Bloccata la ‘Secessione dei ricchi’ della Lega, il VIDEO di Pino Aprile/ MATTINALE 283

16 febbraio 2019

Ieri avrebbe dovuto essere firmato il ‘Patto truffaldino’ contro il Sud. Che invece è stato bloccato. Per questa volta i vari Salvini, Fontana, Zaia e la Ministra Erika Stefani si attaccheranno al tram (o all’Alta velocità ferroviaria che verrà bloccata). Onore ai grillini che hanno fermato questo imbroglio ai danni del Sud. Centrale è stato il ruolo dello scrittore Pino Aprile 

Paliamoci chiaro: se non fosse stato per alcune battagliere voci arrivate dal Sud – in testa lo scrittore e giornalista Pino Aprile (QUI IL SUO INTERVENTO ALLA MANIFESTAZIONE DI IERI) e l’economista Gianfranco Viesti – l’autonomia differenziata di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sarebbe passata quasi in silenzio. Invece grazie alla battaglia sociale partita dal Sud, per ora il sogno leghista di togliere ai più poveri (cioè alle Regioni del Mezzogiorno) per far diventare più ricchi chi oggi sta bene (il Centro Nord) è bloccato.

Citando lo scrittore di Altamura, Tommaso Fiore, Pino Aprile ha guidato la protesta contro la manovra politica truffaldina della Lega di Matteo Salvini, che vorrebbe scippare altre risorse al Sud per portarle al Centro Nord.

“In Sicilia 200 Km di treno si percorrono in 14 ore – ha detto Pino Aprile – mentre nel Nord, dove c’è già l’Alta velocità ferroviaria, si vorrebbero costruire altre linee ferroviarie di Alta velocità per distribuire tangenti”.

“Prima i LEP, poi tutto il resto”, ha aggiunto Pino Aprile. LEP è una sigla che sta per Livelli Essenziali di Prestazione: applicando questo principio si scoprirebbe che, nel Sud, le prestazioni offerte dallo Stato sono, in molti casi, di gran lunga inferiori alle prestazioni che lo Stato assicura nel Centro Nord.

Attenzione: con i LEP non significa che lo Stato toglierebbe al Centro Nord per dare al Sud: per esempio, per migliorare i servizi, in alcuni casi molto carenti, oggi presenti al Sud. Questo, semmai, potrebbe avvenire in un Paese civile, che ha a cuore la sorte di tutti i suoi cittadini. Non potrà avvenire in Italia, dove c’è un partito politico in ascesa – la Lega – che avrebbe voluto penalizzare ulteriormente il Mezzogiorno.

Insomma, ha vinto il “popolo delle formiche”.

La cosa veramente incredibile di questa ‘Secessione dei ricchi’ è il metodo escogitato dai ‘capi’ della Lega, cioè da Salvini, dalla Ministra delle Regioni (del Nord, ovviamente, Erika Stefani, dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e via continuando con gli altri furbi del leghismo per ‘incaprettare’ il Sud: infatti, il ‘Patto’ che avrebbe dovuto essere firmato ieri, che invece non è stato firmato e che non verrà firmato mai prevedeva una ‘Secessione dei ricchi’ già confezionata dai leghisti sulla quale il Parlamento non sarebbe potuto intervenire!

Sì, avete letto bene: siccome i leghisti pensano di essere i più intelligenti di tutti avevano confezionato un ‘Patto’ esautorando il Parlamento: quando messo nero su bianco dai vari Salvini, Erika Stefani, Attilio Fontana, Luca Zaia era stato presentato come inemendabile dal Parlamento: Camera e Senato non potevano intervenire.

Per fortuna il gioco è stato sgamato e, adesso, i leghisti si attaccheranno al Tram, o all’Alta velocità ferroviaria che, non a caso, difendono a denti stretti, visto che sono miliardi di appalti a ruota libera per il Nord…

Il ‘Patto’ truffaldino contro il Sud è stato bloccato. Salvini e i suoi dovranno, che gli piaccia o no, inghiottire la sconfitta. Loro sono convinti che se ne parlerà dopo le elezioni europee: invece, al massimo, se ne parlerà e basta, per non approvarlo più: quanto meno, non potrà essere approvato se prima non verranno approvati i citati LEP.

Di questo Salvini e compagni se ne dovranno fare una ragione.

E’m importante il ruolo svolto dal Movimento 5 Stelle, che ha bloccato questo nuovo e volgare ‘saccheggio’ ai danni del Sud.

Due considerazioni, infine: la prima sul PD, la seconda sui meridionali che vanno dietro alla Lega di Salvini.

Tragicomico l’atteggiamento di alcuni dirigenti del PD, un partito che quando governava l’Italia con Matteo Renzi è stato scientificamente antimeridionale. Quando al Sud è iniziata la battaglia contro il nuovo scippo che la Lega di Salvini avrebbe voluto consumare ai danni del Mezzogiorno, i dirigenti del PD si sono limitati ad osservare: volevano capire come andava a finire.

Quando hanno capito che sulla ‘Secessione dei ricchi’ Salvini e i suoi sarebbero andati a sbattere, hanno finalmente preso posizione. M il Sud non dimentica gli scippi operati dal Governo Renzi ai danni del Sud: non dimentica i fondi PAC destinati al Sud e dirottati al Centro Nord, non dimentica le parole dell’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che nel togliere i fondi alle ferrovie del Sud affermava che nel Sud certe opere ferroviarie non possono essere realizzate perché nel Sud “ci sono le rocce” (COME POTERE LEGGERE QUI).

La Sicilia, in particolare, non dimentica i due ‘Patti scellerati’ firmati da Renzi con l’allora presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta: accordi che hanno dissanguato le finanze regionali (QUI TROVATE TRE ARTICOLI CHE RACCONTANO I DANNI PRODOTTI DAL GOVERNO RENZI E DAL PD SICILIANO ALLA SICILIA).

L’onorevole Davide Faraone che in queste ore cerca di accreditarsi come avversario della Lega in favore del Sud sappia che noi non solo non dimentichiamo i danni che il PD ha fatto al Sud e alla Sicilia, ma che ricorderemo tali danni, ogni giorno, in occasione della campagna elettorale per le elezioni europee. Il suo, onorevole Faraone, è un partito che al Sud e alla Sicilia ha fatto solo enormi danni!

I meridionali neo-leghisti, infine. Che dire di queste persone? Che, nella migliore delle ipotesi, non sono originali. La gente del Sud che oggi si fregia di appartenere al partito di Salvini dalle nostre parti la conosciamo bene sin dai tempi di Giovanni Giolitti, il “Ministro della malavita”, come definiva Gaetano Salvemini.

Già ai tempi di Giolitti – lo ‘statista’ che, nei primi del ‘900 ha costruito il ‘Decollo industriale’ di Milano, Torino e Genova – c’erano meridionali che, nel Meridionale, lavoravano al suo servizio vessando e penalizzando il Sud per conto del Nord; in cambio Giolitti assicurava loro benefici, prebende e la carriera politica.

Da Giolitti in poi la musica non è cambiata. Sotto questo profilo i gerarchi fascisti della Sicilia furono “la grande rivelazione…”.

Ma anche negli anni della Repubblica lo scenario non è cambiato: in Sicilia, per esempio, generazioni di politici hanno svenduto l’Autonomia siciliana in cambio di benefici personali e carriere politiche.

I meridionali che, oggi, vanno dietro a Salvini si muovo lungo questo solco: contano di prendere per i fondelli i meridionali per portare acqua al mulino dei leghisti che vogliono ‘incaprettare’ il Sud. E lo stanno facendo utilizzando l’insofferenza diffusa non verso i migranti, ma verso chi – il centrosinistra e i cattolici – hanno speculato a man massa sull’assistenza ai migranti.

Loro, i leghisti in salsa meridionale, diranno che non è così, che loro sono diversi e bla bla bla. Ma noi ormai la solfa la conosciamo bene.

 

 

 

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