Crisi dell’agricoltura siciliana: trattativa con il capo del Governo nazionale Conte, non con la Regione

5 marzo 2019

L’attuale Governo regionale siciliano ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di trattare i problemi dell’agricoltura della nostra Isola. La trattativa va intavolata con il Presidente del Consiglio Conte. Sottolineando che l’avversario da battere è la globalizzazione dell’economia. Anche MDA-RISCATTO-ALTRAGRICOLTURA-TAVOLO VERDE SICILIA è bene che se ne facciano una ragione

da MDA-RISCATTO-ALTRAGRICOLTURA-TAVOLO VERDE SICILIA
riceviamo questo comunicato che pubblichiamo

I Movimenti agricoli MDA-Riscatto-Altragricoltura-Tavolo Verde Sicilia continuano per la loro strada di mobilitazione cercando l’incontro con le Istituzioni e le Forze politiche, che devono essere impegnate a costruire le risposte necessarie per uscire dalla crisi che attanaglia le nostre campagne.
I tempi dei giochini e delle mobilitazioni pilotate o sottoposte al ricatto dei poteri oscuri che avvolgono la Sicilia è finito per sempre con la smobilitazione dei Movimenti che hanno cercato lo scontro per scopi non positivi ma di servizio elettorale e per guadagnarci.

Ora è tempo di verità e serietà nei comportamenti e nelle proposte. Non c’è tempo per le sceneggiate e le smargiassate invereconde.

In coerenza con quanto è stato concordato con la Delegazione dei Parlamentari Iblei nell’incontro del 1 Marzo nella Sala Avis, i Movimenti agricoli impegnati nella battaglia chiedono di incontrare la Commissione parlamentare Attività Produttive, presieduta dall’On. Orazio Ragusa, e il Presidente Musumeci, in sintonia con le proposte degli On. Nello Di Pasquale e della On. Stefania Campo. L’On. Giorgio Assenza è stato informato sulle richieste dei produttori e dei Movimenti.

Sono state dunque in data odierna avanzate le richieste di incontro e ora attendiamo fiduciosi il riscontro.

Sotto porremo all’attenzione del Governo e dei Parlamentari gli 8 punti della nostra piattaforma e cercheremo i risultati sperati da un intero territorio.
Nella giornata di Sabato saremo impegnati in Piazza del Popolo e in Via Cavour con una nuova iniziativa di contatto con la Cittadinanza e il prossimo Giovedì attueremo la nostra “Carovana della Solidarietà tra città e campagna”.

Chi pensa di scavalcare con minacce di chiusura e ammiccamenti sottobanco ai governanti, non fa che portare acqua al mulino dei poteri forti e delle aggregazioni parassitarie dove sguazzano e si alimentano.

Ai Commissari del Comune segnaliamo la necessità di dare una occhiata alle facce e alle minacciose dichiarazioni di questi signori che vogliono strumentalizzare la protesta contadina per consegna elettorale e ora ritornano a Vittoria dalle loro terre derelitte per fare chiasso in città in difficoltà come Vittoria. Non basta il disastro del 2012. Ora fanno la parte dei capitan fracassa, perché allora l’hanno fatta franca. Ma i danni sono rimasti e a guadagnarci sono stati solo loro.

P.s.

Non sappiamo chi sarebbero questi “capital fracassa”, ma siamo molto perplessi che i protagonisti di questi movimenti, per affrontare i problemi dell’agricoltura siciliana, abbiano scelto come interlocutori le istituzioni regionali.

Ma che aiuto pensano di ricevere dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dai parlamentari dell’Ars? Fino a stamattina abbiamo pubblicato un articolo nel quale si segnala l’assoluta inutilità dell’attuale Governo regionale rispetto al dramma economico (e non soltanto economico…) provocato dal grano duro estero che continua ad invadere la Sicilia e l’Italia (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI OGGI). 

E lo stesso discorso vale per l’olio d’oliva tunisino, per le arance nord africane, per i pomodori cinesi, per la passata di pomodori cinese, per il latte di pecora rumeno e, in generale, per tutti i prodotti agricoli, freschi o trasformati, che arrivano in Sicilia a prezzi stracciati. 

L’avversario da combattere e da battere, oggi, è la globalizzazione dell’economia. Rivolgersi a un Governo regionale – peraltro inadeguato – che non ha mosso un dito per fronteggiare l’invasione di grano duro e di altri prodotti agricoli è una perdita di tempo. 

Oggi è il momento della protesta, non degli incontri con i rappresentanti di una Regione fuori tempo massimo. 

Il dialogo deve arrivare, ma dopo la protesta. Un dialogo che deve bypassare una Regione siciliana ormai inutile per parlare direttamente con Roma. Non – ovviamente – con il Ministro leghista delle Politiche agricole, nemico del Sud per definizione, ma direttamente con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

La prima cosa da chiedere è quello che i produttori di riso di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno ottenuto dall’Unione Europea e dal passato Governo nazionale del PD: i dazi doganali sui prodotti agricoli che arrivano dall’Africa e dalla Cina. E poi tutto il seguito, a cominciare da una svolta sul latte. 

Il resto sono chiacchiere. 

 

 

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