‘Caso’ IAL Sicilia: Costantino Guzzo annuncia lo sciopero della fame con presidio a Roma al Ministero della Giustizia

5 marzo 2019

Il coordinatore dell’Associazione Gli Irriducibili della Formazione professionale della Sicilia, Costantino Guzzo, annuncia il suo proposito in una lettera indirizzata ai vertici dello Stato italiano, Mattarella e Conte in testa. L’occasione per ripercorrere una vicenda – la ‘caduta’ dello IAL Sicilia – ancora oggi avvolta da ombre. Il suo credito che, da 40 mila euro è stato ridotto a 400 euro! 

Formazione professionale, ‘caso’ IAL Sicilia: a riportare agli onori delle cronache una vicenda che sembra caduta nel ‘dimenticatoio’ è Costantino Guzzo, già dipendente dello stesso IAL, oggi coordinatore dell’Associazione Gli Irriducibili della Formazione professionale della Sicilia. Guzzo ha scritto una lettera che ha inviato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e al Ministro dello Sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio

“Scrivo questa lettera perché mi siete rimasti solo Voi come unica speranza – leggiamo nella lettera di Guzzo -. Sono un ex lavoratore dello IAL CISL SICILIA, ma soprattutto sono un padre di famiglia stanco di subire abusi, visto che prima sono stato derubato e infine licenziato dai mie datori di lavoro, malgrado le leggi regionali vigenti riguardanti la Formazione Professionale in Sicilia lo impedivano”.

Guzzo dice di essere stato “umiliato dalla legge, compreso la curatela fallimentare dello IAL… visto che in tutte le mie denunce ed esposti, presentati nelle opportune sedi, nessuno ha ravvisato reati per punire i responsabili dei fatti illeciti perpetrati nell’ultimo decennio da questo ente di formazione professionale, alcune si sono anche concluse con richiesta di archiviazione, alla quale noi ci siamo opposti”.

Nella lettera Guzzo ricostruisce i fatti dei quali è stato testimone.

“Lo IAL – si legge nella lettera – è Ente/Associazione Accreditato presso la Regione siciliana, Assessorato all’Istruzione e Formazione e anche all’Assessorato al Lavoro. Nell’anno 2013 viene revocato l’accreditamento a seguito di gravi e reiterate inadempienze nei confronti dei dipendenti (900 dipendenti circa), dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS, dei locatori immobili, dei fornitori, degli allievi ecc…; nonostante ricevesse cospicui contributi provenienti dal FSE, come tutti gli altri enti ritenuti meritevoli per requisiti e finalità”.

La sigla FSE sta per Fondo Sociale Europeo: sono le risorse che l’Unione Europa assegna alle Regioni ad Obiettivo Convergenza per la Formazione professionale e le politiche del lavoro.

Guzzo, che da anni si batte per avere giustizia, grazie alla richiesta di accesso agli atti, conosce molto bene la situazione contabile. E infatti scrive:

“Si specificano qui di seguito i finanziamenti erogati allo IAL Sicilia:

nell’anno 2010 ha ricevuto la somma di € 40.520.874,00, non sono stati invece erogati € 3.873.062,00 rispetto al decretato più ampio;
nell’anno 2011 sono stati erogati contributi per € 31.440.489,00;
nell’anno 2012 sono stati erogati € 27.613.916,97;
nell’anno 2013 sono stati accreditati contributi relativi a pregresse annualità (anni 2010, 2011, 2012) per € 25.470.313,21;
nell’anno 2014 sono stati accreditati contributi relativi all’anno 2012 pari ad € 962.999,66;
conclusivamente, tra l’anno 2010 e l’anno 2012 sono stati decretati a favore dello IAL (anche se non si comprende quale IAL, avendo assunto nel tempo diverse denominazioni) contributi pari ad € 118.243.634,71”.

“Contestualmente – leggiamo sempre nella lettera – lo IAL da luglio 2011 a dicembre 2011 ha attivato la C.I.G.D. (Cassa integrazione guadagni in deroga) attraverso un accordo sindacale sottoscritto con CGIL, UIL , SNALS e la CISL”.

Per la cronaca, la Cassa integrazione la paga lo Stato attraverso l’INPS.

Guzzo chiama in causa anche l’ex segretario generale della CISL siciliana, Maurizio Bernava.

“Anche nel 2012 lo IAL, sempre attraverso accordo sindacale tra gli stessi soggetti, sottoponeva a CIGD a rotazione a zero ore circa 580 unità”.

E qui Guzzo chiama in causa due ex dirigenti generali del dipartimento della Formazione professionale della Regione siciliana: Ludovico Albert e  Alessandra Russo.

Guzzo segnala anomalie nel 2013 e nel 2014.

“Nel 2014… i lavoratori (584 unità) venivano posti tutti in CIGD, dal 1 gennaio 2014 al 10 ottobre 2014, con accordo postumo siglato dalle stesse organizzazioni sindacali presso l’ufficio del lavoro di Palermo… in data 23 settembre 2014”.

“Con ulteriore accordo postumo – si legge sempre nella lettera – la CIGD è stata prorogata al 26 dicembre 2014”.

Guzzo sottolinea trasferimento anomali presso l’Ufficio del lavoro. E sottolinea i costi non indifferenti della Cassa integrazione.

Guzzo si chiede come mai tante attenzioni delle autorità verso lo IAL, che non viveva una crisi “congiunturale”, ma “strutturale”.

“Nel 2015 – scrive sempre Guzzo – l’intero organico dello IAL veniva tenuto a casa senza retribuzione, senza accordo di sospensione, con i rapporti di lavoro in essere, senza ottemperare agli adempimenti fiscali e contributivi”.

“Nel mese di dicembre dello stesso anno (21/12/2015) – scrive sempre Guzzo – veniva dichiarato il fallimento IAL, paradossalmente, non per tutto quello descritto sopra, ma per non avere l’ente soddisfatto la richiesta di un lavoratore di Catania che vantava un credito di € 3.500,00 (solo tremilacinquecento euro)…”.

“Con decreto INPS del 28/11/2016 viene concessa una ennesima CIGD , questa volta a carico della Regione siciliana, che reperisce immediatamente i soldi da fornire all’INPS, per tutti i dipendenti (566 lavoratori), retroattiva al periodo dal 1/1/2015 al 31/05/2015, di € 3.395.776,66”.

“Ebbene, il 22 aprile 2016 con accordo siglato presso l’ufficio del lavoro di Palermo – scrive Guzzo – con procedura ex legge 223/91, venivano risolti tutti i rapporti di lavoro con tutti i dipendenti (circa 500 unità), questo accadeva per tutti, tranne alcuni dipendenti IAL che erano anche dirigenti sindacali”.

“Le sopradescritte circostanze – sottolinea Guzzo – sono confermate da documentazione in possesso dallo scrivente e che metto a disposizione, dati estratti dai verbali del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, ricevuti tramite accesso agli atti. Ma ciò che ritengo più scandaloso è che la curatela fallimentare dello IAL Sicilia… ha azzerato il mio credito insinuato, deducibile dallo stato passivo del 18/09/2017 che da circa € 40.000,00 mi vengono riconosciuti circa € 400,00”.

Guzzo era creditore di 40 mila euro, ma con il fallimento prenderà 400 euro!

A questo punto la notizia:

“Vi comunico che è mia intenzione, in qualità di Coordinatore dell’Associazione Gli Irriducibili della Formazione Professionale in Sicilia – conclude Guzzo recarmi alla Digos di Palermo per chiedere l’autorizzazione per iniziare un presidio con sciopero della fame al Ministero di Grazia e Giustizia, insieme ad un gruppo di lavoratori stanchi di subire anch’essi tutti questi abusi, fin quando otterremo giustizia”.

 

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