Arrivati al quinto viaggio romano, una cosa è certa: a prescindere da come finirà questa storia, va detto che un pugno di lavoratori capitanati dalla USB, dagli Irriducibili della Formazione professionale, dagli Ex Sportellisti e dai Cobas ha scritto la storia di una vertenza difficilissima: e questa è già una vittoria, la vittoria della dignità
di Adriana Vitale
IL PRIMO VIAGGIO carico di aspettative è andato oltre le aspettative, non solo nell’apparenza appagante di una accoglienza alla quale non abituati nel tipico galateo del distacco tra istituzioni e ciò che considerano popolino, lo stesso popolino che diventa importante e oggetto di attenzione solo quando i numeri sono importanti, quando ricordano nomi e visi per poi finire tragicamente nell’oblio, nel dimenticatoio, nell’indifferenza che si contrappone ad un’importanza effimera e momentanea, ma anche nella sostanza dei ragionamenti, nella comprensione, delle promesse.
Un viaggio faticoso ma fruttuoso che ha alleviato fatiche e ansia, che ha accarezzato anima e cuore, che ha lavato polvere e stanchezza. Un futuro da disegnare nel segno della normalità perduta, riprendersi vita e dignità.
IL SECONDO VIAGGIO per verificare ciò che già si percepiva e che era nell’aria, la sensazione di un nuovo abbandono, di una nuova illusione e disillusione, dopo averne subite tante di illusioni in cinque lunghi anni, anche nello stesso giorno.
IL TERZO VIAGGIO voluto e cercato, una data promessa e anch’essa combattuta tra il dolore, i contrasti, la polvere, finalmente ottenuta. Finalmente il primo tavolo istituzionale per iniziare un percorso, pur nella consapevolezza che tutti non si può fare la stessa cosa, una vertenza complessa e variegata che coinvolge più apparati regionali, da combattere tra Palermo e Roma.
IL QUARTO VIAGGIO, semmai ce ne fosse bisogno, ti sbattono in faccia ciò che sai, la Sicilia è l’esagerazione di tutto, è la caricatura di se stessa, troppo di tutto dove non tutti potranno trovare soluzione, te lo dicono con il coraggio di chi te l’ha fatto capire tante volte e tutte le volte rifiuti quella verità. I numeri servono solo a capire chi potrà beneficiare di una pensione o di un prepensionamento.
IL QUINTO VIAGGIO ancora da consumare. Sarà quel latte, miele e dignità che i tavoli di crisi dovrebbero restituire? Sarà la fine di un viaggio lungo cinque anni? Troveremo al traguardo quel nastro da tagliare che si chiama libertà? Si riposeranno finalmente le nostre gambe stanche?
È ciò che auspichiamo con tutto il nostro essere, perché siamo volti, nome, vita, respiro, speranza e futuro.
Giorno 11 aprile, finalmente, dopo un’attesa snervante di dati richiesti all’assessorato regionale alla Formazione professionale, che sembravano non arrivare mai, la data fissata per il secondo incontro istituzionale.
Giorno 11 aprile sarà quel che sarà, ma di una cosa siamo certi, a prescindere da come finirà, che un pugno di lavoratori capitanati dalla USB, dagli Irriducibili, dagli Ex Sportellisti e dai Cobas hanno scritto la storia di questi viaggi e questa è già una vittoria, la vittoria della dignità.
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