Mettere fuori dal Governo l’assessore Mariella Ippolito per bloccare i Centri per l’impiego e sbolognare a Roma Formazione e Sportelli?

19 gennaio 2019

Questa sembra essere la strategia del Governo regionale siciliano che, in quanto espressione della vecchia politica, potrebbe provare ad affossare il Reddito di cittadinanza in Sicilia bloccando i Centri per l’impiego. Ma ha trovato sulla propria strada  un assessore – Mariella Ippolito – che non riesce a controllare. Il gioco si fa complesso e pericoloso perché i grillini… 

Possiamo dirlo che, con il maldestro tentativo di mettere fuori dal Governo della Regione siciliana l’attuale assessore al Lavoro e alla Famiglia, Mariella Ippolito, i machiavellici protagonisti del centrodestra siciliano – i vari Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè, Raffaele Lombardo e compagnia bella – come si usa dire dalle nostre parti, si misuru l’acqua rintra e ‘u rubinettu ‘i fora? 

Sembrerebbe proprio che le cose stiano così, ovvero che il presidente della Regione e compagni siano in grande difficoltà. Per almeno un paio di motivi.

Il primo motivo è che Mariella Ippolito ha ricoperto il ruolo di assessore al Lavoro immedesimandosi nella situazione delle migliaia di disoccupati della Sicilia e, quindi, anche dei lavoratori licenziati della Formazione professionale e degli ex Sportelli multifunzionali. Cosa, questa, che non piace ai ‘capi’ del centrodestra e, in generale, a tutta la vecchia politica siciliana abituati a prendere in giro tutti i disoccupati e, soprattutto, i disoccupati di questi settori. 

Il secondo motivo è che l’assessore Ippolito, incontrando i lavoratori e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali non ‘appattate’ con il Governo regionale, ha scoperto che il Governo del quale fa parte e i Governi precedenti si sono messi sotto i piedi le leggi che riguardano Formazione ed ex Sportelli: e, segnatamente, la legge n. 24 del 1976, la legge 25 del 1993 e la legge approvata alla fine della passata legislatura per gli ex sportellisti. 

La legge 25 – tanto per fare un esempio – prevede la mobilità: i lavoratori disoccupati possono essere trasferiti o in enti formativi operativi, o nella pubblica amministrazione siciliana.

Ma siccome questi lavoratori sono stati massacri prima dal centrosinistra (Governo Lombardo e Governo Crocetta) e poi dall’attuale Governo di centrodestra, i politici temono che questi lavoratori non voteranno né per il centrosinistra, né per il centrodestra: ciò significa che debbono restare disoccupati.

Non a caso il presidente Musumeci ha cercato di ‘sbolognarli’ a Roma.

Il ‘peccato mortale’ dell’assessore Mariella Ippolito è stato quello di essersi impegnata non soltanto verso i lavoratori disoccupati della Formazione e degli ex Sportelli, ma anche con tutti gli altri disoccupati per trovare soluzioni senza chiedere nulla in cambio!

Provate a immaginare le facce dei vecchi politici siciliani di centrodestra e di centrosinistra – gente con gli ‘scaglioni tanti’ – alle prese con un assessora non ‘addomesticabile’ che governa nell’interesse della collettività. Così la sentenza della vecchia politica sicula è stata unanime:

“Chista s’inn’avi agghiri!”.

C’è, però, un terzo elemento che rischia di ‘incaprettare’ – politicamente parlando – il Governo Musumeci e i suoi tenebrosi accoliti. L’assessore Ippolito ha provato pure a mettere ordine nei Centri per l’impiego della Sicilia, che ci sono ma funzionano poco e male. Motivo: nella nostra Isola l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro si fa nelle segreterie dei politici non certo nei Centri per l’impiego!

Se poi c’è necessità di Uffici del lavoro, ebbene, ci sono le società interinali private dove i politici della vecchia politica ‘segnalano’ chi debbono segnalare…

In questo modo il politico della vecchia politica realizza due obiettivi: fa assumere nelle società interinali i propri amici e fa ‘incontrare’ domanda e offerta di lavoro alla siciliana…

Il problema è che il funzionamento dei Centri per l’impiego interessa il Governo nazionale – e in particolare il vice premier e Ministro del Lavoro, il grillino Luigi Di Maio. Perché è attraverso i Centri per l’impiego che il Governo nazionale deve erogare il Reddito di cittadinanza.

Gli attuali governanti della Sicilia pensavano di fare finta di far funzionare i Centri per l’impiego – lasciando fuori gli ex sportellisti, perché questi ultimi le politiche del lavoro le conoscono e sanno come applicarle – per poi bloccarli (ricordatevi chi si è opposto alla loro assunzione presso i Centri per l’impiego).

Simpatici, gli attuali governanti della Sicilia: pensavano, a proposito dei Centri per l’impiego, di dire a Di Maio:

“Tranquillo, Ministro, ci pensiamo noi”.

In cambio hanno programmato di far risolvere agli ingenui grillini romani i problemi finanziari delle ex Province, la manutenzione delle strade provinciali e altri ‘problemini’ finnziari; per poi trovare il modo di incasinare i Centri per l’impiego dando la responsabilità a burocrati compiacenti pronti a reggere il ‘sacco’ al Governo…

Per poi dire al Ministro Di Maio:

“Mannaggia, noi come vede ci stiamo provando. Ma come vede, signor Ministro, la Sicilia è una terra difficile. Noi con i burocrati ci scontriamo ogni giorno, purtroppo…”.

Purtroppo, però – purtroppo per i vecchi politici siciliani – l’assessore Ippolito gli ha rotto le uova nel paniere: così vorrebbero mandarla via per metterci un assessore al Lavoro ‘addomesticato’…

Non sappiamo se i grillini si sono accorti delle trappola che la vecchia politica siciliana sta preparando. Di certo non se n’è accorto il ‘capo’ dei grillini siciliani, Giancarlo Cancelleri, che cerca ancora un mezzo accordo con il presidente Musumeci; o forse se n’è accorto e cerca, proprio per questo, un accordo con il presidente della Regione per portarselo dalla sua parte. Vai a capire come stanno le cose.

Certo che sarebbe singolare se i grillini romani risolvessero i problemi finanziari al Governo Musumeci – magari sistemando pure le strade provinciali – per poi farsi mettere nel sacco sui Centri per l’impiego!

Intanto non mancano le reazioni. Costantino Guzzo, il sindacalista battitore libero, dipendente licenziato della Formazione (lavorava allo IAL Sicilia), avversario indomito della CISL siciliana alla quale ne dice di tutti i colori, in un comunicato non risparmia fendenti:

“Oggi scrivo come ex dirigente sindacale e come ex lavorare della Formazione professionale. Ritengo gravissimo che a pochi giorni dal tavolo romano con il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio dove sarà affrontato il gravissimo problema del comparto della Formazione professionale dove migliaia di persone hanno perso il lavoro, hanno perso le retribuzioni, alcuni lavoratori si sono suicidati, molti accusano varie patologie, ma oggi non capisco come si possa pensare di poter cambiare l’assessore regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali Mariella Ippolito”.

“Il suo impegno in questa vertenza sociale che vede coinvolto il destino di 8000 operatori – aggiunge Guzzo – è stato lodevole. Un lavoro svolto con molta serietà, al contrario di quello che si è detto su di lei. Personalmente ho affrontato con l’assessore Ippolito argomenti dove l’ho vista molto partecipe e dispiaciuta del disagio che vivono gli ex lavoratori della Formazione. Continuo a costatare tutte le nefandezze che si continuano a perpetrare nell’Avviso 2 e a, questo punto,mi pongo e pongo qualche domanda”.

“Per caso dice sempre Guzzo – questo ipotetico rimpasto di governo è, più che altro, un atto per ‘decapitare’ l’assessore al Ippolito, colpevole soltanto d’aver difeso i diritti calpestati dal governo precedente e, soprattutto, quello attuale degli operatori della Formazione professionale siciliana (colpevoli soltanto d’essere l’anello debole di un sistema corrotto e clientelare)?”.

“O, forse – prosegue – come disse un vecchio politico, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, e tutto questo serve per azzerare il tavolo di confronto del 24 gennaio a Roma, così da potersi fare trovare impreparati, ma soprattutto catapultare questi operatori nel Reddito di cittadinanza per lavarsene le mani come Ponzio Pilato?”.

“Noi lavoratori che crediamo al tavolo romano – conclude Guzzo – alzeremo le barricate sull’assessore Dott.ssa Mariella Ippolito affinché nessuno provi a toccarla, perché crediamo nelle sue capacità e soprattutto nella sua onestà!”.

“Mariella Ippolito, assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro non si tocca”: lo scrivono in una nota le categorie dei lavoratori, del mondo del disagio sociale e associazionismo: Disabili, Ex lavoratori Grande Migliore, Ex Lavoratori Max Living, Ex Lavoratori Brico, Formazione Professionale, Ex Sportelli Multifunzionali, Disoccupati Organizzati, Ex PIP e le Associazioni Femminili che si sono costituiti in movimento, auspicando che le indiscrezioni degli ultimi giorni su eventuali rimpasti nel governo regionale non riguardino l’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro”.

“Ciò che risulta intollerabile – prosegue la nota – è la possibilità che l’attuale assessore venga rimossa, dopo aver seguito delicate vertenze che hanno visto coinvolti categorie di siciliani con particolare disagio economico e sociale, dai disabili ai disoccupati, passando per la delicata situazione della Formazione professionale interventi e servizi”.

“L’azione dell’assessore Ippolito – si legge sempre nel comunicato – giudicata incautamente tiepida per intuibili motivazioni politiche o, meglio, da becere spartizioni di bottega, ha invece gettato le basi per risolvere i tanti problemi economici e sociali che vedono coinvolte innumerevoli famiglie siciliane”.

Non si escludono, se le indiscrezioni dovessero essere confermate, iniziative di protesta.

“Sarebbe deleterio – conclude la nota – sentirsi dire, dall’eventuale settimo assessore in cinque anni, che dovesse servigli tempo per capire le varie situazioni. I siciliani colpiti dalla morsa del disagio non hanno più tempo. Gli aderenti al movimento, nel caso di un rimpasto non auspicabile, e in generale i siciliani sono pronti a scendere in piazza in difesa di un assessore. Sarebbe la prima volta e questo potrebbe fare rumore anche oltre lo Stretto”.

Governo Musumeci avvisato mezzo salvato…

Tra l’altro, chiudendo l’intervista rilasciata al nostro Blog l’assessore Mariella Ippolito ha detto una cosa molto importante:

“…debbo dire un’altra cosa e vorrei che lei lo scrivesse con chiarezza: in questi mesi ho incontrato spesso gli esponenti del Governo nazionale e i parlamentari che sostengono lo stesso Governo: Di Maio, Catalfo, Trentacoste, Campagna e altri ancora. Tutti molto attenti verso il Sud e la Sicilia”.

 

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