Sicilia sempre più colonia: dopo banche e agricoltura tocca all’aeroporto di Catania

5 aprile 2019

Non avendo mai applicato lo Statuto, la Sicilia non ha sovranità politica. Ha perso la sovranità sulle banche grazie alla Banca d’Italia e sta perdendo anche la sovranità alimentare con lo smantellamento dell’agricoltura. Ora è arrivato il momento di regalare gli aeroporti della nostra Isola ai privati, a cominciare da Catania. Per completare il processo di trasformazione in sudditi dei siciliani, per i quali il futuro è l’emigrazione o i lavori servili 

Completata la ‘colonizzazione’ del sistema bancario siciliano, mentre è in corso di definizione la ‘colonizzazione’ del sistema agroalimentare che dovrebbe culminare prima nella sostituzione dei prodotti agricoli siciliani con prodotti agricoli esteri (operazione già in corso) e poi nel fallimento di migliaia di aziende agricole della nostra Isola, i ‘geni’ della Sicilia hanno messo mano alla vendita (o svendita?) degli aeroporti siciliani.

Si sta cominciando con il più importante e il più redditizio: l’aeroporto Fontanarossa di Catania. Che, per l’appunto, in quanto aeroporto più importate e più redditizio della nostra Isola deve essere ceduto ai privati. L’obiettivo è molteplice: portare gli utili fuori dalla Sicilia – e soprattutto lontano da Catania che, proprio con l’aeroporto, ‘rischiava’ di far decollare la propria economia – per deprimere l’economia siciliana, finendo di trasformare i cittadini siciliani in sudditi.

I siciliani – questo il progetto fatto proprio dagli ascari che da decenni imperversano nella nostra Isola – non possono gestire aeroporti, porti, autostrade agricoltura e, in generale, lavori di prestigio: il futuro dei siciliani è nell’emigrazione (già in corso) nei lavori servili: ‘camerieri’ di alto livello (i politici che hanno svenduto lo Statuto siciliano), cuochi e via continuando.

Il primo aeroporto che deve essere privatizzato è quello di Catania. Ricordate? Era il sogno di certi ‘industriali’ senza industrie di casa nostra: ma è sfumato. Adesso ci pensa la massoneria – inglese? maltese? canadese? – che, ormai, è tutta una cosa con la finanza.

L’aeroporto di Fontanarossa andrà ai privati. E, guarda caso, giusto mentre è in corso la privatizzazione dello scalo etneo, i padroni ormai in uscita di Fontanarossa hanno ‘inghiottito’ l’aeroporto di Comiso: bingo!

Sul quotidiano La Sicilia Nico Torrisi, amministratore delegato della SAC, la società che fino ad oggi ha gestito l’aeroporto di Catania, destinata a finire nelle mani dei privati spiega:

“Abbiamo ereditato molti ritardi – di cui non abbiamo colpa – e abbiamo cercato, in collaborazione con Enac, con cui condividiamo ogni decisione, di dare vita a un tavolo permanente per studiare migliori soluzioni per il futuro e per lo sviluppo dell’aeroporto. Che gode di ottima salute. E ha ottimi margini di crescita. Non abbiamo necessità di vendere quindi non svenderemo”.

Sarebbe bello porre una semplice domanda a Nico Torrisi, tipo: ma se l’aeroporto di Catania “gode di ottima salute” perché deve finire nelle grinfie dei privati?

La risposta non e la dà Torrisi, ma un altro passo dell’articolo de La Sicilia.

Dove si parla della presenza ad un convegno sui massimi sistemi volanti – Ippogrifi compresi – del presidente della Regione, Nello Musumeci, “accompagnato dal consulente ‘a titolo assolutamente gratuito’ Vito Riggio, ex presidente Enac, l’Anassimandro dei cieli italici.

Come il filosofo greco, anche Vito Riggio si interessa di cosmogonia del nostro tempo:

“Aprire gli aeroporti a un’integrazione tra pubblico e privato e avvalersi di competenze finanziarie e industriali è di interesse per la crescita della Sicilia” per evitare il rischio di “non avere prospettive per mancanza di investimenti che reggano i flussi crescenti di traffico”.

Ma ci sono anche quelli che non vogliono volare insieme con Riggio, Musumeci e Nico Torrisi: sono i consiglieri comunali di Catania che, per quello che vale (valenza politica più che economica e societaria) che, a maggioranza, hanno votato “No” alla privatizzazione dell’aeroporto etneo.

“Il Consiglio Comunale, con 22 voti favorevoli, ha approvato la mozione sulla non privatizzazione dell’aeroporto di Catania”, ci fanno sapere gli amici di Comunità Siciliana “TerraeLiberAzione”.

“La mozione a firma del consigliere Salvo Di Salvo e dei consiglieri Giovanni Petralia e Agatino Giusti del gruppo Consiliare #insiemesipuó è stata approvata ieri sera dalla maggioranza e dall’opposizione, contrari solo tre voti:V. Bianco, D. Bottino e L. Zappalà”.

“Sono soddisfatto – ha detto Di Salvo – che i colleghi consiglieri abbiano condiviso le ragioni della non privatizzazione dell’Aeroporto di Catania. La mozione che impegna il Sindaco ad esprimersi nel c.d.a per la non privatizzazione è stata approvata nella stessa giornata nella quale si è diffusa la notizia di acquisizione da parte della Sac dell’aeroporto di Comiso”.

“E’ chiaramente intuitivo – ha proseguito Di Salvo – che la scelta di privatizzare uno dei patrimoni pubblici più produttivi del nostro territorio desti perplessità. Ci preoccupa tantissimo con quanta facilità i componenti del consiglio di amministrazione si sono espressi sulla privatizzazione del 70% delle quote pubbliche”.

Foto tratta da catanianews.it

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