Senatore Cappelli, Antitrust all’attacco: la Guardia di Finanza nelle sedi della SIS

28 marzo 2019

Colpo di acceleratore dell’Antitrust sulla vicenda della varietà di grano duro antico Senatore Cappelli. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato una procedura d’infrazione sula SIS, la società che, secondo Confragricoltura Sicilia,  avrebbe creato una situazione di monopolio. Ispezione della Guardia di Finanza nelle sedi della SIS. I passaggi più importanti di questa vicenda  

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nota come Antitrust, punta i riflettori sulla SIS, la società che gestisce la moltiplicazione della varietà di grano duro antico Senatore Cappelli. La notizia è nota da una ventina di giorni (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DEL 7 FEBBRAIO). La novità, adesso, è che l’Antitrust ha avviato una procedura d’infrazione nei riguardi della SIS. L’ipotesi è quella di abuso di posizione dominante. Le sedi della SIS sono state ispezionate dai funzionari dell’Antitrust, coadiuvati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Cominciamo con un lancio dell’ANSA:

“L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un’istruttoria nei confronti di S.I.S. S.p.A., una delle principali imprese sementiere italiane, per verificare un presunto abuso della sua maggior forza commerciale nei confronti delle imprese agricole interessate a produrre grano della varietà ‘Senatore Cappelli’. Lo comunica l’Antitrust in una nota spiegando che ‘il procedimento è volto ad accertare eventuali violazioni dell’art. 62 del decreto legge n. 1/2012, che disciplina le relazioni commerciali nella filiera agro-alimentare'”.

“Per l’Antitrust S.I.S.  – leggiamo sempre nel lancio dell’ANSA – avrebbe subordinato la fornitura delle sementi del grano Senatore Cappelli – di cui ha l’esclusiva in base a un contratto di licenza stipulato nel 2016 con il CREA – alla riconsegna da parte dei coltivatori del grano prodotto, ritardando inoltre o addirittura rifiutando in alcuni casi la consegna delle sementi. Ancora, a partire dal 2016 S.I.S. avrebbe sensibilmente aumentato, senza apparente giustificazione, i prezzi delle sementi della varietà”.

“In concomitanza con l’avvio dell’istruttoria conclude la nota dell’ANSA – sedi di S.I.S. sono state ispezionate dai funzionari dell’Antitrust, coadiuvati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. La chiusura del procedimento è prevista entro il mese di luglio 2019”.

A condurre la battaglia con una società privata che, di fatto, ha assunto il controllo di una delle più note varietà di grano duro antiche del Sud Italia è Confagricoltura Sicilia con il suo presidente, Ettore Pottino (insistiamo sul Sud Italia perché il grano duro è una coltura d’elezione del Mezzogiorno d’Italia e perché la varietà Senatore cappelli è stata selezionata a Foggia nei primi del ‘900).

Segnalazione all’Antitrust sono arrivate anche dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle eletto nel collegio Sicilia-Sardegna, Ignazio Corrao, e dall’associazione GranoSalus. Tutti i protagonisti di questa storia sono stati convocati dall’Antitrust: e tra questi anche i rappresentanti del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura l’Analisi dell’Economia Agraria e del Centro di Ricerca per la Cerealicoltura che fa capo allo stesso Consiglio per la Ricerca (abbreviato CREA-CER).

“Per noi – dice Ettore Pottino – è una grande soddisfazione apprendere che l’Antitrust si sta muovendo per fare luce su questa vicenda. I fatti dimostrano che Confagricoltura è un interlocutore credibile che difende gli interessi legittimi degli agricoltori italiani, senza personalismi. Ci auguriamo che l’avvio di questa istruttoria porti a risultati concreti”.

Proviamo, adesso, a entrare nel merito dell’avvio di questa istruttoria, che per l’agricoltura italiana – e, in particolare, del Sud Italia, potrebbe sortire risultati importanti. Soprattutto per gli agricoltori che, di fatto, non sono più nelle condizioni di coltivare e vendere il grano duro Senatore Cappelli.

L’Antitrust ha appurato che la coltivazione del grano duro Senatore Cappelli risulta piuttosto appetibile per gli agricoltori. Questo perché il grano duro di tale varietà, ottimo per la produzione della pasta e del pane (per la produzione della pasta è un’eccellenza), spunta prezzi maggiori rispetto ad altre varietà di grano duro: da 60 a 100 euro per quintale, contro i 18-20 al quintale di altre varietà di grano duro (per la cronaca, il grano duro Senatore Cappelli prodotto in biologico spunta un prezzo ancora maggiore).

(Va detto, per completezza d’informazione, che ci sono altre varietà di grano duri antichi che si vendono a prezzi superiori al grano duro convenzionale: ma qui il tema si fa più complesso ed è bene affrontarlo con i protagonisti di Simenza: QUI UN ARTICOLO SULL’ESPERIENZA DI SIMENZA).

La varietà Senatore Cappelli è sempre rimasta esclusa dai diritti di proprietà industriale ed è stata, fino a circa tre anni fa, di pubblico dominio. Ma, secondo la legge vigente, è soggetta a responsabilità di un soggetto titolato alla sua conservazione in purezza: soggetto che dovrebbe assicurare le migliori pratiche per la sua diffusione.

A seguito di una procedura di selezione espletata dal CREA_CER nel dicembre del 2016 la SIS ha stipulato un contratto di licenza esclusiva per la moltiplicazione e la commercializzazione del frumento duro ‘Cappelli’; contratto modificato nell’aprile del 2018 la cui scadenza è prevista il 31 dicembre del 2031, con una validità geografica nell’intera Unione Europea.

Di fatto, l’Antitrust sta esaminando le considerazioni del presidente di Confagricoltura Sicilia, Pottino sulla situazione di monopolio che sarebbe stata creata dalla SIS.

A noi Pottino ha dichiarato circa venti giorni fa:

“Al massimo, l’Antitrust potrebbe intervenire contestando l’abuso di posizione dominante e la concorrenza sleale”.

Tutto sommato, il presidente di Confagricoltura Sicilia ha centrato l’obiettivo.

Foto tratta da il tempo.it

 

 

 

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