Messina, operatori ASACOM beffati: formati e tagliati fuori dal bando

27 dicembre 2018

Un nostro lettore ci segnala una situazione paradossale: nella Città dello Stretto le figure professionali destinate al servizio di assistenza all’Autonomia e Comunicazione per studenti disabili, dopo avere seguito un corso di abilitazione regionale, vengono escluse dal capitolato… Le domande all’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla

“Buonasera,

con la presente si segnala alla Vs redazione, l’ennesimo episodio a scapito degli studenti disabili e delle loro famiglie. Come è noto la Città metropolitana di Messina con DDG. N. 1619 del 21/12/2018 ha approvato gli atti di gara relativi all’acquisizione del servizio di Assistenza all’Autonomia e Comunicazione per gli studenti con gravi disabilità che frequentano le Scuole Superiori del territorio metropolitano per l’Anno Scolastico 2018/2019. Il Capitolato, pur citando il D.A. n.5630 del 19.07.2017 che disciplina il profilo di operatore ASACOM, non prevede che gli operatori -diplomati e occupati nel settore- che hanno ottenuto la qualifica a seguito di corso di 450 ore, riconosciuto con decreto dalla Regione Siciliana, possano far parte del servizio che verrà affidato con la gara in questione. Risultato è che gli alunni disabili e le famiglie che fino ad ora hanno contato sulla continuità di servizio dovranno ricominciare nuovamente. Ma la Città Metropolitana di Messina è al corrente che per instaurare un rapporto di fiducia con lo studente diversamente abile (grave) e con la famiglia occorrono 6/7 mesi di lavoro da parte degli operatori?

Ma la domanda più importante, dal momento che vi sono più di quaranta operatori che dopo 2 anni di servizio attualmente risultano tagliati fuori dal nuovo bando, va rivolta all’Assessore regionale, Roberto Lagalla, da cui dipende il fondo regionale che finanzia il servizio ASACOM: “E’ possibile che la Regione Siciliana qualifichi degli operatori (con corsi riconosciuti e controllati dalla Regione) sulla base di un profilo regionale dalla stessa normato e poi gli Enti gestori del servizio ignorino le disposizioni regionali e lascino discrezionalmente fuori gli operatori così formati?”. I corsi di 450 ore sono costati al singolo operatore 700/800 euro per avere una qualifica ad oggi riconosciuta dalla Regione, ma inutile per lavorare. Dobbiamo pensare forse che gli enti di formazione, con la connivenza della Regione, hanno fatto cassa con i soldi di lavoratori onesti (e mal pagati) oppure è la Città Metropolitana di Messina che imponendo a tali operatori (delle 450 ore) anche una laurea in materie psico-pedagogiche o affini ha travalicato i confini del profilo regionale, in barba agli studenti, agli operatori, alle famiglie ed alla Regione stessa che paga il servizio ed ha competenza sul profilo.

Il risultato comunque rimane quello che un neo-laureato in materie psico-pedagogiche che non ha mai svolto un’ora di lavoro con studenti con disabilità grave potrà dal 2019 operare nelle scuole della provincia senza nessun corso di specializzazione, mentre un diplomato in possesso della qualifica regionale e con un’esperienza di 400/500 ore di servizio ASACOM non potrà più lavorare perdendo il prezioso lavoro di relazione, stima e fiducia costruito con le famiglie e con gli allievi”.

Un lettore affezionato

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