Anche in Sicilia CGIL, CISL e UIL contro il Reddito di cittadinanza. Quando chiama Confindustria…

4 febbraio 2019

Quando governava il centrosinistra – a Roma e in Sicilia – i rappresentanti siciliani di queste tre organizzazioni sindacali (con qualche eccezione per la CGIL) non si sentivano. Erano i professionisti del collateralismo. Oggi che governano i grillini tornano in piazza. Contro il reddito di cittadinanza. Come Confindustria. Ma dov’erano quando il centrosinistra massacrava i lavoratori della Formazione professionale e i forestali?  

Il reddito di cittadinanza? Tutta la vecchia politica e il vecchio sindacalismo italiano contrari, da Confindustria a CGIL CISL e UIL. E dalla Sicilia queste tre organizzazioni sindacali, dopo anni di collateralismo con i Governi nazionali e siciliani di centrosinistra provano a tornare in piazza.

‘Strilla’ un comunicato stampa di CGIL, CISL e UIL sicule:

“Lavoratori, giovani, pensionati, disoccupati, intere famiglie. Partiranno in oltre 800 da Palermo per la grande manifestazione #FuturoalLavoro, che CGIL, CISL e UIL nazionali hanno organizzato per il prossimo sabato 9 febbraio ‘per sostenere le proposte unitarie per il rilancio del Paese contenute nella~piattaforma dei sindacati e cambiare le scelte dell’Esecutivo aprendo un confronto serio e di merito’. Il concentramento sarà alle 9 a piazza Della Repubblica, il corteo giungerà a Piazza San Giovanni in Laterano, dove interverranno i tre segretari confederali nazionali di Cgil Cisl Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo”: e biri chi manci…

Dopo aver convissuto per anni con il PD – con Matteo Renzi e Paolo Gentiloni a Roma, con Raffaele Lombardo, Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia dal 2009 al 2012 in Sicilia e poi con Rosario Crocetta & ‘compagni’ dal 2012 al 2017, sempre in Sicilia – la ‘Triplice’ siciliana prova a riprendersi la piazza volutamente abbandonata.

“Nel documento discusso dai sindacati con i lavoratori durante i mesi scorsi – si legge ancora nel comunicato – c’è la richiesta in particolare per il Mezzogiorno, ‘dimenticato e penalizzato’, ‘di nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, che contrastino la povertà, che prevedano investimenti ininfrastrutture materiali e sociali, in innovazione, scuola, formazione e ricerca, prevenzione e messa in sicurezza del territorio, e che sostengano le politiche industriali’”.

“Saremo in tanti a Roma – dicono i segretari CGIL Palermo Enzo Campo, CISL Palermo Trapani Leonardo La Piana e UIL Palermo Gianni Borrelli -, per rappresentare le preoccupazioni di lavoratori, disoccupati, giovani, pensionati sul loro futuro e delle loro città”.

Dopo di che il vecchio sindacalismo ormai superato dalla storia – soprattutto dalla storia della Sicilia – i sindacalisti recitano il ‘rosario’ tanto caro ai liberisti-europeisti:

“Misure come il reddito di cittadinanza possono essere uno strumento assistenziale che affronta il grave livello di povertà presente nei nostri territori, ma~di certo non creerà posti di lavoro. Nel nostro territorio  prosegue la desertificazione industriale, le grandi aziende non investono, spesso bloccate dalla burocrazia e dalla mancanza di infrastrutture adeguate. Vertenze come Blutec, ex Keller, Fincantieri, dimostrano che bisogna rendere ancora più appetibile il nostro tessuto industriale con vere misure che agevolino gli investimenti”.

“Se non si realizzano le infrastrutture, se si rinviano le assunzioni nella pubblica amministrazione, nelle scuole, negli ospedali, nei servizi sociali, la crescita non potrà mai diventare realtà. La manovra nazionale non contiene interventi concreti per il lavoro e per rilancio del Paese”.

Davvero simpatici, ‘sti vecchi sindacalisti che vanno di pari passo con la vecchia politica.

Da almeno un decennio la SVIMEZ denuncia l’abbandono del Sud. Ma i Ciaula di CGIL, CISL e UIL della Sicilia dell’abbandono del Mezzogiorno si accorgono solo adesso.

Quando governava il PD – a Roma e in Sicilia – di cosa si occupavano?

Si sono accorti – sempre ora – della “desertificazione industriale” e delle “grandi aziende che non investono”.

Hanno impiegato nove anni per la bella analisi sull’economia che non c’è, mentre hanno impiegato pochi giorni per scagliarsi contro il Reddito di cittadinanza.

E hanno ragione: chi dovrebbe percepirlo che cos’ha a che vedere con CGIL, CISL e UIL? Praticamente nulla: tanto vale sposare la linea di Confindustria e dire che il Reddito di cittadinanza non funziona…

Oggi il vecchio sindacalismo in salsa sicula di CGIL, CISL e UIL denuncia la mancata realizzazione delle infrastrutture. Forse sono quelle che avrebbe dovuto realizzare la CMC, dalle strade Palermo-Agrigento e Palermo-Caltanissetta alle grandi opere di Catania?

“Se si rinviano le assunzioni nella pubblica amministrazione, nelle scuole, negli ospedali, nei servizi sociali, la crescita non potrà mai diventare realtà”, ricordano i ‘capi’ della Triplice sicula.

Con quali soldi – egregi sindacalisti di CGIL, CISL e UIL – la pubblica amministrazione siciliana dovrebbe pagare i nuovi assunti? Con i soldi che il Governo Renzi ha scippato alla Regione siciliana? Dov’erano ‘sti bravi sindacalisti quando il Governo nazionale di centrosinistra e il Governo siciliano di centrosinistra svuotavano le ‘casse’ della Regione? In vacanza?

Dove eravate, sindacalisti di CGIL, CISL e UIL della Sicilia quando il centrosinistra massacrava i lavoratori della Formazione professionale della Sicilia e i forestali?

Oggi questi signori parlano. E scendono in piazza. Contro il Reddito di cittadinanza! Certo che ci vuole una faccia…

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