I terreni agricoli del Sud verranno inquinati da diossina e idrocarburi delle industrie del Nord? Salvini sa qualcosa?

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Ecco un altro provvedimento incomprensibile da parte dei grillini. E’ un articolo del Decreto su Genova che consentirà di spargere i fanghi di depurazione nei terreni agrari. Che veleni contengono? Gli idrocarburi sono una certezza. Diossine e altri veleni? La Lombardia non li vuole. E c’è il dubbio che finiscano nel Mezzogiorno, com’è già successo a Camastra, in provincia di Agrigento. Altra certezza: gli industriali del Nord risparmieranno un sacco di soldi! 

Se fino ad oggi non abbiamo scritto niente su questa incredibile vicenda è perché pensavamo che, mai e poi mai, il Movimento 5 Stelle avrebbe fatto passare un provvedimento del genere. Invece ci siamo sbagliati, perché nel Decreto per Genova, approvato dal Senato con i voti di grillini e Lega, all’articolo 41, viene stabilito che i fanghi di depurazione avvelenati – da sostanze organiche decomponibili? da idrocarburi? da diossina? da altre sostanze inquinanti pericolose? – potranno essere utilizzati per ‘concimare’ i terreni agricoli. E siccome, nel Nord, di questi rifiuti non ne vogliono sapere, il dubbio è che la norma sia stata voluta per portare questi veleni al Sud.

Esageriamo? Proviamo a ricostruire questa storia.

Una spiegazione di quanto è avvenuto la possiamo legge nel sito di GranoSalus. L’articolo risale allo scorso 11 novembre, poco prima dell’approvazione del Decreto su Genova.

“Cosa c’entrano i fanghi con la ricostruzione del ponte di Genova? – si legge nell’articolo pubblicato dal sito di GranoSalusPerché dobbiamo avvelenare i nostri campi a norma di legge per consentire risparmi agli industriali sui costi di trattamento dei rifiuti tossici? Il M5S nel titolo del suo programma non aveva forse garantito più benessere agli italiani? Cosa c’entrano la benzina e la diossina con la salubrità della catena alimentare?”.

Nell’articolo leggiamo che di mezzo c’è la Regione Lombardia che, come illustreremo in seguito, non ne vuole sapere di inquinare i terreni agricoli con questi veleni.

Scopriamo anche che a patrocinare questo provvedimento sono stati la Lega  e alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle.

“Sarà un caso – scrive GranoSalus – tuttavia si constata che quando si tratta di innalzare limiti o chiedere deroghe la Lega è sempre in prima fila per tutelare il profitto, mai l’ambiente o la salute”.

Entriamo adesso nel cuore del provvedimento:

“Con decisione 2011/721 – leggiamo sempre sul sito di GranoSalus – l’Unione europea, su sollecitazione di Salvini e della Lega, concesse la deroga per il quadriennio 2012-2015, al fine di consentire alle aziende della Pianura Padana di applicare ai terreni coltivati nelle Zone vulnerabili da nitrati (Zvn) un quantitativo di azoto da effluenti bovini e suini superiore ai 170 kg /ha/anno previsti dalla direttiva nitrati, fino a 250 kg/ha/anno”.

Ciò significa poter utilizzare in maggior misura le sostanze inquinanti prodotte dagli allevamenti zootecnici (urina in primo piano) per concimare i terreni agricoli.

“La Lega – leggiamo sempre nell’articolo – c’entra anche con l’ultima trovata: quella di spargere anche gli idrocarburi nei campi. Infatti l’art 41 (del Decreto Genova ndr) intende innalzare i limiti degli idrocarburi da spargere nei campi, contro un pronunciamento delle autorità giudiziarie lombarde e contro il principio di tutela della salute e dell’ambiente, al solo fine di consentire alle industrie la trasformazione della nostra agricoltura in una discarica a cielo aperto! Per fortuna da tutti gli schieramenti sono arrivate richieste di emendamenti a questa porcata! Adesso si spera che il Decreto torni modificato alla Camera per un nuovo iter. Non c’è fretta, il Decreto scade il 27 novembre quindi c’è tempo sufficiente”.

Come già accennato, quando GranoSalus scriveva questo articolo il Senato non aveva ancora approvato il Decreto per Genova. Né ci si poteva aspettare, come già accennato, che i grillini avessero fatto passare un provvedimento simile!

Come già accennato, in Lombardia stanno facendo di tutto per evitare che i veleni finiscano nei terreni agricoli. Ma non è detto che in altre parti del Nord Italia non si sperimenti questa ‘splendida’ concimazione:

“Cosa dirà Salvini ai produttori di prosecco quando gli importatori esteri avranno trovato tracce di diossina dovuta allo spargimento di fanghi tossici nei vigneti?”.

Questo è un punto cruciale. Perché i fanghi di depurazione contengono spesso sostanze che possono inquinare terreni e falde idriche. Soprattutto se hanno ‘depurato’ le acque utilizzate dalle industrie. GranoSalus cita l’esempio delle zone dove si coltivano i vigneti per produrre il prosecco, dove non mancano i problemi causa l’uso massiccio di pesticidi (COME POTETE LEGGERE QUI). Se a questi problemi si aggiungono i fanghi di depurazione tossici…

“E cosa dirà da Vespa – scrive sempre GranoSalus interrogando – supponiamo – il leader della Lega, Salvini – quando al posto degli spaghetti al diserbante il giornalista gli chiederà informazioni sugli spaghetti al carburante imposti per legge dalla Lega ricattando l’alleato di governo che alla Camera bassa non ha saputo dire no?”.

“Non si metta altra benzina sul fuoco…e nemmeno sui terreni! – prosegue l’articolo di GranoSalus -. La Terra è sacra e noi abbiamo il dovere di preservarla per le generazioni future. Se l’Autorità Giudiziaria ha già bocciato in Lombardia il tentativo malsano di innalzare i limiti di idrocarburi perché il Parlamento dovrebbe ‘frettolosamente’ introdurre limiti dannosi per il nostro ambiente e la salute umana, senza neppure uno studio d’impatto sui suoli e sulle falde? Questa emergenza dura da tempo nelle Regioni del Nord, ma nessuno si permetta di disapplicare il principio di precauzione, pilastro, del nostro diritto comunitario”.

Invece si sono ‘permessi’, perché il Decreto per Genova è stato approvato.

“La Lega lo sa che le sostanze contenute negli idrocarburi e le diossine – prosegue la nota di GranoSalus – oltre ad essere cancerogene, sono molecole stabili che non si degradano nel suolo e, dunque, rischiamo di ritrovarcele nel piatto? L’esperienza dell’ILVA di Taranto sulla catena alimentare non ha insegnato nulla alla Lega e ai deputati Rospi e Zolezzi del MoVimento 5 Stelle?”.

In realtà, è stato proprio il vice premier Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, a rimangiarsi gli impegni assunti in campagna elettorale a Taranto. Agli elettori i grillini avevano detto di essere contrari alla riapertura dell’acciaieria dell’ILVA. Ma arrivati al Governo Di Maio e compagni hanno adottato la linea del PD nazionale: riapertura dell’ILVA con buona pace dei cittadini di Taranto, gabbati.

“Non è scritto da nessuna parte – si legge nell’articolo di GranoSalus – che i parlamentari del M5S debbano innalzare i limiti per tutelare lo smaltimento dei fanghi legalizzando così potenziali disastri ambientali! Ce lo vietano la legge, la scienza e soprattutto la nostra coscienza. E la Camera alta del Senato siamo certi terrà in debita considerazione questi elementi”.

Illusione, perché, come già detto, i grillini si sono piegati anche sui fanghi di depurazione in agricoltura!

Infine il passaggio che interessa di più noi meridionali:

“Invece di far diventare i suoli agricoli italiani, e meridionali, più inquinati di una discarica (con gravi pericoli per tutta la catena alimentare) non sarebbe meglio chiedere a chi produce questi fanghi di ridurre gli inquinanti con altre tecnologie come succede già in altre parti di Europa?”.

Insomma: anche GranoSalus teme che questi veleni possano arrivare al Sud.

Risulta molto interessante un ordine del giorno presentato dal Senatore del Movimento 5 Stelle eletto in Basilicata, Saverio De Bonis (CHE TROVATE QUI E ANCHE ALLEGATO ALLA FINE DELL’ARTICOLO). Vi consigliamo di leggere questo documento che, anche se tecnico, spiega, in sostanza, che sfruttando l’estrema complessità della materia, su questa vicenda dei fanghi di depurazione in agricoltura potrebbe succedere di tutto.

Noi citiamo solo quale passo, giusto per sottolineare la grande pericolosità di questo provvedimento. Per esempio:

“Il tema dei fanghi, per la sua complessità e delicatezza, è un tema estraneo al decreto in esame (l’Ordine del giorno è stato presentato durante l’esame del provvedimento al Senato ndr), che aumenta enormemente i limiti di idrocarburi pesanti C10 C40 nei fanghi di depurazione, sia civili che produttivi (dunque industriali), che possono essere sparsi sui suoli agricoli”.

E ancora:

“Il programma di Governo prevede ‘Interventi normativi per semplificare e tutelare maggiormente la gestione dei fanghi di depurazione delle acquee reflue di impianti civili ed industriali”, non è previsto, però, da nessuna parte che si debbano innalzare i limiti per tutelare lo smaltimento dei fanghi, correndo il rischio di provocare disastri ambientali”. 

La notizia è che i limiti degli idrocarburi presenti nei fanghi di depurazione che possono essere utilizzati per ‘concimare’ i terreni agricoli sono stati innalzati, con il rischio di “provocare disastri ambientali”.

Nell’Ordine del giorno si racconta di “un aumento che, rapportato ai limiti di idrocarburi previsti per i fanghi industriali tossici da portare in discarica, è almeno 10 volte superiore, sia per pericolosità che per tossicità, ed ecco perché, a livello europeo è obbligatoria la richiesta di applicare il principio di precauzione al fine di evitare la contaminazione dei cibi. Principio da applicare perché da 30 anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità – e non opinioni di uno scienziato qualsiasi – stabilisce che tutti i composti già previsti dal Codice dell’ambiente (13 cancerogeni, 10 probabili cancerogeni, 24 possibili cancerogeni), presi a riferimento dai giudici, devono essere evitati”.

E ancora:

“L’articolo 41 non fornisce una valutazione dei rischi sulla salute e sull’ambiente derivante da un innalzamento dei limiti, né riporta una valutazione del potenziale effetto sinergico dei diversi composti, riconosciuto a livello scientifico internazionale, dove gli effetti delle miscele potenziano quelli dei singoli composti, e molti dei composti dell’elenco sono riconosciuti dall’Environmental Protection Agency americana nella lista degli Interferenti endocrini”.

Ribadiamo: non possiamo riportare tutto l’Ordine del giorno del senatore De Bonis, senatore grillino piuttosto critico verso questo provvedimento. Ma ricordiamo ancora una volta che la lettura integrale è illuminante.

Infine vi invitiamo a riflettere su un articolo pubblicato da un quotidiano on line lombardo (CHE TROVATE QUI E ALLEGATO ALLA FINE DELL’ARTICOLO). Dove si legge che la Regione Lombardia ha già messo le mani avanti e ha stabilito che nel 22% della superficie agricola lombarda non potranno essere utilizzati fanghi di depurazione.

In Lombardia i terreni sono fertili grazie alla zootecnia: questo il messaggio dell’articolo.

A questo punto dobbiamo fare due più due. Questo provvedimento è stato voluto soprattutto dalla Lega di Salvini, con l’avallo dei grillini. Ma la Regione Lombardia – che, lo ricordiamo, è amministrata proprio dalla Lega – non ne vuole sapere di questi fanghi di depurazione.

E siccome le industrie inquinanti sono per lo più al Nord (anche se qualcosa c’è anche nel Mezzogiorno: abbiamo ricordato l’ILVA di Taranto, e c’è anche l’area industriale di Siracusa in Sicilia, per citare due esempi), ci sorge il dubbio che una parte – o forse buona parte – di questi fanghi tossici possa finire nel Sud.

Non dimentichiamo che nel Sud, negli ultimi anni, a causa del prezzo basso del grano duro (frutto di una vergognosa speculazione al ribasso che né il passato Governo di centrosinistra, né l’attuale Governo di grillini e leghisti ha messo in discussione), sono stati abbandonati circa 600 mila ettari di seminativi.

Non è che, con la scusa che sono stati abbandonati, onde evitare che si degradino, li andranno a ‘concimare’ con i fanghi alla benzina e alla diossina?

Non dobbiamo dimenticare quello che è successo a Camastra, piccolo centro della provincia di Agrigento, dove, fino a poco tempo fa, grandi gruppi economici nazionali scaricavano rifiuti speciali. Una vicenda bloccata non dalla politica siciliana (che probabilmente sapeva, ma faceva finta di non vedere, ‘disinteresse’ forse non ‘gratuito’: leggere ascarismo), ma dalla magistratura (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

Che dire? Che anche grazie all’ennesimo atto incomprensibile dei grillini, nel Sud, dobbiamo tenere gli occhi ben aperti, segnalando immediatamente eventuali fatti strani.

Chiudiamo con una nota sui senatore del Movimento 5 Stelle eletti in Sicilia. Sono Steni di Piazza, Loredana Russo, Francesco Mollame, Pietro Lorefice, Gaspare Marinello, Grazia D’Angelo, Tiziana Grado, Giuseppe Pisani, Antonella Campagna, Maurizio Santangelo, Cinzia Leone, Fabrizio Trentacoste, Mario Giarrusso, Cristiano Anastasi, Barbara Floridia e Nunzia Catalfo.

Ebbene, ad eccezione di Mario Giarrusso, assente, e di Cinzia Leone, tutti gli altri hanno votato a favore del provvedimento. Non sarebbe opportuno spiegare il perché?

Ci interessa molto il parare del senatore Mollame, che nella vita fa l’ingegnere. Ci interessa perché abbiamo seguito le sue battaglie contro l’inquinamento del fiume Nocella. Inquinamento provocato, se la memoria non ci inganna, proprio dai fanghi di depurazione… (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

Si offendono i senatori grillini del Sud – e in particolare della Sicilia – se ricordiamo che, senza il loro voto, questo provvedimento non sarebbe stato approvato?

Foto tratta da vglobale.it

QUI L’ARTICOLO DI GRANOSALUS

QUI L’ARTICOLO DOVE SI RACCONTA DEL DIVIETO DI SPARGERE I FANGHI DA DEPURAZIONE NEI TERRENI AGRICOLI DELLA LOMBARDIA 

QUI L’ARTICOLO CHE ILLUSTRA L’ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL SENATORE DEL MOVIMENTO 5 STELLE SAVERIO DE BONIS

 

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