terza pagina/ La Sicilia? “Un incrocio di civiltà architettoniche diverse eppure consustanziali”.

8 novembre 2018
La nostra rubrica dedicata alle pillole culturali: gli incipit tratti dai grandi romanzi, gli aforismi di scrittori e filosofi, i siciliani da non dimenticare, gli anniversari di fatti storici noti e meno noti, la Sicilia dei grandi viaggiatori, i proverbi della nostra tradizione e tanto altro ancora. Buona lettura

terza pagina

(a cura di Dario Cangemi)

 

Incipit

Un classico buongiorno. O, se preferite, un buon giorno ricordando un grande romanzo. Il modo migliore di iniziare una giornata: l’incipit di un grande libro. Se lo avete già letto sarà un bel ricordo. Se no, potrebbe invogliarvi alla lettura.

‘’[…] ci vuole tutta una vita per imparare a vivere, e, ciò che forse ti stupirà di più, ci vuole tutta una vita per imparare a morire. (VII, 3; 1993, p. 57)”.

Lucio Anneo Seneca, “La brevità della vita”

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Pensieri sparsi

L’aforisma, la sentenza, sosteneva Nietzsche, sono le forme dell’eternità. L’aforisma é paragonato dal filosofo tedesco alle figure in rilievo, che, essendo incomplete, richiedono all’osservatore di completare ‘’col pensiero ciò che si staglia davanti’’.

«Forse, in questa fase della mia vita, non ho tanto bisogno di un medico quanto di una persona che abbia una ferita simile alla mia».

David Grossman

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Siciliani notevoli da ricordare

..il giorno 8 novembre 1942 moriva a Riesi

-Salvatore Ferro, scrittore, storico.

Nacque a Riesi nel 1870 da Francesco e da Maria Matera. Colpito da paralisi infantile, era costretto a camminare con la gamba sinistra claudicante e il braccio dello stesso lato tenuto teso all’insù e con la mano immobile curvata al contrario. Per la menomazione del suo fisico non gli fu possibile imparare il mestiere del padre e del fratello Vito, entrambi calzolai; Lo chiamavano “Maestro Ferro”, ma per non confonderlo con l’altro maestro Ferro che insegnava nelle scuole comunali, veniva distinto col nomignolo “Manuzza” per la menomazione della mano. Frequentando assiduamente la chiesa valdese, da quell’istituto ebbe nel 1902 il primo incarico come insegnante della terza classe elementare, ove in quell’anno lo scrivente fu uno dei suoi alunni. Alla fine di quell’anno scolastico ebbe l’incarico di recarsi in Svizzera e propriamente a Ginevra e da quella città a Genova: Nel 1907 da quello stesso Istituto fu mandato in Egitto per vendere la Bibbia, libri del Vecchio e Nuovo Testamento con testi Evangelici valdesi. Colà ebbe l’occasione di girare la città di Alessandria, il Cairo e quasi tutte le località ove regnarono i Faraoni.

Nel mese di febbraio del 1920 lasciò l’Egitto e imbarcato su un battello, dopo un lungo e pericoloso viaggio sul mare Mediterraneo, riuscì ad approdare a Siracusa e di là poté proseguire per Catania.. Avido di girare, accettò ancora una volta l’incarico per conto della Società Biblica Britannica e Foresteria con sede a Livorno il cui Presidente onorario era il Principe di Galles erede al trono inglese. Scopo di quella società era di far conoscere e vendere in tutto il mondo i libri della Sacra Scrittura protestante tradotta in tutte le lingue.

Stanco di girovagare e per l’avanzata età, abbandonò ogni cosa e se ne tornò a Riesi “per potere ritrovare il bel sole, gli amici e il lavoro delle piccole lezioni” da impartire agli alunni privati. Scrisse il suo primo libro Nell’Egitto antico e moderno edito nel 1932 e poi l’altro La storia di Riesi dalle

origini ai nostri giorni pubblicato nel 1934 e cioè dopo che poté raccogliere i fondi ricavati dalla vendita effettuata dal suo primo libro. Per la compilazione del suo secondo volume s’era avvalso delle notizie che aveva potuto apprendere dai suoi parenti che ebbero lunga vita terrena. Egli non si sposò, rimase con la mamma finché visse costei, poi abitò a casa di sua sorella ove morì l’8 novembre 1942.

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Eventi e fatti storici

-Ucciso Emanuele Attardi, 11 anni, la prima vittima della mafia di cui si abbia notizia

-8 novembre 1874

A undici anni è ucciso a Bagheria (Palermo), una sera del novembre 1874, da un colpo di lupara diretto contro il padre Gaspare, cancelliere nella locale pretura, al quale i notabili e i criminali affiliati all’associazione dei Fratuzzi, un’organizzazione di fine Ottocento, addebitano la responsabilità dell’arresto di tre soci e altrettanti assessori comunali. Per la palese connivenza degli amministratori locali con i criminali, cui rilasciano perfino certificati di buona condotta e protezioni durante la latitanza, fuori dall’orario di ufficio il funzionario frequenta soltanto ufficiali del distretto militare. Non basterà ad evitare l’assassinio del bambino, la prima vittima delle mafie di cui si abbia notizia, mentre dà la mano al papà sulla soglia di casa. Il delitto rimarrà impunito.

ALTRI ACCADIMENTI:

1347

pace di Catania

1874

elezioni politiche generali XII legislatura

1500

neo inquisitori Rinaldo Montoro e Giovanni Sgalambro decretano l’abolizione della vecchia inquisizione siciliana

1995

Palermo, è arrestato per associazione mafiosa Francesco Musotto, noto politico.

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Viaggio e cultura: il rapporto degli scrittori con la Sicilia

Se il viaggio è desiderio di conoscere l’altro e, al tempo stesso, possibilità di riconoscere se stessi. E’ affascinante notare come la Sicilia rappresenta per chi non vi è nato un’attrazione irresistibile, calamitando fantasie e immaginari dei viaggiatori stranieri che, forti della propria identità, vengono in Sicilia per capirne la conclamata diversità e forse trovano per lo più quello che credevano di voler trovare secondo la loro formazione, i loro desideri. Quando pensiamo alla Sicilia, inevitabilmente i ricordi personali si sovrappongono alle descrizioni letterarie, così come i fatti di attualità si intrecciano con le fantasie mitologiche e il folklore si confonde con i luoghi comuni, suggerendo all’immaginazione percorsi alternativi.

Parliamo oggi di …  Jacob B. Hittorf, attento e acuto studioso dell’architettura classica e medievale è stato il primo viaggiatore che ha saputo guardare alla Sicilia “come incrocio di civiltà architettoniche diverse eppure consustanziali”.

Il viaggio siciliano di Hittorff, come di altri giovani architetti tedeschi nel primi decenni dell’Ottocento, si compie sotto il segno dell’indagine architettonica e archeologica, ma senza nostalgie antiquarie ed erudite: Hittorff giunge sull’isole nel 1823 con la chiara coscienza di cercare le leggi eterne dell’architettura occidentale al di là delle contingenze stilistiche ed epocali.

Nessuno prima di Hittorff aveva saputo guardare alla Sicilia come incrocio di civiltà architettoniche diverse eppure consustanziali. E non con gli occhi dell’eclettismo, ma con la coerenza di un vero neoclassico.

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La scuola poetica siciliana

La scuola poetica siciliana è la prima forma di letteratura laica in Italia. Suo promotore fu l’Imperatore Federico II di Svevia. Questa scuola vide il suo apice tra il 1230 e il 1250. Nacque come una poesia di corte, infatti autori dei più noti sonetti sono lo stesso Federico II e membri della sua corte quali Pier delle Vigne, Re Enzo, figlio di Federico, Rinaldo d’Aquino, Jacopo da Lentini (funzionario della curia imperiale), Stefano protonotaro da Messina…La lingua usata era il siciliano o meglio il siculo-appulo.

‘’Contra lo meo volire

Amor mi face amari

donna di grande affari – troppo altera,

perchè lo meo servire

non mi por[r]ia aiutari

ver lo suo disdegnari – tant’è fera;

chè la sua fresca ciera

già d’amar non s’adotta,

nè giorno non anotta – là du pari…’’

‘’Contra lo meo volire’’ Paganino da Serezano

XIII secolo

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Proverbi Siciliani

Il proverbio è la più antica forma di slogan, mirante non già ad incentivare l’uso di un prodotto commerciale, bensì a diffondere o a frenare un determinato habitus comportamentale, un particolare modo di valutare le cose, di interpretare la realtà.

Fimmina barbuta, mancu di luntanu si saluta. (Donna barbuta, neanche di lontano si saluta).

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