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Strada statale 115 Vittoria-Comiso-Ragusa: un milione di euro buttato al vento

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Come si racconta in questo articolo, tutta la viabilità della provincia di Ragusa lascia molto a desiderare. Trionfa l’abbandono. Anche a causa di parlamentari che, una volta eletti, dimenticano i luoghi di origine. Il risultato è la crisi economica: crisi dell’agricoltura e mancato decollo turistico. Eppure le soluzioni ci sarebbero. Ma serve la volontà politica sorretta da una nuova politica

di Arcangelo Mazza

Essere Siciliani significa aspettare senza rivendicare.

Essere Siciliani significa convivere con le diseguaglianze e i diritti negati.

In Provincia di Ragusa decenni per qualificare il tratto di strada statale 115 Vittoria-Comiso-Ragusa impraticabile anche per un rally sportivo.

Infinite campagne elettorali hanno fatto, della promessa di interventi, la carriera di molti deputati ragusani. E’ di questa estate il caso della chiusura della strada per circa due mesi (luglio e agosto) per interventi di qualificazione. Interventi scandalosi!

Hanno speso oltre un milione di euro per sostituire parzialmente, in un tratto di circa due km, a sua volta diviso a tratti, i vecchi guardarail con i nuovo new jersy in cemento ma con le dovute originalità.

Originale installare i new jersy senza la base fondamentale al funzionamento degli antiurti finalizzato all’antiribaltamento. Oltre un milione di euro per qualche tratto di asfalto!

Conclusione, una strada ancora vecchia, pericolosa, priva di illuminazione e priva della completa messa in sicurezza a norma stradale. Un milione buttato lì, a testimonianza dell’ennesima inutile spesa pubblica nel contesto della incompiuta e insicura strada statale.

Per non parlare del cavalcavia plurisbattuto dai vari Tir negli anni ancora lì a demarcare curve a gomito e sede viaria sempre più stretta e pericolosa, solo perché nessuno mai ha realizzato un nuovo cavalcavia retto fra i due tratti di strada.

Ma non dobbiamo scandalizzarci. Il territorio ragusano ancora aspetta di fruire della mitica Gela-Siracusa. La mitica autostrada iniziata 60 anni fa!

Fa fatica il normale andamento dei lavori da Rosolini a Modica.

Ma attenzione, vi invito ad una riflessione. La Siracusa-Gela si è sviluppata per tutto il tratto al servizio della costa con la giusta prospettiva di servire una economia turistica ma, prossimi alla provincia di Ragusa, cosa accade?
Bene, accade che l’autostrada gira per l’entroterra, per raggiungere Modica e Ragusa, lasciando tutto il territorio costiero ben lontano.

Si pensi che il tratto autostradale doveva attraversare la ex provinciale Vittoria-Scoglitti, ma anche in questo caso si è pensato di arretrare il più possibile e passare dalla Vittoria-Comiso.

La strada provinciale e poi statale che collega la zona di Scoglitti con Gela è un disastro con qualche eccezione.

La ex provinciale Vittoria-Scoglitti oramai in balia delle ‘casse’ comunali è divenuta un nastro grigiastro da attraversare con un limite di 60 Km/ora e ben tre autovelox e ciò nonostante registra decine di morti nel tempo.

Strade comunali della città di Vittoria oramai divenute arterie di intenso traffico commerciale legato al mercato agricolo in assoluto abbandono manutentivo e soprattutto al buio pesto, senza alcuna illuminazione che potrebbe assicurare sicurezza viabile e territoriale.

Di contro trazzere di campagna illuminate a giorno! I miracoli dell’azione politica!

Mai un progetto esecutivo ed un finanziamento mirato per “europizzare” questa area in termini stradali.

Roma-Catania un’ora di volo, Catania-Vittoria un ora e tre quarti se tutto va bene!

Questo spiega anche l’isolamento ed il mancato sviluppo turistico della nostra area. I tour si distribuiscono fra Agrigento e Catania spingendosi a Siracusa, mentre la Sicilia sud-orientale è abbandonata. Finiti gli anni dei grandi ponti Morandi di Modica, a Ragusa tutto è rimasto come era, passati anni e anni e deputati e deputati.

Cosa porterà la politica dei nostri rappresentanti europei sul tavolo dei programmi per il nostro territorio?

Foto tratta da giornaleibleo.it

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