Sul Titanic

Nella nuova rete ospedaliera della Sicilia l’unica cosa chiara è la confusione!

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L’aspetto incredibile di questa storia non sta tanto nell’atteggiamento del Governo regionale, quanto nel fatto che il Governo nazionale, con un Ministro della Sanità grillino (la siciliana Giulia Grillo), sta adottando una riforma della sanità voluta dal Governo Monti (il Decreto Balduzzi) per tagliare servizi sanitari pubblici ai cittadini nel nome del liberismo!

Prima il Governo regionale annuncia l’approvazione, da parte di Roma, della nuova rete ospedaliera della Sicilia. Poche ore dopo il Ministro delle Salute-Sanità, la siciliana Giulia Grillo, smentisce l’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza. “Il Ministero – fa sapere il Ministro – non ha dato alcun via libera alla rete ospedaliera della Sicilia”.

Le ultime notizie raccontano che l’assessore Razza ha firmato il decreto sulla rete ospedaliera della nostra Isola, recependo le prescrizioni del Ministero.

Leggiamo su Live Sicilia:

“Il documento, esattamente come avvenuto in previsione della rete approvata nel maggio del 2017, recepisce, con un cronoprogramma, le richieste formulate dal Ministero in relazione alla riduzione delle unità complesse, secondo la previsione di rete, nonché sulla rete emergenziale e sui punti nascita. Con riferimento a questi ultimi, avendo il tavolo tecnico rimandato al Comitato del percorso nascita nazionale, lo stesso Comitato si è pronunciato il 18 dicembre 2018 concedendo alla nostra Regione una ulteriore deroga, con verifica da attuare a sei mesi e poi ad un anno”.

“Alcune indiscrezioni di stampa, riportate nei giorni scorsi – aggiunge Razza – hanno probabilmente indotto il ministro Grillo a ritenere che la Regione potesse eludere il parere trasmesso. Non è così, come da me dichiarato già nei giorni scorsi, e non potrebbe mai esserlo: siamo stati educati alla cultura delle istituzioni e riteniamo che la collaborazione con il Ministero, fino ad oggi proficua, sia posta nell’interesse esclusivo dei cittadini, che tutti riteniamo imprescindibile. La prossima settimana, il 23 febbraio, vorrò incontrare le parti sociali per proseguire nel dialogo avviato e per iniziare ad affrontare i criteri per la redazione dei nuovi atti aziendali”.

La cosa veramente incredibile di questa storia riguarda in parte la Regione siciliana e, in massima parte, il Ministro Giulia Grillo. La quale – questi sono i fatti – sta applicando uno dei provvedimenti più disastrosi adottati nella sanità pubblica italiana negli ultimi cinquant’anni: il Decreto Ministeriale n. 70 del 2012, noto anche come Decreto Balduzzi, dal nome dell’ex Ministro Renato Balduzzi, Ministro – tanto per ricordarlo – del Governo Monti!

Il Decreto Balduzzi – al quale la Regione siciliana si sta ‘inchinando’ – non è altro che un provvedimento pensato non in funzione delle esigenze dei malati, ma in funzione del risparmio da attuare comunque e in ogni dunque: meno posti letto, meno reparti, meno primari, meno Punti nascita, meno analisi e – e questa è la diretta conseguenza della ‘filosofia’ – medicinali meno costosi: i generici al posto dei medicinali normali e i farmaci similari al posto dei farmaci biologici originali, pur sapendo che non sono la stessa cosa!

Risparmio, risparmio e risparmio, secondo le regole del liberismo che oggi sta massacrando l’Unione europea.

Che il PD, nella passata legislatura – a Roma come in Sicilia – non abbia trovato nulla da dire sul Decreto Balduzzi, beh, ci sta: il PD è un partito europeista che – soprattutto con Matteo Renzi segretario – ha sposato in pieno le tesi liberiste.

Che l’attuale Governo siciliano non trovi nulla da dire sul Decreto Balduzzi, beh, anche in questo caso ci sta: un Governo regionale che ammette di non sapere svolgere servizi essenziali (COME POTETE LEGGERE QUI) perché dovrebbe ragionare in favore dei cittadini siciliani? E infatti l’assessore Razza si è adeguato. Un po’ come gli italiani visti da Leo Longanesi in In piedi e seduti:

“Vanno a Messa per ignoti motivi, non ci vanno per gli stessi motivi…”.

Ma le giustificazioni longanesiane non possono valere per un Movimento politico – il Movimento 5 Stelle – che dice di essere vicino ai cittadini italiani e contro il liberismo della UE. Essere vicino ai cittadini italiani e adottare la liberista riforma Balduzzi della sanità e, addirittura, pretendere che le Regioni la adottino è semplicemente incredibile!

Tra l’altro, la Ministra della Salute-Sanità, la già citata Giulia Grillo, è un medico: e un medico impegnato nel sociale non può non conoscere la riforma Balduzzi: e se la conosce e l’approva e invita le Regioni ad applicarla, ebbene, c’è qualcosa che non funziona!

E infatti cosa prevedono io ‘dettami’ che la Ministra Grillo ha ‘adottato’ dal Governo Monti e imposto alla Sicilia: tagli, tagli, tagli, tagli. tagli…

Tagli per oculistica, tagli per neonatologia, tagli per il recupero e la riabilitazione funzionale, tagli per i Punti nascita e via continuando.

E’ semplicemente grottesco che un Governo con un Ministro della Sanità grillino adotti parole come “perfomanti”: dove la sanità viene ridotta a mera ‘azienda’, scambiando le persone per macchine alle quali sostituire i ‘pezzi di ricambio’.

E che dire delle “inappropriatezze”? Che se c’è da fare una TAC perché magari c’è un dubbio, la TAC non si fa, perché se poi non spunta niente la TAC era “inappropriata” e la fanno pagare al medico pubblico che l’ha prescritta… Il quale, ovviamente, ci penserà seimila volte prima di chiedere una TAC!

Così i controlli e le relative analisi, specie se sono costose – per escludere la presenza di patologie, anche gravi – le fanno solo, a pagamento, coloro i quali se lo possono permettere.

Veramente brava, sta Ministra Giulia Grillo! Più balduzziana di Balduzzi!

Sempre su Live Sicilia leggiamo un passo e – credeteci – non sappiamo se ridere o piangere:

“La Regione, inoltre, si impegna a chiudere alcuni Pte (Presidi territoriali d’emergenza), otto al 31 dicembre 2019, e una quindicina a giugno 2020”.

Benissimo!

Per la cronaca, stiamo parlando della Medicina del territorio che in Sicilia non si è mai materializzata, se non come qualcosa a metà strada tra l’Araba Fenice (“Che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa…”) e una grande presa per i fondelli.

Negli anni passati chiudevano i reparti negli ospedali della Sicilia e, a chi chiedeva conto e ragione (come chi scrive), i governanti rispondevano:

“Stiamo razionalizzando: riduciamo alcuni servizi per avviare la Medicina del territorio che filtrerà i pazienti che oggi si riversano nei Pronto Soccorso creando il caos”.

Il caos nei Pronto Soccorso della Sicilia non è mai scemato, semmai è aumentato e continua ad aumentare. E questo avviene proprio perché la Medicina del territorio o è carente (e questa è la migliore delle ipotesi), o non c’è (e questa la la cosa più probabile).

I Pte siciliani che verranno chiusi non sono altro che presidi ospedalieri (in alcuni casi erano piccoli ospedali) che negli anni passati sono stati massacrati e ‘trasformati’, per l’appunto, in Pte (in pratica piccoli ospedali più che dimezzati…)..

Questo è avvenuto prima del Decreto Balduzzi. Poi è arrivato il Decreto Balduzzi e ha stabilito che alcuni Pte vanno smantellati.

E i reparti degli ospedali siciliani che, tra il 2009 e il 2012, sono stati smantellati per fare posto alla Medicina del territorio (istituita – lo ribadiamo – solo in minima parte)?

Che c’entra, quelli ormai li hanno chiusi. Guardiamo avanti…

Questo si chiama gioco delle tre carte. Fatto sulla pelle dei siciliani che non si possono permettere le prestazioni sanitarie a pagamento. Semplicemente vergognoso. 

Questa vicenda incredibile della sanità liberista ‘adottata’ da chi, a parole, dice di difendere i più deboli è la testimonianza palmare dell’esigenza che prenda forma una forza politica realmente popolare. Il resto sono chiacchiere.

 

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