Il ‘mistero’ della discarica di Bellolampo: potrebbe tirare per un altro anno senza la settima vasca, invece è chiusa…

30 ottobre 2018

Regione siciliana e Comune si ‘palleggiano’ l’autorizzazione per alcune opere. Né i rappresentanti dell’una, né i rappresentanti dell’altro vogliono firmare. Così la discarica è stata chiusa. Lo rimarrà o verrà trovata una soluzione all’italiana? I grillini attaccano la Regione, ma non il Comune di Palermo. Chissà perché… Aggiornamento: dichiarazione di Musumeci

Un fatto è certo: la discarica di Bellolampo, a Palermo, potrebbe andare avanti, senza la settima vasca, per un altro anno. Invece assistiamo a una sceneggiata: Regione siciliana e Comune del capoluogo dell’Isola che si ‘palleggiano’ le responsabilità per innalzare le sponde della sesta vasca e per creare una sorta di spazio intermedio tra la quinta e la sesta vasca dove abbancare altri rifiuti. Nessuno vuole firmare l’autorizzazione. E la discarica è stata chiusa.

Per quello che ci è dato sapere, l’innalzamento delle sponde della sesta vasca consentirebbe di tirare avanti per altri tre-quattro mesi. Lo spazio intermedio tra la quinta e la sesta vasca consentirebbe ai gestori della discarica di Bellolampo di tirare fino alla fine del prossimo anno.

Entro il 2019 dovrebbe essere pronta la settima vasca.

Ad avviso di chi scrive, la settima vasca a Bellolampo è una follia, perché la discarica è già ultra-satura. Ma per la Regione siciliana (che, detto per inciso, è proprietaria della discarica di Bellolampo: particolare non secondario in caso di danni…) e per il Comune di Palermo si può continuare ad interrare rifiuti: e se lo dicono i rappresentanti di queste due istituzioni…

Questo è lo schema che conosciamo noi. Ma tutto si è bloccato. Perché? Forse perché tale schema – l’innalzamento delle sponde della sesta vasca e uno spazio tra quinta e sesta vasca – non risulterebbe sicuro? Non lo sappiamo. Però sappiamo che il Comune dice che a decidere (e a firmare) deve essere la Regione, mentre la Regione sostiene che il Comune può agire autonomamente.

Nel frattempo leggiamo due comunicati di esponenti del Movimento 5 Stelle che ci lasciano un po’ perplessi. A parlare sono il deputato regionale Giampiero Trizzino e il deputato azionale Adriano Varrica.

“Se la discarica di Bellolampo è satura e i Comuni del Palermitano, dalle prossime ore, non avranno più dove abbancare la spazzatura – dice Trizzino – la responsabilità va attribuita alla Regione, che è competente per tutti gli impianti presenti nell’Isola. Se così non fosse non avrebbe adottato, negli anni, ordinanze che autorizzavano decine di Comuni della città metropolitana di Palermo a conferire tonnellate di immondizia a Bellolampo”.

Trizzino dice la verità. Ma dimentica di aggiungere due cose.

La prima è che quando il Governo regionale di Rosario Crocetta firmava le ordinanze per far conferire a un gruppo di Comuni del Palermitano i rifiuti a Bellolampo, il Comune di Palermo non si è opposto.

La seconda cosa è che il conferimento dei rifiuti a Bellolampo non è stato gratuito, se è vero che i Comuni del Palermitano hanno pagato per il conferimento dei rifiuti nella discarica di Palermo.

“Musumeci da otto mesi è anche commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Appena due giorni fa – aggiunge Trizzino – ha dichiarato che non intende chiedere la proroga dei poteri speciali, lo attendiamo al varco. Vedremo se sarà capace di gestire il caos, che rischia di trasformare Palermo in una discarica a cielo aperto. Finora registriamo solo confusione, slogan e annunci, come l’invio all’estero della spazzatura prodotta in Sicilia”.

“La chiusura della sesta vasca di Bellolampo – gli fa eco il parlamentare nazionale Varrica – è l’epilogo ineludibile di una vicenda amministrativa che seguiamo e sollecitiamo da mesi e per la quale, dopo due diffide, siamo stati costretti a depositare un esposto in Procura a Palermo già la settimana scorsa con il deputato regionale Giampiero Trizzino e col consigliere comunale Antonino Randazzo. Purtroppo, adesso i rifiuti per strada e l’emergenza ambientale e sanitaria a Palermo sono dietro l’angolo.
Auspichiamo che la Regione intervenga in maniera risolutiva sia rispetto alla sesta vasca che alle vasche esaurite e che non si crei un inutile braccio di ferro col Comune”.

“Stiamo informando in tempo reale il Ministero dell’Ambiente su tutta la vicenda di Bellolampo – aggiunge il parlamentare nazionale grillino – al fine di valutare le determinazioni di competenza. Di certo è surreale leggere le dichiarazioni del Presidente Musumeci sul commissariamento e sul fatto che nei primi 7 mesi dello stesso siano state compiute tutte le istruttorie previste. Ad aprile lo stesso Musumeci ha deliberato e consegnato al Ministero il cronoprogramma delle attività che, dati alla mano, è pesantemente disatteso. Basti prendere ad esempio il cronoprogramma relativo alla nuova vasca di Bellolampo che doveva essere operativa entro il 31 dicembre 2018 e che, ad oggi, manca della progettazione esecutiva. Musumeci sa bene di avere ricevuto come Commissario delle preoccupazioni e delle rimostranze del Ministero proprio per i ritardi accumulati in questi mesi”.

Varrica offre ai lettori la completa rendicontazione dell’attività svolta su Bellolampo dal MoVimento 5 Stelle in questi mesi CHE POTETE CONSULTARE QUI.

Dopo di che qualche cosa va detta. Intanto va dato ai grillini di avere posto la questione Bellolampo già lo scorso luglio (COME POTETE LEGGERE QUI). Senza i provvedimenti necessari – a cominciare dalla realizzazione della settima vasca – i grillini ipotizzavano problemi a settembre. I problemi sono arrivati con un mese di ritardo: ma siamo lì.

Ma – come già ricordato – sono problemi legati a un’autorizzazione che Regione e Comune di Palermo si ‘palleggiano’, perché la prima la vorrebbe ‘sbolognare’ al secondo e viceversa.

Dopo di che è singolare che i grillini attacchino solo la Regione, dimenticando le responsabilità del Comune di Palermo. Dimenticando i disastri della ‘presunta’ raccolta differenziata del capoluogo siciliano (che è un flop), gli sperperi e la singolarità di un Comune – quello di Palermo – che gestisce una discarica della Regione!

Penultima domanda, rivolta anche ai grillini: se non ci fossero state, per il gestore della discarica di Bellolampo, gli introiti del conferimento dei Comuni del Palermitano quale sarebbe, oggi, la situazione economica?

Ultima domanda: che fine hanno fatto i cinque consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Palermo? Non dovrebbero essere loro a parlare su un fatto così grave?

Foto tratta da ilgazzettinodicilia.it

Aggiornamento: dichiarazione del presidente della Regioe, Nello Musumeci:

“Per stile istituzionale, non sono aduso a polemizzare con i rappresentanti istituzionali, ma, per favore, qualcuno spieghi al sindaco Orlando che le mie competenze commissariali per i rifiuti riguardano la settima vasca di Bellolampo, da realizzare. La sesta vasca, ormai colma, è di proprietà del Comune e quindi nella gestione della Rap. Essa riceve i rifiuti della Città di Palermo e dei Comuni del Palermitano. Pertanto, la competenza a evitare l’emergenza in atto è solo ed esclusivamente del sindaco del capoluogo, cui spetta il potere-dovere di emanare un’ordinanza che autorizzi, seppur per pochi giorni, l’utilizzo della medesima discarica”.

Ma il presidente Musumeci lo sa che la discarica di Bellolampo è di proprietà della Regione siciliana? 

Rifiuti a Palermo, i grillini all’attacco: a settembre si rischia l’emergenza a Bellolampo

 

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