Figuccia: “Tanti siciliani non si curano più. Eliminiamo i ticket sanitari”

10 aprile 2019

La Sicilia è sempre più povera. Il parlamentare regionale di CambiAmo la Sicilia, Vincenzo Figuccia, dati ISTAT alla mano, racconta che tanti siciliani, ormai, per mancanza di soldi, scelgono di non curarsi. Che fare? Due possibili soluzioni: migliorare il servizio di Pronto Soccorso e abolire i ticket sanitari

“Da un recente sondaggio ISTAT appare preoccupante il fatto che i cittadini siciliani, in numero sempre maggiore, rinuncino totalmente a curarsi. Quasi il 15% di persone che vivono nel territorio regionale, infatti, non può permettersi l’accesso ai livelli essenziali di assistenza (LEA), garantiti dalla Costituzione”.

Lo dice Vincenzo Figuccia, parlamentare Udc dell’Ars e leader del Movimento CambiAmoLa Sicilia.

“Un dato – aggiunge – che mette in evidenza il divario con le Regioni del Nord, la cui percentuale si abbassa in modo considerevole. Uno scenario che deve fare riflettere per affrontare la questione in maniera prioritaria, a partire dall’efficienza del sistema socio assistenziale rivolto a cittadini in condizioni di fragilità”.

Figuccia dice di aver “constatato in prima persona le condizioni dei cittadini bisognosi di prima assistenza che si recano in qualsiasi Pronto Soccorso, rilevando le criticità emerse. Dai tempi di attesa biblici per effettuare le visite alla mancanza di posti letto, il quadro che ne è uscito fuori – continua il parlamentare – può essere definito desolante ed in linea con il dato del sondaggio Istat menzionato in precedenza”.

“Un quadro – dice sempre Figuccia – dal quale scaturiscono, sempre più frequentemente episodi di violenza in cui rimane coinvolto il personale medico e sanitario che esercita dignitosamente il proprio dovere all’interno dei presidi ospedalieri. Occorre arginare il fenomeno legato alla rinuncia delle cure mediche da parte di un numero sempre maggiore di cittadini che, di riflesso, si ripercuote negativamente su tutto funzionamento del sistema sanitario”.

Già le soluzioni. Ma quali potrebbe essere le soluzioni?

Figuccia propone di ampliare “fattivamente i presidi territoriali decentrati di Pronto Soccorso”. Per il parlamentare vanno anche eliminati i ticket o, quanto meno, bisognerebbe stabilire “un limite massimo d’incidenza delle imposte legate alle prestazioni sanitarie sul reddito annuo”.

 

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