Vitalizi dell’Ars: Musumeci veste i panni dei grillini: “Sono favorevole ai tagli” (o quasi…)

1 marzo 2019

In realtà, il presidente della Regione Musumeci e tutti gli esponenti della vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra sono contrarissimi al taglio dei vitalizi. Per un motivo molto ‘nobile’: fra quattro anni saranno a casa e, di fatto, dovrebbero tagliare i vitalizi a se stessi: e questo li sta facendo impazzire!

Qualche giorno fa, il presidente della Regione, Nello Musumeci, in occasione del congresso di Diventeràbellissima – il suo movimento politico – era sembrato un po’ democristiano: niente più Lega di Salvini, niente più Fratelli d’Italia e spostamento al centro. Oggi che c’è da tagliare i vitalizi degli ex parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana, che costano quasi 18 milioni di euro all’anno su un Bilancio di circa 150 milioni di euro (tanto, grosso modo, costa ogni anno l’Ars), Musumeci indossa i panni del grillino e sul quotidiano La Sicilia dice:

“Sono politicamente favorevole al taglio dei vitalizi, io lo sono più di tutti”.

Fino a qualche giorno fa il Governo regionale voleva impugnare la legge nazionale che ha introdotto il taglio dei vitalizi e le sanzioni per le Regioni che non li tagliano. Poi a Palazzo d’Orléans – sede del Governo regionale siciliano – ci hanno ripensato. E sempre su La Sicilia Musumeci spiega:

“Il governo non intende impugnare la norma, perché non ritiene che presenti particolari aspetti di incostituzionalità, ne abbiamo discusso in giunta dove non sono mancate le perplessità”.

Proviamo a ‘tradurre’ quello che succede? Tutta la vecchia politica siciliana – centrodestra e centrosinistra – è contraria al taglio dei vitalizi. Per una motivazione di alto valore ‘morale’: alla fine di questa legislatura il 90% e forse quasi tutti gli attuali deputati regionali di centrodestra e centrosinistra andranno a casa e l’idea di dovere tagliare i vitalizi a se stessi li fa impazzire!

Ma non lo possono dire. Perché? Sia perché passerebbero per ‘saccunari’, sia perché la Regione siciliana, sotto il profilo strettamente economico, è muru cu ‘u muru cu ‘u spitali: in pratica, a un passo dal baratro finanziario.

Il Governo Musumeci, per quest’anno, deve coprire un ‘buco’ di 2,1 miliardi di euro che gli ha lasciato in eredità il Governo di centrosinistra di Rosario Crocetta: ‘buco’ del quale, nella passata legislatura,  il centrodestra di Musumeci – con lo stesso Musumeci in testa – è stato testimone silenzioso.

Il Governo Musumeci ha già ‘spalmato’ in 30 anni un miliardo e 600 milioni di euro; e vorrebbe ‘spalmare’ i restanti 500 di euro.

Già questa seconda ‘spalmatura’ era una follia, perché, come scriviamo da qualche settimana, non si possono far pagare alle generazioni future i disavanzi provocati da centrosinistra con il silenzio del centrodestra.

A complicare tutto è arrivata una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la legge nazionale che consente di ‘spalmare’ in trent’anni i disavanzi degli Enti locali (QUI TROVATE TUTTO, ANCHE IL TESTO DELLA SENTENZA DELLA CONSULTA).

I ‘giuristi’ del Governo Musumeci non parlano, fanno finta che la cosa non li riguardi: e invece secondo noi li riguarda, perché le Regioni, a nostro modesto avviso, non possono applicare – come sta cercando di fare l’attuale Governo regionale – una legge nazionale incostituzionale.

Per quello che sappiamo noi, una legge non può essere incostituzionale per Comuni e Province e diventare ‘costituzionale’ per le Regioni.

Ne deriva che, come sta avvenendo per i Comuni, bene che gli andrà la Regione dovrà applicare la legge Monti del 2012, che consente di contrarre un mutuo – in questo caso da 2,1 miliardi – con lo Stato, restituendo la somma in dieci anni. Cioè con una ‘rata’ di 210 milioni di euro all’anno.

(La stessa cosa dovrà fare il Comune di Catania, che ha un ‘buco’ di bilancio  di 1,6 miliardi, provocato sempre da centrodestra e centrosinistra: somma che, una volta contratto il prestito dallo Stato, dovrà restituire sempre in dieci anni).

Gli esponenti politici dell’attuale Governo siciliano sperano nella ‘clemenza’ del Governo nazionale. Noi non capiamo cosa Roma possa concedere alla Regione siciliana, dal momento che la situazione è quella che è.

Ora c’è anche la storia dei vitalizi dell’Ars. E Musumeci, facendo finta che non si tratti di una questione politica – che poi è l’unica ‘politica’ che interessa i vecchi politici siciliani: i picciuli! – dice che se ne deve occupare l’Assemblea regionale siciliana.

A nostro modesto avviso, quella in corso, da parte di centrodestra e centrosinistra, è una sceneggiata. I vitalizi, i vecchi politici che governano la Sicilia, li vorrebbero tagliare dopo le elezioni europee. Perché? Perché sperano che i grillini perdano le elezioni e, magari, che cada l’attuale Governo nazionale.

Il problema è che la legge nazionale taglia-vitalizi, come ricordato, prevede penalizzazioni per le Regioni che non tagliano i vitalizi. E la Regione siciliana potrebbe perdere, subito, svariate decine di milioni di euro.

Come finirà? Questo dipende dai grillini che, fino ad oggi, di polso, hanno dimostrato di averne veramente poco…

Foto tratta da palermotoday 

 

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