Giù le mani dall’aeroporto di Catania!

7 dicembre 2018

In questo articolo si parla della Camera di Commercio unificata di Catania-Siracusa-Ragusa, “sintesi di un decennio di Faide che hanno lacerato diverse frazioni della borghesia mercenaria che domina sulle Paludi coloniali della sicilietta italienata, in modalità sempre più precarie, miopi e intrallazziste”. Sullo sfondo, la ‘guerra’ per accaparrarsi l’aeroporto di Fontanarossa   

da Mario Di Mauro
di TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo

La “Camera di Commercio” è un ente che associa le imprese di un determinato territorio per tutelare i loro interessi collettivi, creare opportunità di affari e fornire studi e servizi che ne facilitino l’attività produttiva. Se non serve a questo va chiusa. Qui, al più, “spacciano franchising” neocoloniali & “sagre paesane”: altro che Via della Seta! E svendono aeroporti (manco fossero cosa loro!).

La neonata “super” CamCom del Sud-Est, la Camera di Commercio unificata di Catania-Siracusa-Ragusa, al di là di ogni imposizione euro-romana, è la sintesi di un decennio di Faide che hanno lacerato diverse frazioni della borghesia mercenaria che domina sulle Paludi coloniali della sicilietta italienata, in modalità sempre più precarie, miopi e intrallazziste.

Combattuta nelle nebbie spettacolari del circo AntiMaf ->il vero obiettivo strategico della Faida (a Sud-Est) – come da soli abbiamo denunciato per anni – era ed è la privatizzazione miliardaria dell’Aeroporto di Catania-Fontanarossa, la cui società di gestione, la S.A.C., è controllata da CamCom: è la “gallina dalle uova d’oro”, l’ultima vera “industria” siciliana ancora svendibile all’asta global.

Nella Faida decennale abbiamo registrato di tutto, anche una “induzione al suicidio”: ci manca solo l’omicidio eccellente (ma ormai è fuori moda, perfino Cosa Nostra, rinomata agenzia di servizi cimiteriali, si è fatta furba!): carte false e coltellate giudiziarie, cene romane ruffiane e trasversali (anche all’Hotel Bernini, a due passi dal Quirinale) e protezioni massoniche e alto-confindustriali, ma non si sono fatti mancare, nel “Traffico di Influenze”, neanche una ministra “cornificata”, né intrallazzi di petrolio & rottami nelle nebbie del porto petrol-militare di Augusta, e perfino il ‘pizzo’ sui cannoli aeroportuali a Punta Raisi.

Di tutto e di più, all’ombra del controllo di interi assessorati regionali con tanto di bollino AntiMaf, più o meno ricattatorio (anche verso presidenti di Regione)… Sti “banditi” hanno anche trovato il tempo di espellere dai vertici CamCom l’intero mondo della pesca, che “puzzava” di lavoro vero in quest’Isola senza Mare! Hanno salato male i loro conti: sul nostro Fronte del Porto – a Catania – la pelle è dura e la Memoria è lunga.

Il super-partito della borghesia mercenaria di questa sicilietta italienata è la sintesi sociale di uno Spettacolo neocoloniale secolare: il Consalvo descritto da De Roberto nei “Vicere” ha figliato come peggio non poteva e si riproduce nelle nebbie tricolorate dell’Isola del Tesoro trasformata in Isola di Miserabili: la “regione più povera d’Europa”, il cui metabolismo sociale – nelle nebbie e nei campi minati delle sue “riserve indiane”- è devastato dalla C.E.M., la Coercive Engineered Migration che la svuota di ogni energia vitale: dalle culle alle scuole, dal mondo del lavoro alle strade della vita quotidiana, fino ai pranzi domenicali in famiglia…E’ il terzo ciclo di deportazione C.E.M.: se ne vanno e si riproducono Altrove. Ora lo stanno scoprendo in tanti, ma l’abbiamo rilevato sul nascere e descritto già 25 anni fa.

Dove erano le CamCom mentre una intera nuova Generazione veniva svuotata delle sue Energie più dinamiche?. Non vogliamo fare polemiche inutili: è urgente l’istituzione di una CamCom siciliana unificata, rappresentativa, federativa e democratica; capace di parlare al Mondo, di sviluppare sinergie e sostenere filiere produttive: di socializzarle e internazionalizzarle in forme virtuose. Oppure è meglio scioglierle queste Cam Com per esaurimento della loro funzione storica: di zombi, in questa sicilietta italienata, ne abbiamo già fin troppi. E giù le mani dall’Aeroporto di Catania: non è un bankomat privato, ma una leva strategica per il decollo del sistema-Sicilia nel Mondo del Secolo asiatico, nell’Epoca del volo aereo a costo d’autobus!

Foto tratta da travelnostop.com

 

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