Il Governo Musumeci è alla frutta e se la prende con i dipendenti regionali ‘criminali’…

12 ottobre 2018

In genere queste accuse non si formulano con le chiacchiere, ma negli uffici delle Procure. Indicando i nomi e i cognomi dei “criminali”, non certo sparando nel mucchio! Invece il presidente della Regione se la prende con dipendenti regionali “criminali” che ostacolerebbero l’azione amministrativa. La verità è che la situazione finanziaria della Regione è tragica e né lui, né i suoi assessori e collaboratori sanno cosa fare   

Alla frutta. Il Governo regionale di Nello Musumeci è alla frutta. Non si spiegano altrimenti le parole pronunciate dal Governatore dell’Isola nel corso della manifestazione ‘panorama d’Italia’. Noi riprendiamo la notizia dal quotidiano La Repubblica, edizione di Palermo:

“Ci sono dei funzionari regionali – dice Musumeci – che si comportano da veri criminali. Io li manderei in galera. Io ho trovato una Regione che lo era solo sulla carta intestata. Non c’è un sistema informatico. Si lavora ancora con il cartaceo. Una pratica, per passare da un assessorato all’altro, può necessitare di mesi. Un funzionario può lasciare la pratica sulla scrivania e, invece di portarla al collega sullo stesso piano, la lascia sulla scrivani per due mesi. Criminali”.

“E se ti metti di traverso – conclude – ti arriva subito il sindacato che minaccia lo stato di agitazione. Ma siccome io sono più agitato di loro, me ne frego. Tutti devono sapere la condizione in cui ci muoviamo in Sicilia”.

Deve essere veramente “agitato”, il presidente Musumeci, per rilasciare una dichiarazione del genere. Perché, in questi casi – in presenza di “criminali” – non ci si affronta la questione in modo estemporaneo, rivolgendosi, indirettamente, agli organi di informazione: ci si reca negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di competenza e si denunciano i “criminali”, facendo nomi e cognomi.

Così si comporta un amministratore pubblico, che su fatti così gravi non può certo sparare nel mucchio: perché così facendo non indica dove sono e chi sono le ‘mele marce’.

A noi, insomma, questa dichiarazione, senza l’indicazione dei nomi e dei cognomi dei “criminali” sembra, nella migliore delle ipotesi, monca.

Non solo. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non è un cittadino qualunque: è il capo dell’amministrazione regionale: lui e gli assessori, ognuno per le proprie competenze, hanno il potere di imprimere una svolta nell’azione amministrativa e di governo.

Forse il presidente Musumeci ci sta dicendo che lui e i suoi assessori non sono in grado di far funzionare l’amministrazione regionale? Certo, sparando nel mucchio non è che si motivano i dipendenti regionali a lavorare meglio e con maggiore impegno: anzi…

O forse – e qui arriviamo al punto vero dell’attuale momento politico – lo scopo della sortita del capo del Governo siciliano è proprio quello di “prendere prima come le…”?

Nei nostri ricordi di bambini c’è una partita di calcio arbitrata da un gesuita. Il rampollo di una famiglia importante viene sgambettato sette-otto metri fuori dall’area di rigore e siccome lui è ‘importate’ e lo sa chiede il calcio di rigore! E l’arbitro-gesuita – sempre per questioni d’importanza – concede il rigore tra le proteste generali…

E così a noi sembra il presidente Musumeci: nelle settimane scorse è volato a Roma perché si è accorto che le ‘casse’ della Regione sono vuote. Avrebbe voluto un bel ‘rigore’ dall’attuale Governo nazionale. Che, però, a differenza dell’arbitro-gesuita, il rigore fuori dall’area di rigore non gliel’ha concesso.

Anzi, pare che dalle parti di Palazzo Chigi gli abbiano risposto pressappoco così:

“Ma come, nel gennaio scorso, quando c’era il Governo Gentiloni vi siete fatti scippare 800 milioni di euro di IVA senza ‘pipitiare’. E adesso lei e il suo assessore all’Economia (al secolo Gaetano Armao ndr) venite da noi a chiedere soldi?”.

Vede, presidente Musumeci, lei e il suo geniale assessore vice presidente autonomista-sicilianista e adesso anche del PPE, nel gennaio scorso, quando con mano lesta il Governo Gentiloni ha ‘risucchiato’ gli 800 milioni di IVA siciliana, dovevate scatenare il viva-Maria.

Per carità: i soldi, il Gentilone, li avrebbe incamerati lo stesso. Ma lei e il suo vice presidente fresco di PPE, protestando a Roma, magari in Consiglio dei Ministri, potevate passare per combattenti.

Invece siete rimasti in silenzio. Ormai lo potete ammettere: eravate d’accordo con Renzi e Berlusconi che pensavano di vincere le elezioni politiche del successivo 4 marzo. Invece le hanno perse, le elezioni. ‘Inchiummati’ di brutto. E hanno vinto grillini e leghisti. E lei, il suo vice ora PPE e l’altro genio assoluto di Gianfranco Miccichè siete rimasti, a vostra volta, ‘inchiummati’.

Così oggi si ritrova con un Bilancio 2018 con 2 miliardi di euro di residui attivi che gridano:

“Presidente Musumeci, assessore Armao-PPE, toglieteci dal Bilancio perché se ci vede la Corte dei Conti ci bastona!”.

E voi, insensibili al grido di dolore che si leva dai residui attivi del Bilancio, non solo li volete tenere per almeno tre quarti questi disgraziati residui attivi, ma li volete pure nascondere, spedirli negli anni successivi e magari all’anno enne…

Insomma, presidente Musumeci, ormai, come si dice dalle nostre parti, semu ‘a strinciuta: siete senza soldi e non sapete cosa fare. A parte l’umoristico assestamento di Bilancio che non assesterà una benemerita mazza non sapete dove mettere le mani. E…

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