Ma è vero che in Grecia il ‘compagno’ Tsipras ha detto sì alla prima casa pignorabile?

7 aprile 2019

La notizia a noi sembra incredibile. Però l’abbiamo letta sul ‘Secolo d’Italia’ e sul quotidiano sovranista ‘Il primato nazionale’. Ricordiamo che in Grecia gli ‘europeisti’ prima hanno svuotato le ‘casse’ di questo Paese con la truffa del debito pubblico (il celebre video di Massimo D’Alema che trovate in calce), poi si sono presi i porti , gli aeroporti e persino alcune isole. Ora leggiamo ‘sta notizia. Ma se è vera come mai la televisione e i grandi giornali non ne parlano?

Chissà se alle elezioni europee, previste a maggio, ci sarà anche la lista L’Altra Europa con Tsipras, simbolo della ‘sinistra’ che combatte accanto ai più deboli contro l’Unione Europea dell’euro. Perché poniamo questa domanda? Perché su due giornali abbiamo letto un notizia incredibile: il Governo ‘socialista’ della Grecia del ‘compagno’ Tsipras avrebbe detto sì all’eliminazione della legge sull’impignorabilità della prima casa. Morale: coloro i quali si sono già presi porti, aeroporti e persino alcune isole della Grecia adesso – se la notizia è vera – si potranno pure prendere le prime case dei greci!

Possibile? Dobbiamo credere a una notizia del genere? E come mai i grandi giornali la televisione non ne parlano?

Leggiamo cosa scrive Il primato nazionale, quotidiano sovranista:

“La Grecia è salva, la prima casa dei greci non più. Così come gli aeroporti della penisola e tanti altri ‘collaterali’ che Atene nel corso degli ultimi anni ha dovuto dare in pegno. In cambio di un sedicente piano di salvataggio che è riuscito nel mirabolante intento di riuscire a peggiorare una situazione già drammatica”.

E ancora:

“L’ultima notizia in ordine di tempo riguarda la prima casa. Quella che per i greci, dopo il taglio di stipendi o pensioni (per non dire della perdita del lavoro tout court) era, in molti casi, l’unica certezza. Tanto da essere rimasta, in qualche modo, sempre al riparo. Impignorabile, come ultimo baluardo a quel poco che rimaneva in mano agli ellenici dopo il passaggio predatorio della Troika. Da oggi non sarà più così. Il governo Tsipras ha infatti approvato una serie di riforme fra le quali la modifica delle leggi Chatzidakis e Katseli. Varate all’apice della crisi del debito, queste leggi impedivano la messa all’asta della prima casa di un residente qualora si ritrovasse difficoltà a rimborsare prestiti contratti con le banche. In vigore fino a fine 2018 e temporaneamente rinnovate anche per quest’anno, vengono ora di punto in bianco – e su indicazione diretta dell’Unione Europea – abrogate”.

Per la cronaca, quattro anni fa l’Unione Europea aveva provato a convincere i greci a togliere la legge che impediva di aggredire le prime case. Ma il tentativo non è riuscito.

Come mai è riuscito adesso? In ballo ci sono quasi 5 miliardi di euro, frutto dei rendimenti dei titoli di Stato della Grecia, detenuti dalla Banca Centrale Europea e da altre banche. Soldi che dovrebbero rientrare in Grecia entro il 2022.

“Le obbligazioni – leggiamo sempre su Il primato nazionale – sono state acquistate per sostenere il mercato della penisola dalle intemperie finanziarie, ma con la promessa di di stornarne i profitti per farli riaffluire nella patria del sirtaki. Un atto presentato come di ‘generosità’, ma che in parte compensava il fatto che la Grecia fosse esclusa dal Quantitative Easing. Nessun aiuto in senso stretto quindi, anche perché il programma internazionale si è ufficialmente concluso ad agosto dell’anno scorso”.

In pratica – stando sempre a quello che leggiamo – per poter far rientrare il Grecia la prima tranche di questi fondi, quasi un miliardo di euro, il Governo Tsipras ha dovuto varare alcune ‘riforme’ volute dalla UE. Per la precisione, 16 riforme.

Nelle prime 13 riforme non c’era l’abolizione dell’impignorabilità della prima casa. Così la UE ha bloccato l’erogazione dei fondi. A questo punto il ‘compagno’ Tsipras ha capito l’antifona e ha ‘riformato’ l’impignorabilità della prima casa…

“Un ricatto in piena regola. Di cui la recente storia della Grecia è ormai zeppa”, conclude Il primato nazionale.

Leggiamo adesso cosa scrive Il Secolo d’Italia:

“Atene versa nuove lacrime e sangue grazie al compagno Tsipras. L’Europa incassa con soddisfazione la resa del governo greco, che ha approvato la legge che autorizza il pignoramento della prima casa. Risultato? Quasi un miliardo di euro concesso alla Grecia”.

Insomma, quello che in gergo giornalistico si chiama “attacco del pezzo” è molto incisivo: dice già tutto nelle prime righe.

Leggiamo ancora:

“Il via libera alla prima tranche dei 4,8 miliardi di euro che devono rientrare nelle casse greche entro il giugno del 2022 in ripartizioni semestrali, era vincolato all’approvazione di alcune misure. In particolare, premevano quelle che rendono più semplici i pignoramenti delle prime case dei cittadini greci insolventi. Sono i profitti della Bce e di altre banche centrali sulle obbligazioni greche. Profitti che i grandi creditori di Atene hanno vincolato al completamento di un piano di riforme. Riforme che equivalgono a ulteriori penalizzazioni per i cittadini greci. Il Governo greco una settimana fa ha impresso un’accelerazione all’iter della legge sui pignoramenti. In particolare, è riuscito a superare le norme sui pignoramenti delle prime case rendendoli più agili. Una norma che ha trovato il favore dei creditori, aprendo la strada al via libera arrivato oggi alla prima tranche di un miliardo di euro”.

Che dire? Ci piacerebbe sapere cosa pensano gli italiani ‘di sinistra’ che, negli anni scorsi, applaudivano il capo del Governo greco e hanno dedicato a un partito…

Il nostro pensiero va anche a quelli che si presentano alle elezioni europee chiedendo “Più Europa…”.

Infine, un ultimo pensiero per Catania e per la ‘classe dirigente’ catanese che, come hanno già fatto in Grecia, sta mettendo in vendita l’aeroporto Fontanarossa di Catania…

Foto tratta da lecceprima.it

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