La Sicilia nelle mani di lestofanti che si credono – e lo sono – invincibili

15 aprile 2019

La Sicilia una terra è irredimibile. Povera e corrotta, in mano a un pugno di lestofanti che si credono invincibili e di fatto lo sono. Non temono nulla, nessun vaso di pandora scoperchiato riesce a farli desistere, nessuno scandalo e nessuna vergogna, anzi, se possibile continuano con sfacciataggine a moltiplicare le loro misere e becere azioni, tanto la giustizia tra cavilli ed errori di forma, gli fa un baffo e loro lo sanno

di Adriana Vitale

Non è bastato gettare sul lastrico decine di centinaia di famiglie, non è bastato condizionare qualsiasi scelta a favore dei lavoratori, non è bastata la vergogna, continuano imperterriti a difendere prebende, privilegi e manciugghia con l’aiuto di politicanti asserviti e sindacazzi compiacenti che ancora si sbattono il petto per favorire se stessi e i soliti noti.

I lestofanti che hanno in mano la Sicilia non hanno alcun rossore e vergogna, scandali e miserabilità sono per loro medaglie al petto, un vanto per la loro furbizia insulsa, tanto la giustizia tra cavilli ed errori di forma, gli fa un baffo e loro lo sanno.

Quante volte abbiamo scritto identiche parole solo perché vivevamo sulla nostra pelle le conseguenze di indegni disegni. Adesso che tutto è venuto fuori nella sua crudezza, nessuna gioia, solo lacrime di dolore, solo sconforto, solo l’amara constatazione dall’aver avuto ragione, ma che è una ragione inutile, solo la consapevolezza che ciò che vivevamo come percezione è amara verità, tanto la giustizia tra cavilli ed errori di forma, gli fa un baffo e loro lo sanno.

Come avremmo potuto vedere la luce con tali squallidi personaggi? Ricordiamo ad uno ad uno tutte le audizioni in V commissione del Parlamento siciliano con i politicanti che, mentre asservivano i loro papponi, questi si aggiravano nei corridoi del ‘Palazzo’ e di come, mentre ci ammazzavano e si toglievano di torno chiunque potesse disturbare il loro disegno, si favorivano l’un l’altro.

Amarezza, rabbia e la dolorosa consapevolezza che questa terra è irredimibile. A noi rimane comunque la faccia onesta e pulita, a loro il tintinnio e la vergogna delle catene, forse, tanto la giustizia tra cavilli ed errori di forma, gli fa un baffo e loro lo sanno, infatti ad uno ad uno, con lo stesso identico metodo, come una sorta di “Copia e incolla”, sono liberi dalle catene, mentre la giustizia, quella vera, piange la sua propria stessa ingiustizia della giustizia.

Foto tratta da sinonimi-contrari.it

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