Il 9 gennaio manifestazione dei forestali: il Governo Musumeci deve ancora pagare novembre e dicembre

3 gennaio 2019

A quanto pare, tra l’eletta schiera dei ‘malupaaturi’ non c’è solo il Comune di Palermo. Anche la Regione siciliana non ‘babbia’, se è vero che deve ancora pagare agli operai della Forestale gli stipendi di novembre e dicembre. Da qui la protesta del SIFUS, che ha organizzato una protesta mercoledì 9 gennaio. L’adesione dei lavoratori di ESA e Consorzi di bonifica

C’è una notizia un po’ snobbata: la manifestazione di protesta annunciata per mercoledì 9 gennaio dagli operai della Forestale che aderiscono al SIFUS, il sindacato che si batte per la stabilizzazione di questi lavoratori molto bistrattati. L’appuntamento è a Palermo – come già accennato mercoledì 9 gennaio – davanti la sede del dipartimento Sviluppo e Territorio della Regione siciliana.

La domanda è: come mai questi lavoratori protestano? E come mai, se ci sono effettivamente dei problemi, a segnalarli è solo questa organizzazione sindacale? Poiché siamo un po’ curiosi di natura, siamo andati a leggere quali sono le ragioni di questa protesta. E abbiamo scoperto che il Governo regionale deve ancora pagare a questi lavoratori le mensilità di novembre e dicembre 2018!

Quindi non è solo il Comune di Palermo a ‘fregiarsi’ del titolo di malupaaturi (con riferimento ai mille e 840 dipendenti della RAP – l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti – che a Natale non avevano ancora ricevuto né lo stipendio, né la tredicesima)?

Insomma, anche la Regione siciliana paga in ritardo.

Cosa chiedono i forestali iscritti al SIFUS?

In primo luogo – e ci mancherebbe! – il pagamento degli stipendi arretrati.

In secondo luogo, una legge che stabilizzi la spesa 2018.

In terzo luogo che la Regione, per la messa in sicurezza del territorio, utilizzi i forestali, gli operai dei Consorzi di bonifica e gli operai dell’ESA (e questo ci dice che questa organizzazione sindacale ha pescato associati tra i Consorzi di bonifica e tra gli operai dell’ESA).

In quarto luogo la modifica del contratto integrativo del quale hanno menato vanto ben due Governi regionali: il Governo di Rosario Crocetta e l’attuale Governo di Nello Musumeci (da qui la domanda: ma se ai forestali questo contratto integrativo non piace di cosa si sono vantati a fare i governanti, o presunti tali, della Sicilia?).

In quinti luogo la riforma del settore forestale e dei Consorzi di bonifica.

Prima o durante la manifestazione avrà luogo una conferenza stampa.

“Il mancato pagamento degli stipendi – scrive su Facebook il segretario del SIFUS, Maurizio Grosso – è un fatto gravissimo, a maggior ragione per i forestali che lavorano tre mesi l’anno, poiché significa che, in dodici mesi, hanno percepito un solo stipendio”.

Grosso attacca frontalmente “qui quo qua” che – proviamo a indovinare, dovrebbero essere CGIL, CISL e UIL, che, sui forestali, sono tornati al silenzio. Questo aspetto – il silenzio delle ‘triplice’ – merita una breve digressione.

Dal 2008 al 2017 – cioè quando la Regione siciliana è stata governata dal centrosinistra (Governo Lombardo 2008-2012, Governo Crocetta 2012-2017) – CGIL, CISL e UIL non si sono più occupati di alberi e foreste.

Con l’arrivo del Governo di centrodestra di Nello Musumeci (che, in effetti, sembrava di centrodestra…) i ‘capi’ di CGIL, CISL e UIL che si occupano di forestali si sono ‘svegliati’ e, in un momento di estasi, hanno anche dichiarato di essere favorevoli alla stabilizzazione!

Poi non capiamo che è successo, perché hanno di nuovi perso la parola. Probabilmente, prima di parlare di nuovo, vorranno capire cosa succederà nel PD, cioè la ‘holding’ della sinistra…

 

 

 

 

 

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