I grillini romani come Musumeci: sull’agricoltura siciliana vendono solo fumo!

18 aprile 2019

In politica – soprattutto quando si fa parte di un Governo – è bene rispettare una regola aurea: quando non si è nelle condizioni di potere fare qualcosa di utile è bene non gettare fumo negli occhi di di, dallo stesso Governo, si attende qualcosa. Perché si ottiene l’effetto contrario. Un principio sul quale i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle che si occupano di agricoltura dovrebbero riflettere    

“Il decreto emergenze agricole appena approvato alla Camera – leggiamo nel comunicato – introduce norme importanti per il settore ovino-caprino e agrumicolo della Sicilia. Anche grazie al nostro lavoro in commissione Agricoltura veniamo incontro alle esigenze di numerosi operatori della nostra regione”.

Lo scrivono in un comunicato i parlamentari grillini che fanno parte della commissione Agricoltura della Camera dei deputati (Rosalba Cimino, Antonio Lombardo, Maria Marzana, Dedalo Pignatone).

“Il provvedimento approvato alla Camera – proseguono i parlamentari pentastellati – stanzia 10 milioni di euro per il 2019 destinato a sostenere i contratti di filiera e promuovere gli interventi di regolazione dell’offerta di formaggi ovini Dop, in modo da favorire la competitività nel settore. Con altri 5 milioni di euro si copre poi il costo degli interessi sui mutui bancari contratti entro il 31 dicembre 2018. Un importante intervento per il settore lattiero-caseario è il sistema di monitoraggio e tracciabilità del latte prodotto, che consentirà di tenere sotto controllo le dinamiche della domanda e dell’offerta insieme a quelle dell’import-export e ai quantitativi della produzione”.

“L’attenzione del Movimento 5 Stelle e del governo si è concentrata anche sul settore agrumicolo – aggiungono i deputati siciliani -: ogni produttore vedrà coperti i costi sostenuti per gli interessi dovuti per il 2019 sui mutui bancari in misura commisurata alla produzione degli ultimi tre anni, anche in questo caso per un ammontare complessivo di 5 milioni di euro”.

“A ciò si aggiunge l’incremento di 20 milioni di euro per il 2019 della dotazione del Fondo di solidarietà nazionale-interventi indennizzatori, finalizzato a sostenere e promuovere i settori agroalimentari in crisi. Sappiamo che in Sicilia e nel Paese sono tante le emergenze da risolvere e con il ministero dell’Agricoltura siamo già al lavoro per affrontarle e superarle. La nostra attenzione continuerà ad essere massima e costante: siamo e continueremo ad essere accanto agli agricoltori e ai pastori siciliani”.

Se proprio dobbiamo essere sinceri non ci sembrano interventi risolutori. I contratti di filiera – questo è la nostra posizione – andrebbero aboliti perché tutelano gli industriali e non gli agricoltori.

Le produzioni Dop sono una delle tante invenzioni dell’Unione europea che servono a poco se vengono a mancare i controlli successivi: e, infatti, in alcuni casi, quando vengono effettuati i controlli, si scoprono gli altarini…

I 5 milioni di euro per coprire “il costo degli interessi sui mutui bancari contratti entro il 31 dicembre 2018” sono un primo passo nella giusta direzione: ma è un primo passo: servono altri interventi: 5 milioni di euro sono nulla!

Un passaggio del comunicato dovrebbe essere scritto in modo più chiaro. Scrivere “Un importante intervento per il settore lattiero-caseario è il sistema di monitoraggio e tracciabilità del latte prodotto, che consentirà di tenere sotto controllo le dinamiche della domanda e dell’offerta insieme a quelle dell’import-export e ai quantitativi della produzione” a noi sembra un modo di arrampicarsi sugli specchi del dire e del non dire.

La domanda: il Governo nazionale controllerà – magari con l’analisi del DNA – se i formaggi italiani sono prodotti con il latte italiano? Il resto – egregi deputati – sono chiacchiere. 

Forse l’intervento sugli agrumi è un primo passo: ma anche in questo caso è solo un primo passo.

I problemi dell’agricoltura siciliana sono ben più gravi. E finora il Governo nazionale Giallo-Verde, questi problemi, li ha solo aggravati. Sicuramente la responsabilità non è dei grillini, visto che il Ministro delle Politiche agricole è un leghista nordista – Gian Marco Centinaio – al quale del Sud e della sua agricoltura non gliene può fregare di meno.

La verità è che quando, pur facendo parte di un Governo, non si ha il potere di fare qualcosa, gettare fumo è peggio del non fare nulla!

 

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