Vincenzo Figuccia: “All’Ars c’è chi si oppone alla riforma della burocrazia”

4 aprile 2019

La storia è vecchia, ma si ripresenta puntualmente. Appena a Sala d’Ercole si parla di riformare la burocrazia, a meno che non si tratti di una finta riforma, tutto viene bloccato. Tutto, nella pubblica amministrazione siciliana, deve restare immobile: tutto deve essere funzionale al potere, non certo agli interessi dei cittadini. Figuccia, intanto, annuncia battaglia  

La riforma della burocrazia in Sicilia? Se ne parla da decenni. Ma, per l’appunto, se ne parla. Quando, in Assemblea regionale siciliana, si comincia a parlare di questo argomento, chissà perché, tutto si blocca. O, al massimo, si approva qualche testo che non mette in discussione chi, sulla lentezza delle procedure amministrative, ci lucra.

E’ successo anche la scorsa settimana. La cronaca dell’ennesimo tentativo di riforma della pubblica amministrazione messa da parte da la racconta il parlamentare regionale dell’UDC, Vincenzo Figuccia, leader del Movimento CambiAmo la Sicilia.

“Martedì 26 marzo – scrive Figuccia – dopo mesi d’inerzia del Parlamento siciliano, si era aperta la discussione generale in Aula su un importante disegno di legge, riguardante i temi delle procedure relative all’azione amministrativa. Bisogna tenere presente che, ogni giorno, in Sicilia, migliaia di persone si scontrano con gli uffici pubblici a causa della burocrazia”.

“Tempi incerti, responsabilità non assegnate, assenza di digitalizzazione, rappresentano, infatti – dice sempre il deputato – vere e proprie sabbie mobili in cui si imbattono i cittadini. Come apprendiamo quotidianamente dalla cronaca non mancano purtroppo fatti gravi legati a tale questione, che possono portare degli onesti lavoratori a compiere gesti estremi come il suicidio. Oltretutto, la lentezza della burocrazia, la corruzione ed i poteri forti allontanano gli investitori esteri che potrebbero dare un forte impulso ad un economia in difficoltà come quella siciliana”.

“Malgrado le premesse, in Aula, un’opposizione assolutamente irresponsabile, composta dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, ha chiesto e ottenuto che il disegno di legge tornasse in commissione.
Questo significa che non si procederà in alcun modo allo snellimento delle procedure amministrative. Questo significa che non ci sarà alcuna semplificazione amministrativa in Sicilia. Questo significa che i cittadini non vedranno alcuna riforma che va nella logica di aiutare e sostenere chiunque abbia la necessità di recarsi presso un ufficio pubblico”.

“Rimane, quindi, quella odiosa norma che di fatto è una norma contro i cittadini stessi. Per tali ragioni voglio ringraziare tutti i parlamentari che oggi si sono opposti al disegno di legge di cui ero relatore, schierandosi contro l’interesse generale dei siciliani! Da questo momento – conclude Figuccia – inizierò una lotta senza tregua, affinché questo testo possa ritornare in Aula. Chiedo ai cittadini che hanno a cuore il futuro di questa terra di aiutarmi a riprendere questa vertenza che rappresenta una conquista di civiltà”.

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