Adesso ci vogliono fare credere che tenere la gente ‘prigioniera’ in mare è giusto? Ma per favore!

29 gennaio 2019

“Il Capitano” – così i leghisti chiamano il loro segretario, attuale Ministro-sceriffo degli Interni – batte in ritirata. Se fino a ieri, baldanzosamente, sfidava tutti e tutto, bloccando i migranti sulle navi, oggi non la pensa più così e non vuole più essere processato. Ha paura? Sembra proprio di sì. E nel disastro si sta tirando dietro i grillini, anche loro protagonisti di un’ennesima giravolta   

“La situazione è fluida”, leggiamo qua e là sui giornali. La situazione – questo è il nostro punto di vista – rischia di diventare poco seria. Il tema, i nostri lettori l’avranno già intuito, è l’atteggiamento ondivago non soltanto del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, ma di tutto l’attuale Governo nazionale rispetto alla richiesta di autorizzazione a procedere a carico dello stesso Salvini per la vicenda della nave Diciotti.

I fatti li conosciamo tutti: l’estate dello scorso anno il Ministro Salvini ha tenuto bloccata la nave Diciotti, con oltre 200 migranti a bordo. Ricordiamo tutti le polemiche di quei giorni. E anche le prese di posizione dello stesso Salvini e dei grillini.

Fino a ieri, ad esempio, la posizione ufficiale del Movimento 5 Stelle era quella di votare sì all’autorizzazione a procedere nei riguardi del Ministro Salvini. E questa, fino a ieri, era anche la posizione del leader della Lega, che ha sempre detto che non avrebbe mollato, che avrebbe difeso le proprie idee e che si sarebbe lasciato processare.

Stamattina, sul Corriere della Sera, il Ministro Salvini ha annunciato di aver cambiato idea: ora non vuole essere più processato e si vuole riparare sotto lo scudo dell’immunità. Non è un bel gesto per l’uomo politico che si fa chiamare “Il Capitano”: un “Capitano” che, contrariamente a quanto ha sempre affermato, adesso sembra battere in ritirata.

Anche i grillini, se proprio la dobbiamo dire tutta, vanno un po’ di qua e un po’ di là. Fino a ieri – lo ribadiamo – il Movimento 5 Stelle sembrava bloccato sul sì all’autorizzazione a procedere da parte del Senato.

Oggi il vice premier Luigi Di Maio ha cominciato a fare ‘filosofia’: Salvini sarebbe stato il “braccio” di decisioni prese da tutto il Governo…

A noi, in verità, la scorsa estate, quando il Ministro mostrava i muscoli contro i migranti della nave Diciotti, i grillini sembravano in grande imbarazzo. Ma questa, oggi, è la posizione di Di Maio (quello che potrebbe dire domani non sappiamo, perché gli capita spesso di cambiare idea).

Che dire? In primo luogo che Salvini sta facendo una pessima figura. Noi non condividiamo il credo leghista e, soprattutto, non possiamo seguire Salvini e i suoi metodi inumani.

Per carità: siamo i primi ad affermare che l’Unione europea dell’euro è una mezza espressione geografica che sta combinando disastri economici e finanziari immani. E prendiamo – come tutti gli osservatori – che, anche rispetto alla questione migranti, la UE non ha una politica comune.

Prendiamo atto che, oggi più di ieri, tanti Paesi dell’Unione europea non vogliono migranti. Ma ordinare il blocco in mare di esseri umani non ci sembra la soluzione.

Salvini temeva e teme che, accogliendo i migranti della scorsa estate e quelli bloccati in queste ore nel mare di Siracusa si rimetteranno in moto le lavi delle ONG con tutto quello che ci sta dietro?

Ma questa sarebbe stata l’occasione per dimostrare le sua tesi. Sarebbe bastato dire:

“Ok, accogliamo questi migranti perché gli essere umani non possono restare in mezzo al mare e vediamo se ho ragione io”.

Invece ha iniziato un braccio di ferro sulla pelle dei migranti. E questo non è tollerabile in un Paese civile. In politica si utilizzano il dialogo, la mediazione e, soprattutto, la capacità di fare esplodere le contraddizioni nelle file degli avversari (avversari e non “nemici”).

Le prove di forza, in politica, sono mezzi estremi, che non possono diventare ordinari, coma sta facendo il Ministro leghista. E, soprattutto, le prove di forza non si esercitano sulla pelle degli inermi.

Di Maio teme che facendo finire Salvini sotto processo si apra una crisi di Governo. Ma le crisi di coscienza – il vice premier ne converrà – non sono certo migliori delle crisi di Governo. A meno che anche i grillini non si siano del tutto ‘venduti’ al Principe di Machiavelli.

L’unico dato positivo di questa brutta storia è che gli italiani hanno capito di che pasta è fatto Salvini: tutta la boria dimostrata fino ad oggi è scomparsa; oggi il capo dei leghisti ‘chiama la mamma’: ruolo che, in questo caso, è ricoperto dal Movimento 5 Stelle, che dovrebbe tirarlo fuori dai guai in cui si è cacciato, coinvolgendo, nelle sue intemperanze, anche il Governo.

Il dato negativo è invece il fatto che la vecchia politica – PD in testa – ha rialzato la testa.

Chi fa politica queste cose non può non prevederle.

In questo marasma a noi del Sud non resta che riflettere non tanto sulla vecchia politica, ormai archiviata come negativa; ma anche sul Movimento 5 Stelle, sempre meno credibile.

Forse è arrivato il Momento di pensare a qualcosa di diverso.

Foto tratta da termometropolitico.it

 

 

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