Così come Gesù cacciò i mercanti dal Tempio, i siciliani dovrebbero cacciare i politici inutili

4 aprile 2019

Se la politica siciliana non darà risposte al dramma della mancanza di lavoro, ebbene, si dimostrerà che la Sicilia è irredimibile: a questo punto il popolo stanco e affamato avrà tutto il diritto di rovesciare le poltrone del ‘palazzo’ sull’esempio di Gesù

di Adriana Vitale

Al popolo non interessa la ricerca delle responsabilità in un inutile scarica barile, non interessano le liti, la retorica, le provocazioni, le risposte più o meno inadeguate, non interessano i giochini, le strategie logore e stantie, al popolo interessa, prima di subito, la NORMALITÀ. Ci sono mille problemi e vanno risolti, altro che quote rosa e vitalizi, due temi sui quali, un giorno sì e l’altro pure, si concentra il dibattito politico, come se fosse la priorità. Litigare, insultarsi, odiare chi la pensa politicamente in maniera diversa, spesso sul nulla, è diventata prassi comune senza comprendere che è solo un contorno che non appassiona più.

La Sicilia ha un problema e VA RISOLTO.

Unire intelligenze, capacità, rabbia e anche pancia, in particolari momenti di crisi sociali ed economiche, in uno sforzo comune, con unico obiettivo l’unione d’intenti per riportare al centro la NORMALITÀ. Ogni qual volta un giovane prende una valigia per andare alla ricerca del lavoro lontano dalla propria terra i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Per ogni buca che ha ridotto la viabilità a trazzere da terzo mondo: i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Per ogni edificio scolastico fatiscente e freddo: i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Per tutta la monnezza a cielo aperto che inquina, deturpa e danneggia il turismo: i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Per ogni padre e madre che perde il lavoro a cinquant’anni: i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Per ogni povero, disadattato, senza tetto e senza pane: i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Per ogni anziano solo e abbandonato: i siciliani e i politici vecchi, nuovi e futuri “HANNO FALLITO”.

Qui non è più questione di destra o sinistra o movimenti o centro, qui urge la NORMALITÀ, non cose straordinarie, si chiede solo e semplicemente la NORMALITÀ.

Tutti pensano ad aumentare i consensi, ma l’unico pensiero dovrebbe essere quello di mettersi attorno ad un tavolo e, con umiltà di approccio e di idee, risolvere i problemi. Dovrebbero solo fermarsi a riflettere e trovare insieme una soluzione senza vinti né vincitori. Esiste vittoria più grande nel riportare il popolo che si rappresenta alla NORMALITÀ? Esiste vittoria più grande di superare insieme una crisi che sta soffocando la vita dei figli di questa terra?

Ai siciliani non interessano le mani tese o mezze tese utili a becere speculazioni politiche e neppure la rappresentazione plastica del dimostrare di avere ragione, solo gli imbecilli hanno sempre ragione. Come non interessano gli sgambetti più o meno intelligenti per misurare forze inutili, la vera forza sta nell’azione e nell’amore.

Dovrebbero mettersi attorno un tavolo e fare ciò che è giusto, lasciando fuori i doppiogiochisti, gli assenteisti, i ricattatori, cioè quelli che si sbattono il petto in campagna elettorale per poi pretendere sempre più, come se non bastasse essere stati “unti del signore”.

Chiunque politico o pseudo tale che non favorisce, per il bene comune, leali rapporti tra istituzioni è politicamente e intellettualmente disonesto, a maggior ragione, non esiste termine per qualificarlo, se ne agevola quotidianamente attriti, veleno, odio e rancore. Mercenari che meritano di essere cacciati dai ‘palazzi’, esattamente come colori i quali, al posto di ringraziare la loro stella per il privilegio ottenuto, usano ricattucci per beceri interessi di bottega, bloccando ogni percorso virtuoso atto a favorire i siciliani.

Non esiste azione più disonesta nel danneggiare il popolo che si rappresenta per il gusto di farlo, chiamasi tradimento, peraltro per futili motivi.

Chiunque, per meri interessi personali, elettorali o di odio politico, crea danni al popolo, è solo un pusillamine inqualificabile.

Quotidianamente in Assemblea regionale siciliana offrono uno spettacolo indecoroso, aggravato dalle facce soddisfatte di taluni, immortalati con il sorriso da ebeti, mentre la gente fuori aspetta risposte per vivere, questi deprecabili atteggiamenti sono la prova provata che questa terra è irredimibile e lo sarà fino a quando il popolo stanco e affamato non rovescerà le poltrone del ‘palazzo’ come Gesù nel Tempio, allora e sola allora scompariranno dai loro volti arroganza e sorrisini.

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