Quanti ‘Sepolcri imbiancati’ contro la nomina di Lino Banfi all’Unesco!/ MATTINALE 260

23 gennaio 2019

Grandi critiche per la nomina dell’attore comico Lino Banfi all’UNESCO. Si sono svegliati i teorici delle “competenze perdute”. Peccato che gli attuali “competenti” dell’UNESCO non abbiano trovato molto da dire sulla follia del rigassificatore a due passi dalla Valle dei Templi di Agrigento e sul grano duro al glifosato che inquina la Dieta Mediterranea. E dire che Valle dei Templi e Dieta Mediterranea sono patrimonio dell’umanità… 

Quella che l’economista John Kenneth Galbraith definiva “la mentalità convenzionale” – e che noi traduciamo in evangelici “Sepolcri imbiancati” – in queste ore, sta mettendo in croce l’attuale Governo italiano (e, in particolare, il vice premier Luigi Di Maio) per la nomina dell’attore comico Lino Banfi all’UNESCO. Per la cronaca, Banfi è stato nominato componente della Commissione come referente per la comunicazione, al posto dello scomparso Folco Quilici, e non rappresentante UNESCO: ma tanto basta a scatenare le polemiche.

“E’ finita la competenza di qua, è finita la competenza di là” e bla bla bla.

Ma vogliamo parlare un po’ dei “competenti” dell’UNESCO, italiani e non, proprio con riferimento all’Italia?

L’UNESCO, negli anni passati, ha dichiarato la Valle dei Templi di Agrigento patrimonio dell’umanità. Bene. Dopo di che, nel 2006, si comincia a parlare di realizzare il più grande rigassificatore d’Europa a Porto Empedocle che, in linea d’aria, dista poco più di un chilometro dalla Valle dei Templi di Agrigento.

Ci si sarebbe aspettati una presa di posizione, da parte degli attacca-bollini dell’UNESCO, contro questa follia. Invece, nulla.

Nell’estate del 2009 l’allora Governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo detto “l’Autonomista” – assessore era Gaetano Armao (oggi assessore della Giunta di Nello Musumeci) – autorizza la realizzazione di questo ‘mostro’. E l’autorizza a una società bresciana che, in tempi veloci, ha ‘incassato’ tutte le autorizzazioni dagli uffici pubblici siciliani!

Pensate un po’: per costruire una casa molti cittadini siciliani impiegano anni e anni per avere le autorizzazioni, spesso non ci riescono e costruiscono abusivamente. Mentre una società bresciana ha acciuffato l’autorizzazione per realizzare il rigassificatore più grande d’Europa in tempi celeri: misteri della Sicilia!

Va detto che un eventuale incidente – per esempio l’esplosione del GPL, come purtroppo avvenuto a Viareggio – farebbe saltare in aria non soltanto Porto Empedocle, ma anche la Valle dei Templi di Agrigento ‘bollinata’ dall’UNESCO. Ma questo non ha impedito la celere autorizzazione di un’opera folle!

Per la cronaca, i lavori per la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle non sono stati interrotti perché c’è stata una grande protesta dei “competenti” dell’UNESCO, rimasti per lo più in silenzio con tutte le loro “competenze”, ma da un’inchiesta della magistratura.

Ma i “competenti” dell’UNESCO, sempre con riferimento all’Italia, si stanno facendo notare per il silenzio su un’altra celebre ‘bollinata’: la Dieta Mediterranea.

Anche la Dieta Mediterranea, bontà dell’UNESCO, è un patrimonio dell’umanità, perché è considerata una delle migliori del mondo. Peccato che oggi, grazie all’Unione europea, la Dieta Mediterranea, in molti casi, di ‘Mediterraneo’ ha poco o nulla.

Nella Dieta Mediterranea il pane e la pasta dovrebbero essere prodotti dal grano duro mediterraneo e, per ciò che riguarda il nostro Paese, dal grano duro del Mezzogiorno d’Italia, che è uno dei migliori del mondo.

Invece l’Italia è letteralmente invasa dal grano duro estero che arriva da tante parti del mondo, a cominciare dal grano duro canadese ‘arricchito’ di glifosato e, se capita, anche con le micotossine DON.

Il pomodoro – che è un altro prodotto della Dieta Mediterranea – oggi arriva in larga parte dalla Cina, sia fresco, sia sotto forma di passata di pomodoro. Altro che pomodoro mediterraneo!

L’olio d’oliva extra vergine – altro prodotto cardine della Dieta Mediterranea – ormai è un ‘mistero’: quest’anno la produzione di olive, in Italia, ha subìto una riduzione del 50-60%; il prezzo a bocca di frantoio di un litro di olio extra vergine (cioè acquistato direttamente nei frantoi, o nelle aziende agricole che lo producono) ha oscillato tra i 10 e i 12 euro.

Eppure tutti i centri commerciali sono pieni di bottiglie di “olio extra vergine italiano” o “comunitario” a 7, a 6, a 5 e anche a 4 euro a bottiglia! Ma se la produzione si è ridotta del 50-60% da dove arriva tutto questo olio d’oliva ‘extra vergine’? Ci vuole tanto a fare due più due?

Sapete chi autorizza le ‘invasioni’ – perché di questo si tratta: di ‘invasioni’ – di grano duro, pomodoro e olio d’oliva ‘extra vergine’ dall’estero? L’Unione europea.

Un’Unione europea che, per far arrivare il grano duro canadese – per la felicità delle industrie che producono pasta – ha addirittura innalzato i limiti delle sostanze contaminanti presenti nello stesso grano. Tutta ‘salute’!

Davanti a fatti del genere – con la Dieta Mediterranea massacrata da prodotti che con la stessa Dieta Mediterranea non hanno nulla a che vedere – dovremmo assistere, un giorno sì e l’altro pure, a una protesta da parte dell’UNESCO.

Ma noi, questa protesta dell’UNESCO contro chi avvelena la Dieta Mediterranea, non la vediamo.

Dopo di che arriva la nomina di Lino Banfi come come referente della Commissione per la comunicazione e si scatena la polemica sui “competenti”…

Giudicate voi: siamo o no in presenza di “Sepolcri imbiancati” descritti nel Vangelo di Matteo?

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità…”.

 

 

 

 

 

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