J'Accuse

Due inglesi scappano da Ragusa per un po’ di munnizza. Invitiamoli a Palermo…

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Il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando – che peraltro parla bene l’inglese – dovrebbe chiamare subito i due inglesi che non hanno acquistato la casa a Ragusa perché ‘schifati’ dalla ‘munnizza’ e invitarli a Palermo, spiegandogli la sua dotta teoria della città mediorientale incastonata nel cuore dell’Europa… 

Leggiamo in un articolo di Blog Sicilia.it:

“L’accordo era quasi concluso, l’acquisto di una casa nel centro storico di Ragusa, ma alla fine è saltato a causa della presenza dell’immondizia davanti all’abitazione. I due inglesi che volevano acquistare la casa e si erano rivolti ad un’agenzia immobiliare hanno infatti avuto un ripensamento improvviso e radicale. A far naufragare l’intenzione di andare a vivere in un posto celebrato dalle immagini della serie televisiva su Montalbano è stata la vista di un cumulo di rifiuti proprio davanti alla casa da acquistare”.

Certe volte gli inglesi hanno comportamenti incomprensibili. Pi quattru cocci ‘i munnizza c’era bisognu ‘i fari accussì? 

E allora cosa dovrebbero dire i palermitani che vivono per settimane con l’immondizia nelle strade? Questi signori di Albione sono proprio insopportabili!

Tra l’altro non sanno che la Sicilia è stata scelta è stata scelta per prendere parte alla ‘Settimana europea per la riduzione dei rifiuti’… (qui un nostro articolo).

A nostro modesto avviso, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che peraltro parla correntemente la lingua inglese, dovrebbe chiamare subito i due cittadini inglesi e invitarli a Palermo sia per fargli vedere quant’è pulita la città, sia per spiegargli la sua dotta teoria di Palermo città mediorientale incastonata nell’Europa…

Si potrebbe cominciare, ad esempio, da una bellissima immagine in via Serradifalco, dove, sette giorni fa, di due automobili si sono ‘incendiate d’amore’ insieme con un bel cumulo di rifiuti mediorientali! E tutto è ancora lì perché la scena ha ormai acquisito una dimensione artistica!

 

 

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