla salute, ma anche alla nostra economia”.

Ma come mai l’assessore bandiera non è ancora stato insignito del Nobel per l’economia?

Però, per cortesia – ci riferiamo agli agricoltori siciliani: ai produttori di grano duro che non riescono a venderlo; a chi alleva bovini, ovini e caprini e produce formaggi massacrato da leggi e regolamenti cervellotici; a chi ha smesso di produrre pomodori perché, se rispetta la legge, va sotto; a chi non produce più frutta estiva perché quella che arriva dall’estero sarà immangiabile, sarà piena di pesticidi, ma costa molto meno della metà e via continuando – restiamo seri.

Ridiamo dignità alla politica siciliana che finalmente si occupa dell’agricoltura, ridiamo credito a un presidente della Regione che vuole valorizzare la Dieta Mediterranea, ridiamo forza all’assessore Bandiera, ridiamo, ridiamo ridiamo…

Foto tratta da bsnews.it

 

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