Palermo, ma chi è che si occupa di fare rispettare la legge nei marciapiedi?

26 febbraio 2019

Come mai i marciapiedi della città sono disseminati di strutture riconducibili a concessioni e occupano spazi che, oltre a deturpare l’immagine dal punto di vista del decoro urbano, sono spesso posizionati in modo tale da costituire intralcio e pericolo per i pedoni?

di Antonino Privitera

Da sempre quando si desidera definire qualcosa di controverso si dice che è “croce e delizia”. Riguardo alle strade di Palermo è alquanto arduo utilizzare il termine delizia, poiché esse costituiscono la perenne croce dei palermitani.
Tutti conveniamo che, a Palermo, le condizioni ottimali sono difficilmente ottenibili, ma lo stato pietoso in cui si trovano adesso le strade è semplicemente intollerabile.

Vorremmo essere tolleranti per alcune di esse, ma com’è giustificabile che le vie in cui sono state realizzate le linee tranviarie già da subito, dopo qualche mese dell’apertura al traffico, siano in condizioni di dissesto e con tombini fuori livello?

La cosa grave è che le predette strade dovrebbero essere state totalmente rifatte con le stratificazioni previste per evitare dissesti ed avvallamenti! E’ stato effettuato il collaudo a lavori ultimati? E’ tutto a posto? Nessun dirigente comunale o magistrato transita lungo queste strade?

A completamento del panorama viario ora ci sono in atto i lavori per il passaggio della fibra ottica… Gli scavi sono minimali, ma lo sono anche le rimissioni , ovvero le coperture delle tracce. E’ vero, hanno influito anche le condizioni meteorologiche… ma non sarebbe stato più opportuno ricoprire gli scavi quando non pioveva? Ed invece no.

Evidentemente, per rispettare i tempi, anche durante la pioggia è stato steso il manto di asfalto… col risultato che in molte strade la rimissione si è sbriciolata e l’asfalto è solo terriccio! A chi toccherà ripristinare questi lavori? Nessuno si avvede dello stato di fatto?

A compendio delle strade, però, ci sono i marciapiedi, cioè quella porzione di strada che, per antonomasia, è destinata a essere percorsa a piedi… cosa sono e di chi sono? A vedere lo stato di fatto sembrerebbe che non appartengano a nessuno!

Dissestati, sporchi, occupati da tutto e da tutti… spesso utilizzati come parcheggio per auto, appendici di esercizi commerciali autorizzati o meno, destinati impropriamente a piste ciclabili, disseminati di pali spesso inutili ed inconcludenti e, dulcis in fundo, sede più o meno definitiva di appendici di servizi a rete.

A regolamentare la specifica materia vi sono almeno due regolamenti: il Regolamento Edilizio e quello relativo alla Tosap (Tassa occupazione suolo pubblico).

Il primo – il Regolamento Edizilio – prevede un rilevante numero di obblighi connessi alle norme urbanistiche, specificatamente all’art. 25 “Decoro ed arredo urbano”; mentre all’art. 28, tra l’altro, si legge:

“Sono comunque vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari, anche su pali, in prossimità degli incroci stradali e di piazze o in posizione tale da arrecare danno agli edifici… ovvero da costituire intralcio e pericolo ai pedoni. In particolare sui marciapiedi non è consentita l’installazione di supporti per la pubblicità.

All’art. 2 del Regolamento Tosap si rileva che:

“Tutte le occupazioni di spazi ed aree pubbliche sottostanti o sovrastanti il suolo sono soggette al rilascio di apposito atto di concessione o autorizzazione ed al contestuale assolvimento della relativa tassa. Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni di ordine generale di cui al comma precedente, l’occupazione di marciapiedi è consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempreché rimanga libera una zona che assicuri la circolazione dei pedoni larga non meno di mt.2.0”;

e, di seguito, riguardo alle entrate tributarie:

“Costituiscono oggetto tassabile:

a) le occupazioni di qualsiasi natura, effettuate anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune;

b) le occupazioni di spazi soprastanti il suolo pubblico (con esclusione dei balconi, verande, bow-windows e simili infissi di carattere stabile), nonché le occupazioni sottostanti il suolo medesimo, comprese quelle poste in essere con condutture ed impianti di servizi pubblici gestiti in regime di concessione amministrativa”.

Detto ciò ci si domanda: come mai i marciapiedi della città sono disseminati di strutture riconducibili a concessioni e occupano spazi che, oltre a deturpare l’immagine dal punto di vista del decoro urbano, spesso sono posizionati oltretutto non in adiacenza ai fabbricati e di fatto costituiscono intralcio e/o pericolo per i pedoni?

Nessuno si accorge di tutto ciò?

palermo.mobilita.org

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