Contratto dei regionali, Governo Musumeci in ‘fuga’. I dirigenti: senza soldi non si canta messa…

6 dicembre 2018

Il Governo Musumeci, alle prese on una Regione mezzo fallita, tenta anche di andare allo ‘sparagno’ con i dirigenti regionali. La presidenza della regione ha sostanzialmente bloccato l’ARAN e ha sostanzialmente incaricato l’assessore alla Funzione pubblica di ‘babbiare’ con i dirigenti per prendere tempo. Ma DIRSI va all’attacco e dichiara lo stato di agitazione

Scoppia un’altra ‘grana’ per il Governo regionale di Nello Musumeci: i dirigenti regionali hanno dichiarato lo stato di agitazione. Ne dà notizia un comunicato stampa del DIRSI, il sindacato dei dirigenti della Regione siciliana.

I vertici del DIRSI sottolineano che la ripresa della trattativa con l’RAn Sicilia per il rinnovo del contratto del personale “con qualifica Dirigenziale non ha prodotto alcun significativo passo avanti, ed anzi il Presidente dell’ARAN Sicilia ha dichiarato che l’organismo negoziale non ha ricevuto dal Governo regionale alcuna delega a trattare su altre problematiche della categoria che esulano dalla Direttiva governativa relativa al rinnovo contrattuale 2016/2018, e che quindi ogni altra trattativa dovrà essere condotta direttamente dalle organizzazioni sindacali con il Governo”.

Da quello che si capisce leggendo il comunicato, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale per la pubblica amministrazione regionale (ARAN), almeno per quello che riguarda gli argomenti che interessano il DIRSI, non avrebbe voce in capitolo (a quanto pare il presidente Musumeci e i suoi collaboratori vogliono gestire direttamente le questioni sollevate dal DIRSI).   

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Nel comunicato i rappresentanti del DIRSI spiegano “che la Direttiva Governativa nulla contiene rispetto alle proposte avanzate da questa organizzazione sindacale nei due incontri avuti con l’assessore Grasso (Bernardette Grasso, assessore regionale alla Funzione pubblica ndr) ed il Vice Presidente della Regione (Gaetano Armao ndr)”. I sindacalisti non sembrano molto soddisfatti di questi due incontri, dai quali non avrebbero avuto risposte su due temi centrali: il superamento della terza fascia dirigenziale e i rinnovo contrattuale. 

Nel comunicato si parla di un incontro avvenuto lo scorso 4 dicembre, incontro “convocato dall’assessore Grasso avente per oggetto il Piano Triennale 2018/2020 sulla Performance”. All’incontro non c’era l’assessore Grasso, ma il capo di Gabinetto, Maria Antonietta Bullara, che “ha ritenuto non pertinenti all’ordine del giorno le argomentazioni sollevate da queste OO.SS. riguardanti la riorganizzazione dei Dipartimenti regionali, l’equiparazione del trattamento giuridico ed economico a quello goduto al 31/12/2015 della dirigenza statale, e l’approvazione dei criteri di assegnazione e della durata dei contratti individuali dei Dirigenti regionali”.

Insomma, per dirla ‘schitta schitta’, il Governo Musumeci, con i dirigenti regionali, non vuole parlare né di trattamento giuridico, né di piccioli… 

“Ritenuto invece che la definizione di tali argomenti sia presupposto indispensabile per poter procedere alla approvazione di qualsiasi Piano di Performance”, si legge sempre nel comunicato, i sindacalisti del DIRSI chiedono “di essere urgentemente convocati dal Governo regionale affinché venga trovato un accordo su tempi certi e modalità sicure di definizione dei suddetti argomenti. Nelle more, relativamente all’area della Dirigenza regionale – conclude il comunicato – confermano che si asterranno dal partecipare a qualsiasi tipo di incontro con l’Amministrazione regionale per trattare argomenti diversi da quelli sopra elencati e confermano lo STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE CON QUALIFICA DIRIGENZIALE”.

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