Tra i costi del Parlamento siciliano c’è anche la manutenzione della Cappella Palatina

28 febbraio 2019

L’autore dell’articolo, Fabio Petrucci, fa bene a fare notare un particolare importante che, spesso, sfugge agli osservatori. Tuttavia ci permettiamo di aggiungere che quasi 18 milioni di euro all’anno per pagare i vitalizi agli ex parlamentari – più del 10% del costo annuo del Parlamento dell’Isola – sono veramente troppi

da Fabio Petrucci
riceviamo e pubblichiamo

Voglio dire qualcosa a proposito della denuncia dei parlamentari del Movimento 5 Stelle in merito ai costi del Parlamento siciliano.

Al pari di tanti cittadini siciliani, sono il primo a desiderare un Parlamento attivo, che funzioni, che non sperperi denaro per compensi e vitalizi eccessivi. Sono il primo a sognare che il Parlamento più antico d’Europa torni ad essere all’altezza della sua storia, libero dalla cloaca partitocratica che lo occupa e composto da veri patrioti siciliani di ogni colore politico.

Tuttavia, pare che nel dossier del M5S vi siano delle inesattezze che ben si prestano ai titoli scandalistici della stampa italiana:

“L’Ars costa più della Casa Bianca!”.

Ma pure se volessimo dare per vera questa “notizia”, le domande da farsi ci sono. Per esempio:

1) Su chi grava il costo del Parlamento siciliano?

Risposta: sui contribuenti siciliani, non su quelli del resto d’Italia. Siamo noi e solo noi a doverci indignare e incazzare se i deputati dell’Ars lavorano poco e guadagnano troppo.

2) Gli sprechi veri o presunti del Parlamento siciliano rappresentano una cifra enorme rispetto a quanto spetterebbe alla Regione siciliana in virtù del proprio Statuto?

Risposta: no, gli sprechi del Parlamento siciliano costituiscono un’inezia a fronte delle entrate che vengono a mancare ogni anno alla Sicilia e che potrebbero contribuire al suo sviluppo.

3) Chi si indigna da altre latitudini sa che sul Parlamento siciliano grava una spesa fissa pari a oltre un quarto del proprio bilancio che non esiste nei consigli regionali italiani, nello stesso Parlamento Italiano né alla Casa Bianca? Sapete di che si tratta?

Risposta: il Parlamento siciliano ha sede presso il Palazzo dei Normanni di Palermo, la più antica residenza reale d’Europa. Al suo interno si trova la Cappella Palatina, quella che de Maupassant definì “la più bella chiesa del mondo”. Da qualche anno il complesso è anche patrimonio dell’umanità. Data la sua antichità e delicatezza, il complesso ha bisogno di restauri e manutenzione continua, su di esso vengono commissionati studi, scavi archeologici e altre attività culturali che hanno un costo. Capisco che il Pirellone di Milano o la stessa Casa Bianca non hanno bisogno di queste spese, ma fin quando il Parlamento siciliano avrà sede al Palazzo Reale di Palermo non se ne potrà fare a meno. Di questo dato occorre tenere conto.

Per chiudere, quindi, è giusto che i siciliani pretendano un Parlamento più attivo e meno costoso, ma loro e solo loro sono titolati a lamentarsi, perché sono loro e solo loro a pagare con i propri soldi.

Foto tratta da foliamagazine.it

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