“No alla privatizzazione degli aeroporti siciliani”

25 marzo 2019

“L’Aeroporto di Catania – sottolineano in un comunicato ‘TerraeLiberAzione, la Federazione del Sociale USB, Il Sud Conta e di Consitalia-Sicilia – appartiene al Popolo Siciliano! E non è in vendita! Qui ci manca solo il ‘Comune dissestato’ che si vende Villa Bellini per farne un agriturismo!”. Siamo davanti alla “sicilietta italienata che rinuncia ai suoi Aeroporti con motivazioni straccione”

“Calàti i manu da “Fontanarossa!”.

Si apre così il comunicato Comunità Siciliana TerraeLiberAzione, della Federazione del Sociale USB, de Il Sud Conta e di Consitalia-Sicilia.

E prosegue:

“NO ALL’ASTA GLOBAL per “FONTANAROSSA”!
SI’ A UNA COMPAGNIA AEREA SICILIANA!
Costituito il ‘Comitato per la Difesa dell’Aeroporto di Catania’
No alla ‘privatizzazione all’Asta global’ degli Aeroporti siciliani!
No alla ‘statalizzazione tricolorata’!
Sì a un coordinamento funzionale dei 6 scali siciliani!
Sì a una compagnia aerea siciliana!
Sì alla smilitarizzazione dello spazio aereo siciliano!”.

“Nell’epoca del VOLO AEREO – leggiamo nel comunicato – lo SPAZIO AEREO è un campo di battaglia. E’ territorio strategicamente conteso. E come ogni altro SPAZIO siciliano (terrestre o marino) anche lo SPAZIO AEREO è un territorio a multiforme dominio neocoloniale: civile e militare. Lo SPAZIO AEREO siciliano è dominato nella relazione strategica tra ROMA e WASHINGTON -> CONTRO il “POPOLO SICILIANO”.

“Il MERCATO MONDIALE nell’EPOCA del VOLO AEREO – prosegue il comunicato – è determinato da STRATEGIE POLITICHE SOFISTICATE sulle quali interi STATI investono con lungimiranza: gli Emiratini del Golfo, con un aeroporto e una compagnia aerea, in appena trent’anni, vi hanno costruito una NAZIONE!. La Sovranità sullo Spazio Aereo, nell’Isola CONTESA, l’abbiamo stimata in 45.000 kmq. Al centro del Corridoio mediterraneo che collega l’Oceano Atlantico all’Oceano Indiano, sul quale scorre, in valore, circa 1/3 del commercio e dell’informazione globali > la COLONIZZAZIONE dello SPAZIO Aereo dell’Isola CONTESA, tanto nella sua dimensione CIVILE quanto in quella MILITARE, proietta in Cielo i conflitti del suo TerraMare. Come in Terra così in Cielo”.

“La Sicilia confina con sè stessa. Ma è nel Mondo. In questo Mondo ci può stare in due modi: da colonia o da Isola-Nazione. Nella lezione magistrale di Karl Schmitt, l’insularità è luogo privilegiato di accumulo della potenza geopolitica. Ma a chi appartiene questa ‘potenza’ nell’Arcipelago di Sicilia?. Certo non appartiene alla CamCom Sud-Est che ‘controlla’ S.A.C., la società ‘pubblica’ che gestisce l’Aeroporto di Catania e che lo sta mettendo all’Asta Global per intascarsi ‘ben oltre un Miliardo’ (lo dicono loro!)”.

“Poi – prosegue il comunicato – l’acquirente ne farà un asset da giocare liberamente per i suoi interessi… che, prima o poi, non saranno gli interessi del POPOLO SICILIANO. Quanto agli investimenti necessari allo sviluppo dell’Aeroporto, gli ricordiamo che esistono anche la B.E.I. (Banca Europea per gli Investimenti) e la C.D.P. (Cassa Depositi e Prestiti, che è stata consolidata dai cinesi “elettrici”): basta chiedere. Per non dire dell’art. 41 (senza bis) del nostro defunto Statuto di Autonomia, lasciamo stare (per ora): a parte noi, nessuno lo ha mai capito? Ci basta dire che non serve nessuna banca Rothschild &C, neanche per la ‘due diligence’. Senza offesa, ma questi ‘privatizzatori’ ci ricordano ‘Totò Truffa’ che vendeva la Fontana di Trevi a un turista americano!”.

“L’Aeroporto di Catania appartiene al Popolo Siciliano! E non è in vendita! Qui ci manca solo il ‘Comune dissestato’ che si vende Villa Bellini per farne un agriturismo! Puntu”.

“Il Futuro della Sicilia – l’Isola senza Cielo – nel Secolo XXI dipende da questa battaglia strategica. Altro discorso sarebbe cercare -per la gestione e lo sviluppo dell’Aeroporto- un socio privato ‘qualificato’, ma ‘di minoranza’. Non siamo ‘prevenuti’, siamo invece scandalizzati dalla superficialità con cui si sta trattando una Questione cruciale. Altro che ‘in Sicilia potremmo vivere di agricoltura e turismo’: balle! – a manu ri kisti, se ci va bene, possiamo solo elemosinare per ‘zappare un orticello’ o ‘fare i camerieri’!”.

“Nell’EPOCA del VOLO AEREO, l’ISOLA senza CIELO è un’Aquila senza Ali. E’ l’Isola REMOTA di Bruxelles che elemosina sconticini sui ticket impugnando la sua ‘insularità handicappante’. E’ la sicilietta italienata che rinuncia ai suoi Aeroporti con motivazioni straccione. Li dobbiamo FERMARE SUBITO! Nel Secolo asiatico è TEMPO di VOLARE! Altro che ponticelli precari per andare a Reggio Calabria! C’è l’aliscafo! E per Berlino? C’è l’aereo, e ci mette meno del treno lumaca Catania-Palermo! Avaja!”.

Foto tratta da catania.liveuniversity.it

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